domenica 27 ottobre 2013

Altri sette attestati per la rianimazione Donato defibrillatore


Rassegna Stampa - Ottobre 2013

cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano
Altri sette attestati per la rianimazione Donato defibrillatore

Manzano, 27 Ottobre 2013
Sono stati consegnati in municipio gli attestati di frequenza al corso di formazione per la rianimazione cardiopolmonare di base ed utilizzo del defibrillatore semiautomatico, che si è tenuto a palazzo Torriani. All’iniziativa, organizzata dall’assessorato alla Polizia locale, hanno partecipato Albino Piani, Lucio Costaperaria, Daniele Tami, Gianmarco Rossi, Alessandro Paesini, Milvia Del Bon, Tulisso Flavia appartenenti alla Polizia locale e alla Protezione civile. Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Lidia Driutti, il vicesindaco con delega alla Polizia locale Rosario Genova, Elio Carchietti, direttore del 118-elisoccorso, Angelo Zanutto, direttore generale della Bcc di Manzano, e Nicole Bernardi, istruttrice del corso. «Lo strumento - spiega Genova - è in grado di riattivare la rianimazione cardiopolmonare in caso di arresto cardiaco. I vigili di Manzano, dotando l’auto di questa attrezzatura, potranno così non solo effettuare servizi di prevenzione e repressione dei reati, ma anche offrire un aiuto sanitario utile per tutta la comunità. Sono molto soddisfatto del risultato. Un grazie alla Bcc di Manzano, che ha donato il defibrillatore». Un plauso anche da Carchietti: «Sono 37 anni che faccio questo lavoro di emergenza nella fase pre-ospedaliera, una fase molto difficile da gestire. È importante, quindi, avere un’organizzazione di comunità per il primo soccorso: può fare davvero la differenza». (r.t.) 











Casa dell’acqua anche a Manzano

Rassegna Stampa - Ottobre 2013

cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano
Casa dell’acqua anche a Manzano
 In un mese già ottimi risultati dalla nuova struttura realizzata in un’area ben servita e controllata

Manzano, 27 Ottobre 2013

 Anche Manzano inaugura la sua Casa dell’acqua, ribattezzata “Aghe nestre” come le altre strutture simili sorte nei paesi vicini, tutte gestite dall’Acquedotto Poiana. La moderna fontana, che, come un tempo, funge pure da luogo di aggregazione, sorge in via Pietro Zorutti, vicino alle scuole medie, alla materna e al supermercato. Una zona, quindi, servita e centrale, raggiungibile da tutti e che beneficia anche di un ampio parcheggio. «La Casa dell’acqua - spiega il sindaco Driutti - è stata posizionata in un’area che fino a poco tempo fa, nonostante gli interventi del Comune, si trovava in condizioni di degrado. Oggi, grazie a quest’opera pubblica, si sono ottenuti due risultati: la riqualificazione dell’area e il servizio ai cittadini». La Casa eroga acqua refrigerata naturale e frizzante per bottiglie da un litro, rispettivamente ad un prezzo di 2 e 5 centesimi il litro. Periodicamente, l’acqua viene controllata dal gestore, che si occupa della manutenzione, in modo da garantire ai consumatori la qualità del prodotto. «Fino ad ora l’affluenza è molto buona, segno di apprezzamento dell’opera, inaugurata a fine settembre», informa il primo cittadino. Le carte magnetiche e le chiavette necessarie per usufruire del servizio si possono acquistare, come indicato dai cartelli informativi, all’ufficio anagrafe dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30, il lunedì e il mercoledì anche dalle 17 alle 18, il sabato dalle 10 alle 12. «È molto importante che i cittadini conoscano gli orari di erogazione: nel periodo invernale, da ottobre a marzo, dalle 7 alle 21, nel periodo estivo - da aprile a settembre - dalle 6.30 alle 22.30. Data l’importanza e il valore della struttura, realizzata in pietra, legno e mattoni, è stato deciso di mantenerla sempre controllata con alcune telecamere». Rosalba Tello 


martedì 22 ottobre 2013

Manzano sceglie il green per trovare nuovi mercati

Rassegna Stampa - Ottobre 2013

cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano
Manzano sceglie il green per trovare nuovi mercati
 Aumentano le aziende che chiedono all’Asdi la certificazione in forma aggregata Le sfide del futuro si vincono stringendo alleanze strategiche per contare di più


