venerdì 28 settembre 2012

Sedia, crisi e concorrenza meglio traslocare a Dubai



cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano
Sedia, crisi e concorrenza meglio traslocare a Dubai 

È la scelta che ha fatto il manzanese Turchetti, storico tappezziere del Distretto L’imprenditore da laggiù: qui c’è molto lavoro e apprezzano le nostre capacità

 Manzano, 22 settembre 2012

La crisi nel settore della sedia e dell’arredo, la concorrenza derivante dalla globalizzazione e, non da ultima, la presenza di nuovi e improvvisati tappezzieri, sono le motivazioni che hanno indotto l’imprenditore manzanese Dante Turchetti, 49 anni, titolare della ditta Lare, con sede in via Maroncelli 12, specializzata nella lavorazione e taglio delle resine espanse, nonché storica tappezzeria per sedie e poltronem a trasferire in toto la sua attività negli Emirati Arabi Uniti, precisamente a Dubai. 

«Nel Distretto della sedia - ci spiega l’imprenditore Turchetti, raggiunto telefonicamente nel paese arabo dove si è insediato appena da qualche giorno - ormai non c’erano più prospettive di lavoro, il mercato offriva pochissimo e la concorrenza nel settore tappezziero è tanta senza contare la presenza di un commercio di sedie marchiate “made in Italy”, ma che di fatto sono realizzate quasi totalmente fuori dal territorio nazionale. 

Da ciò la decisione, un po’ sofferta, di trasferirmi all’estero». Ma perché Dubai? 

«In questa città - spiega Dante Turchetti - vive e lavora una mia ex compagna di scuola che fa da tramite con altre aziende italiane; inoltre, ci sono già alcuni imprenditori friulani che hanno iniziato a collaborare con le aziende locali e con i ricchi petrolieri. 

Per la tappezzeria di Manzano ormai c’erano pochi ordini e anche la nuova linea per la produzione di materassi iniziava ad avere flessione, per cui accettai il suo invito a trasferire là l’attività, ma soprattutto la professionalità acquisita nel settore della tappezzeria». 

«Ho subito potuto constatare - sottolinea l’imprenditore - che a Dubai c’è molto da fare e quindi non rimane molto tempo per lamentarsi come succede da noi. 

Sono all’inizio, ma già questa avventura mi sta dando soddisfazioni: la prima, che non siamo secondi a nessuno per quanto riguarda il modo e la grinta che mettiamo nelle cose che ci appassionano come il lavoro. 

Il vero peccato è che si regalano anni di esperienza senza che nessuno se ne renda conto. 

Attualmente l’azienda non ha dipendenti, salvo l’aiuto sporadico di qualche manovale indiano, ma presto mi dovrò dotare di personale perché le prospettive di lavoro sono molto buone. 

Infatti, gli alberghi molto lussuosi cambiano arredi con molta frequenza e il loro sfarzo richiede fantasie e prodotti innovativi, cosa che noi sappiamo far bene». 

Giorgio Mainardis ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sito web :  www.rosariogenova.it

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