giovedì 6 agosto 2009

Crisi Finanziaria: effetti sulle piccole e medie imprese

Convegno organizzato dall'Assessore Rosario Genova sul tema:
"Crisi Finanziaria: effetti sulle piccole e medie imprese"
18 dicembre 2008












DISCORSO DELL'ASSESSORE GENOVA ROSARIO

Nel dare inizio ai lavori del Convegno, mi è gradito porgere a Voi, tutte e tutti, le espressioni del più cordiale benvenuto alle autorità civili, militari, ai Presidenti di tutte le categorie e imprenditori, grazie per aver aderito all’invito, per la quale mi onora.
Questo quadro economico, anche il migliore imprenditore fatica a compensare le inevitabili perdite di competitività e dunque non sorprende che il clima di fiducia delle imprese nei mesi scorsi abbia subito un significativo peggioramento.
L’innovazione è ormai universalmente riconosciuta come la forza trainante della crescita economica e si manifesta in nuovi prodotti e servizi (e in nuovi metodi di produzione o fornitura di tali prodotti e servizi) che aggiungono valore alla nostra economia, consentendoci di migliorare la qualità della vita.
Gli imprenditori e le PMI sono gli attori chiave del settore dell’innovazione.
Incrementare e la consapevolezza relativamente alla necessità dell’innovazione e ai benefici che ne conseguono, appoggiando un ventaglio di iniziative per dimostrare che l’innovazione interessa la più ampia varietà possibile di aziende.
L’obiettivo dell’innovazione è incoraggiare tutta la politica e le associazioni di categoria a creare condizioni di fondo in cui l’innovazione sia accettata, sostenuta e coltivata.
È infatti necessario mettere le piccole imprese nelle condizioni di agire rapidamente (fattore essenziale nell’innovazione) e di condividere idee e informazioni su un palcoscenico ampio nonché, più in generale, ridurre il fardello amministrativo e finanziario che pesa sulle loro spalle.
Promuovere l’imprenditorialità
Le piccole aziende dipendono dagli imprenditori, cioè da singoli che per sfruttare un’idea sono pronti ad assumersi i rischi correlati all’avviamento di un’impresa.
Innanzitutto, nel nostro paese sono presenti fattori che scoraggiano molti ad avviare un’azienda, quindi è necessario sviluppare una forma mentis maggiormente orientata all’imprenditorialità, partendo dalle scuole.
Inoltre, il fallimento è spesso associato alla vergogna, e chi ha provato a mettersi in proprio senza successo teme di partire svantaggiato in futuro.
In secondo luogo, i requisiti amministrativi (la burocrazia) implicati nella creazione e nella gestione di una piccola azienda finiscono spesso per dissuadere gli imprenditori.
Infine, gli imprenditori stessi devono poter attrarre più facilmente investitori in grado di assicurare un sostegno alle loro idee.
Altre forme di impresa, come le cooperative, possono svolgere un ruolo decisivo per la crescita economica, mentre altre ancora, ad esempio quelle artigiane, possono trovarsi di fronte a problemi specifici, legati all’attività.
La governabilità
Per fronteggiare le crisi di fiducia occorrono risposte forti, in grado di ripristinare un quadro di certezza, di stabilità e di affidabilità, nonché della promozione e dell’immagine dei nostri prodotti in giro per il mondo.
Ci auguriamo tutti che i positivi segnali che arriveranno, sotto il profilo del metodo, possano essere ora confermati anche con riferimento ad alcuni importanti contenuti, al rilancio della competitività del nostro territorio.
Per ottenere questo risultato sono necessari il rilancio della produttività e degli investimenti, la difesa del potere d'acquisto dei salari e la riduzione dei costi.
Semplificazione
La competitività delle imprese trarrà grande giovamento da misure di semplificazione amministrativa e di riassetto della pubblica amministrazione.
Innovazione e comunicazione
L’innovazione di prodotto e di processo, ma anche innovazione organizzativa, manageriale, commerciale e di marketing.
L'impresa, in altri termini, deve diventare "un organismo innovativo" per puntare a mercati e segmenti di domanda non facilmente contendibili dalle nuove economie emergenti.
Per questo dobbiamo insieme moltiplicare gli sforzi, migliorando e semplificando le politiche di incentivazione, agevolando la collaborazione tra le imprese, le università e i centri di ricerca, creando un clima sociale e culturale favorevole all'innovazione tecnologica.
Infine, giungo alla conclusione, sono molto amareggiato della non presenza oggi dei CONFIDI di categoria e la loro non partecipazione economica degli Istituti di Credito presenti sul territorio Manzanese.
Rivolgo quindi un ringraziamento particolare ai relatori:
- Dott.ssa Alessandra BENEDINI, Responsabile Analisi Settore Industriale - Prometeia di Bologna,
- Prof. Ordinario Eugenio COMUZZI, della Facoltà di Economia dell'Università di Udine,
- Prof. Straordinario Stefano MIANI, della Facoltà di Economia dell'Università di Udine,
- Dott. Gianfranco PELLIZZONI, del Tribunale di Udine,
- Rag. Roberto REGGI, Commercialista - Studio Reggi-Costelli & Associati – Manzano;
- Dott. Alessandro MULAS, Direttore area investimenti FRIULIA di Trieste,
che, su un argomento delicato, sapranno portare sul tema del convegno la loro esperienza ma, soprattutto, ponendo in modo semplice e chiaro e con la dovuta sensibilità molti punti di riflessione e suggerimenti senz’altro utili ad affrontare la problematica trattata.
Un ringraziamento va anche alla Banca di Credito Cooperativo di Manzano e alla Banca di Cividale per il loro sostegno economico.
Infine, ringrazio il rag. Andrea Spollero, che ha vissuto con me le fasi della preparazione ed alla realizzazione di questo convegno così importante.
Nell'augurarmi, che questo nostro sforzo comune ci rimarrà testimone e che rilancerà ulteriormente le tematiche e alle realtà territoriali che desideriamo metterle in atto e di essere sempre vicino,con competente forza propositiva, sono certo che la Politica Regionale, Provinciale e le Associazioni di Categoria, possano attingere competenza e professionalità dalla realtà del nostro territorio Manzanese così motivato, divenendo, perché no, partner in progetti sinergici che tengano presenti anche quelle competenze che tanto abbiamo cercato di mettere in luce in questo Convegno.
L'Italia è un grande Paese industriale, costruito dal lavoro, dai sacrifici e dalla passione di centinaia di migliaia di imprenditori e di milioni di lavoratori.
Valorizzando questo straordinario patrimonio possiamo spalancare al nostro Paese le porte del futuro.
Dobbiamo, insieme, far "rialzare l’economia locale"!
Vi rinnovo molti cordiali saluti e Vi ringrazio per la cortese attenzione.

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