Manzano, 22 Ottobre 2013
   Un importante plusvalore per conquistare nuovi mercati, sempre più orientati verso l’economia ecologica e lo sviluppo sostenibile. Che il “green” abbia convinto il Distretto lo dimostra l’elevato numero di richieste pervenute all’Asdi Sedia per partecipare ai nuovi cicli di certificazione multisito Fsc e Pefc, giunte rispettivamente alla quarta e seconda edizione, marchi che garantiscono al consumatore l’uso di legno proveniente da foreste gestite in maniera responsabile. Appena aperte le adesioni, l’Asdi è stata raggiunta da numerose domande d’iscrizione a entrambi i cicli; finora sono 47 le aziende del Distretto che hanno ottenuto l’Fsc tramite l’Asdi Sedia, la quale, visto il continuo interesse espresso dalle imprese, ha avviato una nuova edizione. A fregiarsi della Pefc sono già 19 aziende che hanno toccato con mano i grandi vantaggi della doppia certificazione, finora retaggio solo delle grandi aziende e oggi invece fruibile, grazie all’Asdi, anche da chi ha minori risorse ma vuole comunque aprirsi a nuovi mercati. «L’avvento della “green economy” sui mercati più maturi - spiega il direttore dell’Asdi Sedia Carlo Piemonte - rappresenta per il nostro Distretto un’importante occasione di valorizzazione della propria capacità produttiva nel campo del legno, materiale naturale per eccellenza, garantendone altresì la provenienza da foreste gestite in modo responsabile grazie alle certificazioni Fsc e Pefc. A livello internazionale tali certificazioni sono sempre più diffuse e, pertanto, diventa strategico poterle proporre ai mercati nei quali il Distretto esporta». Il messaggio lanciato dalle aziende non è solo di ricerca di qualità, ma ha anche un significato di innovazione. Ditte fino a poco tempo fa concorrenti ora diventano “colleghe” e fanno sinergia per affrontare competitors molto più agguerriti: i paesi emergenti. Il percorso di certificazione Catena di custodia Fsc e Catena di custodia Pefc prevede una prima fase di formazione svolta direttamente in azienda, durante la quale vengono illustrate le metodologie di creazione di un sistema certificato, seguita dal monitoraggio e assistenza nel secondo step, che consiste nella implementazione della documentazione necessaria. A marzo si terranno le visite ispettive da parte dell’ente di certificazione, con la conseguente iscrizione delle aziende “promosse” nei certificati multisito di Asdi Sedia. Essendo solo 20 i posti disponibili, le aziende interessate sono state invitate a contattare gli uffici dell’Asdi Sedia (0432-755550) entro il 31 ottobre e a prendere visione del regolamento (info: http://www.asdisedia.com/news). 

Zamò: «Il sindaco chieda scusa a Olvi Tomadoni»

Rassegna Stampa – 22 ottobre 2013






























cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano










Zamò: «Il sindaco chieda scusa a Olvi Tomadoni»

