giovedì 28 agosto 2014

Ospedale, Telesca e sindaci distanti

Rassegna Stampa - Agosto 2014

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
Ospedale, Telesca e sindaci distanti
 L’assessore: i malati gravi già non vanno a Cividale, azione capillare sui medici di base per spingere su Udine 

 BUTTRIO, 27 Agosto 2014
  Un confronto serrato di oltre due ore quello che ieri sera si è svolto in Villa di Toppo Florio sulla riforma sanitaria messa sul piatto dalla Regione e che non poca preoccupazione sta causando agli amministratori locali, in particolare del Cividalese e delle Valle del Natisone. Punto principale l’ospedale di Cividale, che come altri minori in regione, sarà oggetto di modifiche, con in ballo la chiusura del pronto soccorso sulle 24 ore. Un incontro promosso dal sindaco di Buttrio Giorgio Sincerotto che segue quello d’inizio agosto svoltosi a Cividale, che ha riunito alla presenza dell’assessore regionale Maria Sandra Telesca, una quindicina di sindaci dell’ambito e i medici di famiglia, per meglio comprendere la riforma, e arrivare al vertice del 15 settembre di nuovo nella cittadina longobarda, con le idee un po’ più chiare. La riforma punta su un nuovo modello sanitario che superi quello in vigore da 20 anni che si basa sull’offerta del sistema ospedaliero, in senso generale, ma che da un lato non è più sostenibile economicamente e dall’altro non risponde a quello di cui effettivamente l’utenza necessita. «La società è cambiata – spiega Telesca – e con essa le esigenze degli utenti». L’assessore regionale numeri alla mano sottolinea come oggi la domanda di assistenza nel pronto soccorso sia per il 70% legata a patologie croniche e agli anziani, che approdando nelle strutture di emergenza con codici verdi si ritrovano ad aspettare anche 5 ore prima di essere visitati. Questo oltre a creare disagio all’utente intasa le strutture, non fornendo un servizio efficiente. Una modifica che vede diversi consensi tra gli amministratori dell’ambito ma forte preoccupazione tra quelli delle Valli del Natisone che nel pronto soccorso di Cividale vedono un punto di riferimento irrinunciabile e un diritto, e non nascondo la perplessità di dover far riferimento a Udine per le emergenze. «Una valutazione più puntuale del territorio che valuti anche le distanze e i collegamenti», chiedono. Subito un esempio: per raggiungere il pronto soccorso di Cividale per i paesi più lontani nelle valli ci vogliono più di trenta minuti. «Inimmaginabile quindi arrivare sino a Udine». Obiezione a cui l’assessore risponde sottolineando come comunque per i casi più gravi le piccole strutture, come appunto Cividale, dirottino i pazienti su Udine. Ruolo importante in questo senso quindi rappresenteranno i medici di famiglia che attraverso un’integrazione con la continuità assistenziale potranno definire patologie e urgenze. Una trasformazione che avverrà comunque gradualmente e che non vuole togliere servizi ma al contrario aumentarli, attraverso la riconversione delle strutture già esistenti con maggiori e mirati investimenti. «Mantenendo piccole strutture di pronto soccorso si rischia di dare un falso senso di sicurezza ai cittadini. È importante spiegare che questa riforma mira a migliorare e ampliare un servizio». L’ospedale di Cividale diventerà un riferimento più completo di diagnostica e specializzazione, a vantaggio dei cittadini. Silvia Riosa

La visita: «La Casa della salute di Buttrio anticipa la nostra riforma sulla sanità»
«La Casa della salute di Buttrio è un esempio concreto della direzione che la Regione vuole prendere con la nuova riforma sanitaria». È stato questo il commento dell’assessore regionale alla sanità, Maria Sandra Telesca (nella foto), in visita alla struttura ieri pomeriggio. Una struttura dove trovano posto alcuni medici di medicina generale, l’infermiere di comunità che opera a domicilio e strumenti per una serie di esami, garantendo un’apertura di 10 ore al giorno. «La Casa della salute di Buttrio – ha commentato l’assessore del Fvg – rappresenta un luogo fisico di riferimento per una comunità di 4 mila abitanti, in grado di fornire ai cittadini una risposta ai bisogni quotidiani di salute, che è ciò di cui hanno soprattutto bisogno, e nello stesso tempo di indirizzarli verso le strutture ospedaliere più adeguate in caso di episodi acuti». In altre parole, la struttura di Buttrio ha anticipato la riforma della Regione. (s.r.)

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