mercoledì 17 dicembre 2014

Fuga da Exe: esce anche Manzano

Rassegna Stampa - Dicembre 2014

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
Fuga da Exe: esce anche Manzano
Il bilancio è in attivo ma dopo Legambiente, Comunità della Carnia, Lignano e Net, continuano gli addii
 
Manzano, 17 Dicembre 2014
È cominciata la fuga da Exe. È ormai soltanto una questione di tempo perché il parterre dei soci della spa a capitale interamente pubblico si riduca alla sola Provincia. Questo nonostante il bilancio al terzo trimestre 2014 sia ritornato in territorio positivo (129 mila euro) grazie all’impegno nel sito sardo della discarica di Bolotana. Oggi il consiglio provinciale è chiamato a discutere le modifiche allo statuto e venerdì è tempo di assemblea per la società attiva nella gestione dei rifiuti, assemblea chiamata ad approvare la riduzione del capitale sociale dopo le ingenti perdite di questi anni. I primi ad andarsene, sono stati i volontari di Legambiente. Quello 0,06 per cento delle quote è stato immediatamente riassorbito da Exe, senza troppi sforzi. Ma ora, considerato che la Provincia detiene circa il 56 per cento delle azioni, viene meno una fetta importante. La Comunità montana della Carnia lascia sul tavolo il 2,6 per cento, il Comune di Lignano il 23. Net (con il 18 per cento), ha già portato a zero la partecipazione in Exe nel proprio bilancio. E ora, dopo che il consiglio comunale aveva deliberato la dismissione delle quote nel 2010, è il turno del Comune di Manzano (meno dell’uno per cento). «Abbiamo già formalizzato la delibera e mandato anche una lettere a Exe per informarli della decisione – spiega il primo cittadino, Mauro Iacumin –. Stiamo predisponendo il bando di vendita delle quote proprio in questi giorni e potrebbe essere pubblicato a breve. Anche perché per il mio Comune Exe non svolge alcun servizio». Exe si trova anche a dovere fare i conti con una causa da 1,3 milioni che la vede contrapposta al Consorzio Udine Ambiente. Causa che è già costata alla spa 72.250 euro, oltre al congelamento delle azioni di Mtf (partecipata a sua volta di Exe). Exe a fine settembre aveva un organico di nove persone, di cui otto con contratto a tempo indeterminato e una unità con contratto a tempo determinato, assunta a tempo determinato fino al marzo 2015 in qualità di operaio nella discarica di Bolotana con un compenso mensile lordo di 1.900 euro. Nel corso del terzo trimestre 2014 la società ha fatto ricorso alla cassa integrazione per un complessivo di 307 ore, di cui 179 per gli operai, 83 per gli impiegati e 45 per i quadri. Analizzando la sola voce relativa a salari e stipendi per il personale nella situazione contabile al 30 settembre, gli stipendi per gli impiegati ammontano a 212 mila euro, 130 mila per i dirigenti e poco meno di 26 mila per gli operai. L’asso nella manica di Exe è la discarica di Bolotana. Ne è convinto anche il collegio sindacale (Giovanni Cucci, Stefano Chiarandini e Andrea Stedile).«Exe nel periodo di riferimento chiuso il 30 settembre ha realizzato in Sardegna un valore della produzione di 1,5 milioni di cui 1,2 derivanti da ricavi delle vendite di prestazioni», scrive il collegio. Più di qualcuno però solleva dubbi sull’opportunità per una partecipata dalla Provincia di Udine di offrire servizi in Sardegna. Ma all’attivo di 129 mila euro concorrono anche gli utili di Mtf, i cui dividendi hanno fruttato 287 mila euro. Michela Zanutto

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