Manzano, 22 Ottobre 2013
«Il sindaco porga a Olvi Tomodoni le sue scuse per la caduta di stile». A chiedere a Lidia Driutti di fare pubblica ammenda è il consigliere di opposizione Lucio Zamò, la cui indignazione va ad aggiungersi a quella di Iacumin e Di Dio (Pd), entrambi intervenuti a difesa di Tomadoni, e delle migliaia di manzanesi che stimano Tomadoni. Zamò si dichiara esterrefatto dalle parole del primo cittadino, che aveva definito «con il termine squallido di “politicante” una persona che è stata coerente ad un solo partito per oltre 50 anni, impegnata per altrettanti anni nelle associazioni di volontariato. Un errore che potrebbe giustificarsi solo con una completa mancanza di conoscenza della storia del paese». Poi Zamò torna a insistere sui lavori bloccati da mesi e sulle emergenze da risolvere, in primis la materna di Case: «Il sindaco ci ha risposto solo constatando che era necessaria l’ordinaria manutenzione. Ci spieghi come mai, allora, ha stanziato 170 mila euro per lavori di manutenzione straordinaria per l’asilo, se per lei tutto funziona. Ci spieghi come mai le maestre devono quotidianamente chiudere a chiave la porta d’uscita, mancando i maniglioni antipanico, e perché ha ritirato una petizione presentata dai genitori in cambio di una promessa d’intervento a breve termine. Qual è la situazione della materna di via Zorutti e della mensa delle medie di via Zorutti, dove gli alunni, pur pagando la retta come tutti, sono costretti a mangiare da due anni in piatti di plastica piuttosto che in ceramica come gli altri? È vero che i genitori si erano offerti, per risolvere la situazione, di acquistare una lavostoviglie? Soluzione cestinata dall’amministrazione, che non riesce a trovare nemmeno risorse per circa 7 mila euro per l’impianto elettrico, mentre se ne investono 150 mila in assunzioni inutili. E chiediamo come mai non si completi l’asfaltatura di via Isonzo (stanziati 110 mila euro), ferma da 15 mesi, con fondi esterni al patto di stabilità». Zamò vuole risposte a esigenze quotidiane, «ma le riunioni di giunta sono talmente impegnative che non si trova il tempo di risolvere i problemi dei manzanesi. Per esempio, nella giunta del 14 ottobre c’erano due importantissimi punti - ironizza -: la rinuncia di una persona ai corsi di Protezione civile e la concessione di uso del Foledor ad un’associazione». Rosalba Tello

sabato 19 ottobre 2013

Favaretto: sentirò un legale per le parole della Driutti

Rassegna Stampa – 18 ottobre 2013




























cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano











  Favaretto: sentirò un legale per le parole della Driutti


Manzano, 18 Ottobre 2013
«Mi sento discriminato e ostaggio di un pensiero razzista: valuterò con un legale se vi sono elementi per una querela per la denigrazione subita»: Ivo Favaretto, ex titolare del Country bar, che pochi giorni fa ha abbassato le serrande, replica alle dichiarazioni del sindaco Lidia Driutti, che aveva affermato sul nostro giornale, riferendosi a Favaretto e all’ex titolare dell’albergo Natisone, il romano Enzo Centra, «grazie per averci liberato della vostra presenza». «Se il sindaco è soddisfatto di essersi liberato di due presenze ingombranti come le nostre mi sorge immediato un pensiero: chi, al di fuori di qualche residente manzanese, visti i presupposti e le idee del sindaco nei confronti degli operatori commerciali, avrà ancora voglia di investire qualche centesimo in questo paese?». Favaretto, di origini venete, racconta di essere venuto a Manzano per dare un servizio: «Ho cercato di ravvivare il paese al meglio delle mie capacità, di essere utile alla comunità e una parte mi ha risposto positivamente. Ma un sindaco contento di liberarsi di un commerciante di un paese da lei amministrato è davvero terrificante; poco o tanto, qualcosa ho pur dato alla popolazione, per cui sapere che il primo cittadino ha pregiudizi nei miei confronti, pur non avendomi mai parlato, è sconfortante». «Non capisco perché la massima autorità del paese, in un momento economico difficile per tutti, mi si rivolti contro trattandomi da indesiderato, senza aver mai cercato un contatto diretto e senza aver avuto la forza morale di confrontarsi con me venendo a chiedere spiegazioni, salvo poi alla fine, quando avevo deciso di chiudere, aggredirmi verbalmente fermandosi addirittura in strada con la sua auto, in via Roma, per dirmi davanti a testimoni “vergognati”. Se questo è l’atteggiamento di un primo cittadino di un paese di 8 mila abitanti mi vien da pensare che forse non ha tanta voglia di capire i problemi del paese». (r.t.)












