lunedì 29 agosto 2016

La difficile fusione con San Giovanni resta solo sulla carta

Rassegna Stampa - Agosto 2016

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
La difficile fusione con San Giovanni resta solo sulla carta
 
Manzano, 29 Agosto 2016
Sembrava ormai cosa fatta. Anche il consiglio regionale aveva dato il proprio via libera al referendum per la fusione tra Manzano e San Giovanni. Poi ci sono state di mezzo le amministrative e la pausa estiva. E così di quella discussa unione – osteggiata dalle giunte dei due comuni al grido «prima le Uti e poi la fusione» e voluta dalle opposizioni che si erano costituite come comitati referendari –, non si è saputo più nulla. Caduta nel vuoto, dopo che erano state raccolte in tempi record 1.668 firme. La parola finale spetta alla giunta regionale, che non si è mai espressa. L’occasione giusta potrebbe essere il 6 novembre – tempo ce ne sarebbe ancora per dare l’ok alla macchina operativa –, ma tutto ancora tace. «Evidentemente – sbotta Daniele Macorig, capogruppo di Ricostruiamo Manzano – questa giunta regionale ha paura di confrontarsi con il volere dei cittadini. Rispettiamo le amministrazioni che per due volte consecutive hanno cassato il nostro ordine del giorno. Rispettiamo anche le leggi regionali. Il popolo ha formulato una richiesta. Se non viene rispettata questa volontà qualcuno dovrà prima o poi rispondere delle conseguenze». Lorenzo Alessio, capogruppo di Progetto Manzano, è pronto ad “affilare le armi”. «Dobbiamo riprendere in mano la questione dopo le vacanze. Il mio pensiero – spiega – è che Regione e amministrazioni si siano messe d’accordo per ritardare il referendum, visto che le rispettive giunte sono in carica da due anni. Ma pensare che le Uti siano la vera soluzione è sbagliato. Abbiamo già visto che anche sul nostro territorio hanno abbondantemente fallito». Il progetto ha preso slancio il 27 luglio del 2015 con il deposito negli uffici regionali del servizio autonomie locali, alla presenza dell’assessore Paolo Panontin, dei moduli contenenti le oltre 100 firme dei promotori dell’iniziativa e della planimetria del territorio del nuovo Comune, che si dovrebbe chiamare Manzano San Giovanni al Natisone. Numerosi, a detta dei proponenti, i vantaggi economici derivanti dalla fusione del nuovo ente che avrà una popolazione di oltre 12 mila abitanti: fino a 1 milione e 600 mila euro di incentivi a fondo perso dalla Regione in cinque anni, di cui 400.000 già il primo anno; 20% in più di trasferimenti da parte dalla Regione; e 5 anni senza vincolo del patto di stabilità. A questo si aggiunge il taglio dei costi della politica – ci sarà un unico Sindaco, un unico segretario comunale e un unico consiglio – che si aggira attorno ai 150 mila euro.