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All’interno,
i fusti delle sedie grezze in legno hanno contribuito ad alimentare il
fuoco. A dare l’allarme un dipendente, Luca Fornasarig, in quel momento
occupato nell’ufficio all’interno del capannone. Le fiamme altissime hanno
attirato in via San Giovanni centinaia di curiosi, molti dei quali si sono
congratulati con i Vigili del fuoco per il tempestivo intervento:
nonostante le dimensioni, infatti, l’incendio è stato domato in poche ore,
anche se le operazioni di spegnimento sono poi continuate tutta la notte.
Il tetto dell’edificio risale agli anni 50 e a causa della sua vetustà le
arcate non hanno retto; per fortuna, l’incendio è rimasto circoscritto a
una parte del capannone, dichiarato in ogni caso interamente inagibile e
posto sotto sequestro. La parte impiantistica è compromessa e il quadro
elettrico danneggiato.
Dopo le
ore convulse della notte, ieri mattina un ulteriore sopralluogo ha
accertato nuovi problemi, come riferisce anche il portavoce dei Vigili del
fuoco, Valmore Venturini, legati allo smaltimento delle lastre di copertura
contenenti fibre in eternit. Sono state perciò attivate le procedure per la
rimozione di tale materiale e delle parti pericolanti. «I danni strutturali
sono consistenti - afferma ancora Venturini -, è prematuro fare una stima,
ma si parla di cifre superiori ai 100 mila euro, compreso il valore della
merce bruciata, che stiamo ancora valutando». Le indagini sulle cause
dell’incendio sono in corso, anche se il capitano Alfio Gullotta,
comandante dei carabinieri di Palmanova, parla fin d’ora di origine
colposa, legata appunto alla stufetta dimenticata accesa.
«Tutti i
sistemi antincendio hanno funzionato - precisa Fabrizio Mansutti,
amministratore delegato di Friuli Sedie e socio dell’Immobiliare Sedie
Friuli, proprietaria dei capannoni in cui si lavorano sedute col marchio
Fornasarig – e fortunatamente ciò ha contribuito, assieme ai cupolini
evacuazione fumo e alle porte tagliafuoco, a circoscrivere l’incendio». I
due container che avrebbero dovuto accogliere il carico di sedie, con
partenza prevista ieri mattina, sono rimasti fermi e vuoti. «Appena ci
danno l’autorizzazione per accedere ai capannoni - annuncia l’ad -
ripartiamo con l’attività». «Dispiace in una fase economica delicata come
questa – aggiunge il sindaco Lidia Driutti, presente già martedì sera – che
un’azienda storica debba affrontare queste emergenze. Cercheremo di aiutare
i giovani titolari per quanto ci è possibile, augurando loro di riprendersi
presto».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sito web :
www.rosariogenova.it
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venerdì 21 settembre 2012
Rogo, oltre 100 mila euro di danni alla Sedie Friuli
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