Rincari a sorpresa in mensa, è polemica
 Primaria a tempo pieno di Manzano: la delibera risale al 3 giugno, l’11 settembre l’avviso ai genitori. L’aumento è del 62,5%
Manzano, 18 Ottobre 2013
Pessimo benvenuto ai genitori dei bimbi della scuola primaria che frequentano il tempo pieno: i buoni mensa sono aumentati di un euro, 1,5 per i non residenti. Il costo è passato quindi a 3,5-4 euro a pasto (+62,5%). Come se non bastasse, la delibera con il nuovo prezzo, datata 3 giugno, è stata comunicata alle famiglie solo a inizio anno scolastico. Dulcis in fundo, l’acquisto dei buoni mensa è partito solo la scorsa settimana, con preavviso di soli due giorni rispetto all’avvio del servizio di refezione, avviato lunedì. I genitori hanno dovuto quindi affrettarsi e recarsi in banca, tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, prendendo due ore libere all'ultimo momento pur di presentarsi in mensa in regola con i buoni. L’incresciosa vicenda ha innervosito molte delle famiglie dei circa 200 alunni delle elementari di Manzano, unico Comune dell’area con Corno di Rosazzo a offrire il tempo pieno. «Sono di San Giovanni al Natisone, dove non c’è il servizio, e sono obbligato a iscrivere mio figlio negli istituti di altri Comuni - spiega Massimo Costantini –. Ciò che ha fatto arrabbiare me e molti genitori è stato il fatto che la notizia dell’aumento dei pasti, pur essendoci stato il tempo tecnico per darne comunicazione in giugno, è stata data alle famiglie ad anno scolastico iniziato, l’11 settembre (la sera è comparsa sul sito del Comune), dopo che tutti noi avevamo già provveduto a effettuare l’iscrizione alla scuola, altrimenti più di qualcuno sarebbe andato altrove». I non residenti rappresentano il 20%: «Perché si carica sui non residenti un costo maggiore? Lo trovo discriminante – aggiunge il papà –. Oltre il danno la beffa: non solo nei nostri comuni non abbiamo il servizio, ma ci penalizzano pure». Per protesta alcuni genitori stanno mandando a scuola i bambini con un panino.
Rosalba Tello

giovedì 17 ottobre 2013

«La Driutti? Ancora cose dette e non fatte»

Rassegna Stampa – 17 ottobre 2013




























cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano









«La Driutti? Ancora cose dette e non fatte»
 Il consigliere d’opposizione Zamò accusa il sindaco sulla gestione della grande sedia

Manzano, 17 Ottobre 2013
  «La Driutti afferma con orgoglio che la grande sedia sarà ristrutturata da una cordata di imprese locali. Vorrei però ricordare al sindaco che da due anni un gruppo di imprenditori si è proposto, con fondi privati, di partecipare al restauro della chiesetta di San Martino, la cappella cimiteriale, che versa in pessime condizioni strutturali e che a tutt'oggi nulla si è fatto. Prevedo un bis di cose dette e non realizzate anche per la vicenda grande sedia». Lucio Zamò è scettico: l'annuncio del primo cittadino di recuperare l’opera, altrimenti a rischio demolizione, non convince il consigliere d’opposizione. «Spetta al Comune la manutenzione della grande sedia, eppure da anni non è stato fatto nulla. Si attendeva forse di spostarla nella nuova rotonda, sulla Sr 56, ora completata; uno stand by che è però una grave inadempienza da parte della Driutti e della sua giunta: non si è tutelato il patrimonio del Comune e un simbolo dell’imprenditoria manzanese. Tra l'altro, date le condizioni attuali, mi chiedo se sia stata istituita una commissione che ne verifichi la stabilità». Zamò parla nella triplice veste di cittadino, amministratore pubblico e imprenditore: «Come cittadino di Manzano, che vanta oltre 200 anni di tradizione sediaria e oltre 60 di storia industriale, la grande sedia ha un forte valore affettivo. E’ il simbolo di operosità, ingegno, creatività e saper fare di generazioni del distretto. E se oggi tanti, nonostante la crisi, ancora beneficiano di alcuni privilegi è perché quei pionieri, con i loro sacrifici, hanno posto le basi per un tessuto industriale grazie al quale anche in regione per decenni ci si è arricchiti». Giusto salvarla e prima che sia tardi. «Non vorrei che la grande sedia, invece, facesse l’inchino diventando così testimone del declino del distretto – paventa Zamò –. Declino al quale, preciso, come imprenditore non credo; anzi, anche se la crisi mondiale interessa tutti, in questa zona tanti imprenditori stanno invece investendo in design e nuove tecnologie, affinché Manzano mantenga la vocazione internazionale di punto di riferimento del legno-arredo». Zamò lancia un appello al mondo della finanza e alle istituzioni: «Manzano e il suo distretto rappresentano, con 700 imprese, 7 mila dipendenti e 600 milioni di fatturato la terza economia regionale. E i suoi simboli si difendono».
Rosalba Tello 
 

