mercoledì 16 dicembre 2015

Manzano-San Giovanni, nuovo stop

Rassegna Stampa - Dicembre 2015


cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
Manzano-San Giovanni, nuovo stop
 I consigli comunali bocciano la fusione ma le minoranze puntano sul referendum dopo le 1.600 firme raccolte
Manzano, 15 Dicembre 2015

  I consigli comunali di Manzano e San Giovanni al Natisone ribadiscono il loro no all’iniziativa di fusione presentata dai gruppi di opposizione. Hanno scelto una dichiarazione congiunta – letta nel corso delle due assemblee svoltesi ieri sera, quasi in contemporanea - i sindaci dei due comuni, Mauro Iacumin e Valter Braida, per esprimere la loro contrarietà al percorso proposto. «Non si tratta – hanno precisato – di una bocciatura della fusione in quanto tale, ma del progetto come è stato elaborato dai proponenti». Il no espresso con i voti delle rispettive maggioranze non blocca di fatto l’iter del referendum, avviato grazie alle oltre 1.600 firme raccolte nei due comuni. Ora toccherà all’ufficio di presidenza del consiglio regionale decidere quale sarà la data della consultazione, che potrebbe essere a primavera, in occasione della tornata elettorale amministrativa che vede impegnati alcuni comuni nella provincia, o anche più tardi. Visto il parere negativo deliberato ieri sera, sarà, però, ora necessario che gli aventi diritto al voto di entrambi comuni si esprimano a favore della fusione. «Così facendo – hanno spiegato Iacumin e Braida – daremo la massima importanza al voto dei cittadini di ognuna delle comunità chiamate a esprimersi. La creazione di un comune di circa 13 mila abitanti – hanno aggiunto i due primi cittadini – non può essere sostenuta come mezzo per contrastare la paventata maggiore importanza politica del comune di Cividale del Friuli, che conta circa 12 mila abitanti. Inoltre la relazione illustrativa redatta dai promotori della fusione non si prefigura come un progetto, ma è soltanto un’idea abbozzata, carente appunto di progettualità e di uno studio di fattibilità. Il parere contrario – hanno ribadito concludendo i sindaci – non è relativo al concetto di fusione in sé stesso, ma deriva dai tempi e dai modi in cui questa “idea” è stata presentata e sottoposta». Le minoranze di Manzano non hanno risparmiato critiche. «Ormai ci si arrampica sugli specchi – ha tuonato il capogruppo di “Ricostruiamo Manzano”, Daniele Macorig -. Non c’è stato alcun interesse a rispettare la volontà dei mille e 600 sottoscrittori che hanno voluto dire sì al referendum. Questa maggioranza ha dimostrato ancora una volta miopia e irresponsabilità politica». Dello stesso avviso Lorenzo Alessio, capogruppo di “Progetto Manzano”: «Abbiamo ricevuto un “no” senza motivazione. L’importante era bocciare un’iniziativa dell’opposizione. Riusciremo comunque con le nostre poche forze a far valere la volontà dei cittadini». Sdegno anche dai gruppi di opposizione di San Giovanni al Natisone. «Il nostro è stato un percorso fortemente democratico e partecipato - ha ribadito Giusto Maurig capogruppo di Progetto Comune -, a differenza di altre nascenti realtà quali le Uti che sono invece frutto di un’imposizione legislativa calata dall’alto». «La fusione ha tempi certi, prevede maggiori introiti per il futuro e il taglio di costi inutili – ha concluso Cesare Mangoni di Movimento Libero -. Non comprendiamo l’idea di questa amministrazione di condividere la fusione a voce e poi di votare contro. Il rischio è di rimanere comuni distaccati con bilanci poveri».
 
 

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