Rassegna Stampa - Dicembre 2015
cav. Rosario Genova
Consigliere Comunale
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Fusione Manzano-San Giovanni, referendum forse a giugno
Manzano, 29 Dicembre 2015
«Con il no all’ordine del giorno le maggioranze hanno perso l’occasione
di avere fino a 200 mila euro dalla Regione per sostenere il percorso e
progettare la fusione»: i gruppi di opposizione consiliare di Manzano e
di San Giovanni al Natisone rimandano al mittente le accuse di «assenza
di business plan» che ha portato le due maggioranze a votare contro
l’aggregazione dei due Comuni. «È deplorevole – tuona Daniele Macorig,
capogruppo di Ricostruiamo Manzano – accusarci di
inottemperanza quando, pur disponendo della massima collaborazione, si
continua con ottusa ostinazione a dichiararsi a parole possibilisti
sulla fusione e poi a votare compatti contro a tutte le proposte di
fusione». Le minoranze sono pronte a dare battaglia. Il 12 giugno
potrebbe essere la prima finestra utile per il referendum e Cesare
Mangoni di Movimento libero dichiara: «Dopo le festività cercheremo di
riunirci per organizzare incontri con la Regione». Il tempo, infatti,
stringe e nel caso in cui il referendum passasse la Regione avrebbe sei
mesi di tempo per approvare la legge sulla fusione. Con il primo gennaio
2017 il nuovo ente potrebbe diventare quindi realtà. «Noi il business
plan ce l’abbiamo bene in testa – afferma Mangoni – e lo abbiamo
ribadito più volte che a San Giovanni rimarrebbero la biblioteca e il
corpo dei vigili, per esempio». Lorenzo Alessio di Progetto Manzano si
scaglia contro le Uti. «Noi abbiamo dato voce ai cittadini raccogliendo
le firme, la maggioranza no. E ora non sa come organizzare l’unione
territoriale. Si è solo preoccupata di dare contro alla minoranza».
Infine, Giusto Maurig di Progetto comune. «Le maggioranze si riconoscono
nella linea politica del centrosinistra regionale, che a sua volta
sponsorizza le fusioni. Loro invece al momento opportuno, e solo per
salvare le poltrone, le sconfessano. Un fatto alquanto singolare e
imbarazzante».
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