Di Dio: Tomadoni ha colpito nel segno

Rassegna Stampa – 16 ottobre 2013






























cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano










Di Dio: Tomadoni ha colpito nel segno

Manzano, 16 Ottobre 2013
«La reazione della Driutti? Una risposta maleducata e sopra le righe che rende bene quale sia l’aria che si respira in giunta». La dura replica del segretario del Pd del Manzanese, Alessio Di Dio, si aggiunge all’arringa di Mauro Iacumin, pubblicata ieri sul nostro giornale, in risposta al sindaco che aveva dato del “politicante” a Olvi Tomadoni, del Pd. «Un manzanese rispettabile e rispettato – precisa Di Dio –, che da sempre ha a cuore le sorti del Comune e ha avuto il solo “ardire” di esternare cose che molti manzanesi vanno pensando e dicendo da tempo». Di Dio giudica l’uscita della Driutti «una reazione scomposta, che denota quanto Olvi abbia colpito nel segno sia sull’immobilismo di questa giunta, sia sulle tensioni interne alla maggioranza. Il fatto di farsi scudo della lista civica, dopo essere stata pluricandidata del Pdl per cariche in Provincia e alla Camera, è sinonimo di scarsa considerazione dell'intelligenza dei concittadini, nonché sintomo di debolezza e spaccature interne che potrebbero sfociare in sviluppi imprevedibili». (r.t.)

Il brivido del rally sotto la grande sedia
La manifestazione il 26 e il 27 ottobre a Manzano. Perplessità per il passaggio nell’area del degradato simbolo del distretto

 Lo spettacolo del grande rally approda nel cuore del Distretto della sedia. Manzano accoglierà (26 - 27 ottobre) la prima edizione del Sedia rally master show, l’evento organizzato da Downtown city circuit challenge che richiamerà i più importanti campioni locali di specialità e numerosi equipaggi di livello nazionale di Formula challenge, pista, velocità in salita e rally. La manifestazione vedrà una sessantina di equipaggi sfidarsi in un inedito format a eliminazione diretta su un circuito di 2 chilometri, 100% asfalto, che si snoderà sulle strade del centro abitato toccando anche uno dei siti più suggestivi del territorio: la rotonda della Grande sedia. Ma se l’entusiasmo è a mille per gli appassionati, c’è chi invece smorza i toni prevedendo un possibile rischio proprio per il pericolante simbolo del distretto: considerate la recente caduta di pezzi e il cattivo stato di salute della maxi-struttura in legno, sarà il caso di far transitare proprio sotto di essa auto potenti che potrebbero mettere forse a dura prova la stabilità della maxi-sedia? Gli esperti tendono a escludere pericoli: circolare nella rotonda non sarà pericoloso né per la Marocca, né per automobilisti e spettatori. La parte che stava cedendo è stata rimossa e per quanto priva dello schienale la grande sedia – questo almeno è l’auspicio – resterà in piedi a prova di rombo di motore, svettando dall’alto su partecipanti e pubblico. Tant’è, qualche perplessità è legittima, visto che la mancata manutenzione dell’opera ha reso negli anni quasi marcio il legno, come si appura dalle numerose fessure ancora ben visibili sull’intera seduta. In ogni caso “the show must go on” e gli organizzatori promettono uno spettacolo senza precedenti, con dj set di livello internazionale, dirette tv e radio. Il circuito interesserà l’intero territorio comunale, da piazza Chiodi agli impianti sportivi comunali: «L’intento è gettare le basi per un connubio tra Manzano e Motorsport – spiegano gli organizzatori –. E’ un evento senza precedenti che, a una settimana dal debutto ufficiale, ha già ricevuto numerose adesioni da parte dei migliori equipaggi del Nord Italia. Prevediamo che il limite massimo di partecipanti sarà presto raggiunto». Anche il pubblico avrà la possibilità di vivere l’emozione della gara sedendo a fianco dell’organizzatore Alberto Turolo, uno dei più rappresentativi piloti friulani di rally: toccherà ai 12 fortunati estratti che avranno consumato la bevanda sponsor, tra i tanti, della manifestazione.
Rosalba Tello 

