venerdì 24 giugno 2011

Il Pm: Paolo Calligaris archiviato I Tulissi dicono di no

Il Pm: Paolo Calligaris archiviato
I Tulissi dicono di no 

Battaglia legale sulla posizione del convivente di Tatiana uccisa da un assassino ancora sconosciuto. La Procura intanto avvia nuovi accertamenti contro ignoti.

di Luana de Francisco
UDINE. Svolta nel giallo di Manzano. A oltre due anni e mezzo dall’omicidio di Tatiana Tulissi, la 36enne di Villanova del Judrio uccisa a colpi di pistola, a villa Calligaris, e dalla quasi immediata iscrizione nel registro degli indagati del compagno della vittima, Paolo Calligaris, e di suo figlio Giacomo, allora minorenne - le due persone arrivate per prime sul luogo del delitto, in quel tardo pomeriggio dell’11 novembre 2008 -, il sostituto pocuratore Matteo Tripani, titolare dell’inchiesta, ha chiesto al Gip l’archiviazione della posizione dell’uomo.
Il magistrato, che ha articolato le motivazioni della decisione in un fascicolo lungo una quindicina di pagine, ha dunque ritenuto Calligaris estraneo all’assassinio della donna, con la quale da tempo conviveva e alla quale aveva chiesto di unirsi in matrimonio. Analoga richiesta, a quanto appreso, sarà presto depositata anche dalla collega della Procura dei minori di Trieste, Chiara Degrassi, nei confronti del ragazzo.
La partita, tuttavia, è ancora aperta. Notiziata delle intenzioni della Procura, l’avvocato Laura Luzzato Guerrini, legale di Aldo e Marzia Tulissi, rispettivamente padre e sorella di Tatiana, ha già presentato opposizione all’istanza di archiviazione, sostenendo la necessità di un’integrazione d’indagine. «Non intendiamo incriminare nessuno - ha affermato il legale -, ma soltanto scoprire chi ha ucciso Tatiana, nella casa nella quale viveva con Calligaris. E, a nostro avviso, c’è stata una carenza d’indagini nei confronti di un indagato».
Di tutt’altro tenore il commento del difensore di Calligaris, avvocato Carlo Appiotti, che, pur non avendo ancora ricevuto formalmente avviso della richiesta, si è detto soddisfatto. «Non essendo emerso alcun elemento a carico del mio assistito - ha detto -, mi aspettavo un provvedimento del genere dalla Procura». Resta in attesa anche l’avvocato Massimo Cescutti, difensore del maggiore dei due figli di Calligaris. A questo punto, spetterà al Gip, Paolo Lauteri, fissare un’udienza, per discutere - da qui a qualche mese - la richiesta e decidere sul da farsi.
Accantonata o no la posizione dell’allora compagno, la Procura è decisa a proseguire nelle indagini, per dare un nome e un volto al killer. Da qui, la riapertura dell’inchiesta, che evidentemente non parte da zero, ma che, questa volta, raccoglie gli atti in un fascicolo iscritto contro ignoti. «Gli accertamenti continuano», ha affermato il procuratore capo, Antonio Biancardi. E continuano, in particolare, nella direzione della pista finora ritenuta dagli inquirenti la più credibile: quella della rapina. Stando alle poche notizie trapelate, l’attività dei carabinieri del Nucleo investigativo è già ripresa e sta scandagliando fronti ancora inesplorati.
A imprimere un’ulteriore spinta alle indagini, il 9 luglio scorso, era stata la riesumazione della salma di Tatiana, tumulata nel cimitero di Villanova del Judro. Il medico legale, Carlo Moreschi, aveva effettuato nuovamente l’esame in cerca di tracce sotto le unghie della donna, senza però trovare frammenti riconducibili ad altre persone. Il quadro, da allora, non si è arricchito di nuovi tasselli. Ma una cosa sembra certa: in assenza di elementi tali, da sostenere una qualsiasi ipotesi d’accusa nei confronti dei due Calligaris, la pista familiare ha ulteriormente perso credibilità.

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