 

martedì 15 ottobre 2013

Iacumin attacca la Driutti: irrispettosa verso Tomadoni

Rassegna Stampa - Ottobre 2013

cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano
Iacumin attacca la Driutti: irrispettosa verso Tomadoni
Manzano, 15 Ottobre 2013
«Riprovevole la mancanza di rispetto della Driutti nei confronti di una persona che non è solo un candidato col Pd a sostegno della lista Manzano innova ed ex consigliere in questa amministrazione, ma soprattutto un manzanese. Non è ammissibile che un sindaco si permetta di apostrofare in tale maniera i pensieri di un concittadino, definendoli “deliri di un ex politicante»: il consigliere d’opposizione Mauro Iacumin difende Olvi Tomadoni e passa all’attacco, replicando «alle ennesime esternazioni della Driutti, passata negli anni da una lista civica all’iscrizione al Pdl come solo i veri politicanti sanno fare, candidandosi qua e là senza portare niente a Manzano». Iacumin vede molte incoerenze nell’operato della giunta e non solo nei lavori pubblici: «Abbiamo letto – spiega – i complimenti del vicesindaco a un imprenditore locale che ha aperto una sala slot, ora leggiamo di un sindaco felice della chiusura di altre attività al grido di “grazie per averci liberato della vostra presenza”. Ciò non ci pare rappresenti una maggioranza solida e soprattutto non in linea col dovere di imparzialità che un amministratore deve mantenere. Chiediamo: se quelle attività non erano idonee, quali azioni il Comune ha intrapreso in tal senso?». Infine, il cedimento della grande sedia. «Siamo felici di sentire che imprenditori sarebbero interessati alla ricostruzione: il simbolo di Manzano e Distretto deve risorgere. Ma al contempo ricordiamo che la manutenzione era d’obbligo. Tutti ricordiamo le parole della Driutti al confronto tra candidati sindaci, quando riferendosi alle opere da realizzare disse “bisogna volare alti”. Le ricordiamo che più in alto si vola e più male ci si fa quando si cade». Rosalba Tello


 

Manzano, la maxi-sedia sarà ricostruita

Rassegna Stampa - Ottobre 2013

cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano
Manzano, la maxi-sedia sarà ricostruita
Il sindaco annuncia: una cordata di imprenditori locali è pronta a sostenere la ristrutturazione. E la Provincia ci aiuterà
Manzano, 14 Ottobre 2013
«La grande sedia sarà ricostruita, più grande e più bella», parola del sindaco Lidia Driutti. A poche ore dalla notizia della probabile demolizione del simbolo del Distretto, una cordata di imprenditori si è proposta di sostenere il recupero o ricostruzione dell’opera. «Il gruppo, attualmente protagonista della nostra economia e ben conscio della storia locale - riferisce il primo cittadino di Manzano - mi ha spontaneamente contattato, sia personalmente che telefonicamente, dandomi appoggio e rinnovata fiducia sul mio operato riguardo questo progetto». Gli affezionati alla maxi “cadrega” in legno, collocata nell’omonima rotonda nel ’95 e oggi rovinata da incuria e agenti atmosferici, possono quindi tirare un sospiro di sollievo: l’opera sopravvivrà. «La grande sedia era, è e rimarrà il simbolo dell’ingegno e dell’operosità del Manzanese - prosegue il sindaco -, che anche in tempi di crisi reagisce e si adopera per riprendere la posizione che gli compete». Il presidente della Provincia Fontanini ha confermato, riporta sempre la Driutti, l’intenzione già manifestata in occasione della Festa delle Sedia dello scorso anno, «di sostenere le spese della nuova collocazione del monumento, che rappresenta l’orgogliosa storia imprenditoriale del nostro territorio». Dopo aver rassicurato sul destino della seduta gigante, il sindaco approfitta per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, a cominciare dalla scuola materna di Case. «Riguardo alle accuse mosse dalla minoranza per interposta persona, cioè attraverso i deliri di un ex politicante (Tomadoni ndr), informo che mi sono recata personalmente mercoledì scorso, insieme al dirigente scolastico, al vicesindaco e ad alcune mamme nella scuola stessa, dove ho personalmente appurato che non vi è alcuna emergenza igienico-sanitaria. Non abbiamo bisogno di suggerimenti da una minoranza distruttiva per attuare opere di ordinaria manutenzione». C’è poi la nota dolente: l’immobilismo delle opere pubbliche. «Premesso che, come già evidenziato nell’ultimo consiglio comunale, gli equilibri di bilancio sono risultati positivi e che il grado di realizzazione generale del programma del bilancio di previsione è attuato al 90%, i 450 mila euro che rientrano nel patto di stabilità saranno tutti impegnati entro il 31 dicembre 2013, nonostante i “pruriti” dell’assessore di riferimento». Non è finita qua: «circa la Città del Design e il Parco Industriale, solo degli stolti possono pensare che opere di tale spessore possano essere progettate e realizzate nell’arco di un anno. Trattasi di progetti di portata europea». Rosalba Tello
«Maggioranza solida, basta insinuazioni»
Il sindaco Lidia Driutti ne ha una, e parecchio pungente, anche per i suoi detrattori estranei alla politica. A cominciare da alcuni commercianti. Ai quali replica con determinazione e senza lesinare critica alcuna. Questo il suo passaggio più duro: «All’ex gestore del Bar San Giorgio e a quello dell’Albergo Natisone dico: grazie per averci liberato della vostra presenza! Con la spinta di questa civica amministrazione ricordo, invece, che è stata rinnovata l’Associazione commercianti, già operativa sul territorio, con iniziative che ben presto saranno sotto gli occhi di tutti». E non è tutto. Il sindaco rincara poi la dose e aggiunge che «infine, in merito alle insinuazioni di coloro che vogliono portare il marcio della politica nazionale all’interno di questa maggioranza, rispondo che non rimedieranno al loro fallimento elettorale con accuse false e ignobili». (r.t.)
 

sabato 12 ottobre 2013

L’ex amministratore: giunta Driutti a pezzi

Rassegna Stampa – 12 ottobre 2013






















cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano









L’ex amministratore: giunta Driutti a pezzi
Tomadoni (Pd) attacca a tutto campo su opere pubbliche, sviluppo, supersegretaria e scuola


Manzano, 12 Ottobre 2013
«Gli investimenti effettuati quest’anno dell'amministrazione comunale coprono solo il 2% della capacità annuale di spesa e sarà ovviamente impossibile, nei tre mesi a venire, eseguire opere per il rimanente 98%. Ma in questo c’entra la legge di stabilità o, piuttosto, l'instabilità dell'amministrazione?». Nel dibattito sulle opere pubbliche, ferme a causa di un infelice “intoppo” interno all’ufficio tecnico, di cui l'assessore Venturini ha spiegato le motivazioni, entra in causa anche l'ex amministratore Olvi Tomadoni, consigliere dimissionario di Manzano Innova eletto con Iacunim. «Il geometra Paolo Nardin è stato allontanato dal sindaco, tempo fa, dal suo posto di capo ufficio Lavori pubblici del Comune; ufficialmente per risparmiare, ma i ben informati dicono ci sia dell'altro. Ciò avrebbe nuociuto al punto da determinare un risultato fallimentare: il blocco totale delle opere pubbliche. Basti pensare al lungo protrarsi della chiusura della piscina». «Poco dopo, e non certo per risparmiare - prosegue Tomadoni - è stata assunta fiduciariamente una super segretaria, appena diplomata, senza competenze specifiche e compiti, al costo per niente modico, come si apprese dalla stampa. Qualcuno ci ha visto una specie di ricompensa per l’impegno di un suo familiare a favore del sindaco durante la campagna elettorale. Una squadra che ha poi dimostrato tutta la sua debolezza». A Tomadoni non convince, inoltre, la candidatura della Driutti prima alla Camera e poi alle provinciali. «Qual è il suo interesse, il bene del paese o il proprio e quello dei suoi amici? Nel suo programma c'era la “Cittadella del design”: dov'è questa città? E il decantato Pisus? E il Parco Industriale? Nel mentre (fosse vero solo metà di quanto afferma Zamò ci sarebbe da vergognarsi), all'asilo di Case c’è l’emergenza igienico-sanitaria, ci sono i secchi per raccogliere l'acqua che filtra dal tetto, mentre quella dei rubinetti meglio non berla, e l'impianto di riscaldamento, proprio quand’è prossimo l'inverno, non funziona a dovere». «Ultima notizia: nel frattempo la Grande sedia cade a pezzi, una metafora che si realizza grazie all’amministrazione del sindaco Driutti. I cittadini di Manzano - chiude il politico del Pd - vogliono sapere se l’amministrazione è paralizzata, come afferma Zamò, «da scelte politiche discutibili e spesso imbarazzanti». Il sindaco risponda al più presto promuovendo un dibattito pubblico, si prenda le sue responsabilità». (r.t.) 

 

Manzano, la sorte della grande sedia accende il dibattito

Rassegna Stampa – 12 ottobre 2013


























cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano









Manzano, la sorte della grande sedia accende il dibattito
I friulani si dividono sul destino del simbolo del “Triangolo” E la vicenda infiamma anche i pareri sui social network

Manzano, 12 Ottobre 2013
I friulani si dividono sul destino della Grande sedia, la gigantesca “Marocca” che da quasi 20 anni campeggia nell’omonima rotonda di Manzano, simbolo e orgoglio della produttività dei seggiolai. Dopo il cedimento dello schienale, ormai marcio e rimosso con urgenza giovedì dai vigili del fuoco, l’enorme seduta in legno divorata da picchi e tarli ha bisogno di ristrutturazione, ma, in mancanza di fondi, l’amministrazione comunale potrebbe essere costretta ad abbatterla. «Ci sono affezionata, speriamo non la tirino giù». «La grande sedia era il simbolo di un’industria che per anni ci hanno invidiato in tutto il mondo; io non sono di Manzano, ma vederla sgretolarsi così mi fa piangere il cuore». «Sembra un sinistro presagio». Sono alcuni dei commenti postati ieri su facebook. Non tutti sono sentimentali: «La grande sedia è il monumento alla strafottenza di certi manzanesi, la consacrazione di imprenditori ed amministratori che si sentivano invincibili e invece sono stati “divorati” da piccoli tarli come la sedia». Opinione che ha sollevato un vivace dibattito: «Era un investimento pubblicitario che faceva parlare di Manzano nel mondo, dove ancor oggi comprano un bel po' delle nostre sedie. Forse se ne potrebbe costruire una ancora più grande per riprendersi il primato mondiale». «Demolire per ricostruire e valorizzare in altri modi, Manzano ha un territorio bellissimo e sconosciuto» è il consiglio di un lettore, che propone si faccia piuttosto «un monumento alla bellezza della natura e dei luoghi». C'è anche chi preferisce sdrammatizzare («bon, dai, senza lo schienale sarà "lo sgabello" più grande del mondo!») e chi difende il buon nome del Distretto: «Era un simbolo per tutte le piccole e grandi aziende che producevano sedie, un po’ di rispetto non guasterebbe». Qualcuno appare proprio amareggiato («non me la prendo con coloro che hanno sudato per fare, ma con chi ha pensato solo a mangiare»), mentre ad altri è la maxisedia in sé, e non il suo significato, a non piacere («simbolo? Ma dai, è un'oscenità. Se crolla ci guadagna il paesaggio»), smentiti da chi invece la trova «stupenda» e vorrebbe fosse riparata. Sul futuro della grande sedia ha discusso la giunta Driutti, «ma per ora - dice il vicesindaco Genova - si attendono sviluppi»
Rosalba Tello