lunedì 24 gennaio 2011

Asdi: aggregazioni per tornare competitivi

Asdi: aggregazioni per tornare competitivi

Distretto della sedia LA REGIONE
«Abbiamo appena iniziato il percorso che ci può garantire una fiscalità di vantaggio ma le aggregazioni devono nascere a prescindere» MANZANO. Il futuro del distretto della sedia passa attraverso le aggregazioni. Ci crede l’Asdi, ci credono gli istituti di credito – Bcc di Manzano in primis – e l’amministrazione comunale; lo confermano gli analisti. Chi ci crede meno o per nulla sono le «700 aziende, la maggior parte artigiane che formano il distretto di Manzano». Eppure, basta affacciarsi sul vicino Veneto o in Lombardia per comprendere le potenzialità e le opportunità che le aggregazioni offrono alle piccole aziende, soprattutto nei momenti di crisi come quello che stiamo attraversando.
Per cercare di accelerare un cambio culturale e di mentalità («aggregazione non vuol dire essere “mangiati” da un’azienda più grossa»), il Comune di Manzano – tramite l’assessore al Commercio, Rosario Genova – e l’Asdi hanno organizzato una due giorni (venerdì e sabato) di incontri nell’antico Foledor. Un crescendo di interventi, slide e numeri per confermare – come ha detto il presidente dell’Asdi, Giusto Maurig – che «il “fasin di besoi”, se inteso come ognuno per se e Dio per tutti, va messo definitivamente nel dimenticatoio». Il futuro passa attraverso l’internazionalizzazione, l’organizzazione e il terziario: passaggi quasi impossibili per una piccola azienda. Passa anche attraverso una fiscalità di vantaggio che nel caso del Friuli Vg è più che mai vicina.
Asdi. Il consiglio di amministrazione del distretto analizzerà in settimana la proposta dello studio Brc Associati (proposta illustrata ieri da George Loris Costelli) per la creazione di un contratto di rete. L’obiettivo è renderlo applicabile e svilupparlo nel distretto. Un progetto – come hanno dimostrato e raccontato venerdì Valter Taranzano, presidente della Federazione distretti industriali italiani; Andrea Voltolina, presidente del distretto Luce in Veneto; Gianpiero Menegazzo direttore Acrib-calzature Brescia e Roberta D’Orazio, del distretto Veneto condizionamento e refrigerazione – che ha pagato e continua pagare in tutti quei distretti caratterizzati da piccole realtà produttive. «Il triangolo può contare ancora su un tessuto produttivo e delle potenzialità inespresse – ha detto il presidente Maurig –; abbiamo ancora imprenditori virtuosi che credono nel lavoro e che investono tutto nella loro attività, ma il distretto è ancora formato da un numero elevato di aziende di piccole dimensioni: circa 700. Il mondo è cambiato, le regole sono cambiate ci dobbiamo adeguare tutti a questo nuovo modo di fare economia: aziende, distretti, politici e istituti di credito. Solo così possiamo vincere questa nuova sfida».
Bcc di Manzano. Anche la banca di credito cooperativo di Manzano presieduta da Silvano Zamò crede molto nelle aggregazioni e come istituto di credito ha lanciato il “rating di filiera”. La Banca riserva un plafond di 10 milioni per finanziare il Progetto Filiera Iso9001; Certificazione di qualità; Innovazione di prodotto, di processo, di mercato e le aggregazioni. Per le Aziende aderenti a questo progetto, la Bcc riconosce un miglioramento del rating di credito con un abbassamento dei tassi di interesse applicabili; un più agevole accesso al credito e una riduzione ulteriore del 20% sugli spread applicati alla classe di rischio di appartenenza dell’azienda.
Gli studi. Due gli studi presentati: quello di Stefano Micelli, professore di Economia e gestione delle imprese a Ca’ Foscari di Venezia su «L’evoluzione dei distretti industriali del Nordest dagli anni ’70 a oggi» e quello della dottoressa Alessandra Tracogna, analista Csil Centro studi industria leggera di Milano su «Lo scenario mondiale del mobile: andamento e prospettive future». Due elaborati che convergono su internazionalizzazione, riorganizzazione e terziario. Il futuro è nei Paesi Bric e del Medio Oriente e in quei Paesi il distretto della sedia non è stato capace di arrivare; di mostrarsi; di proporsi.
La Regione. Altro tema decisivo nel processo di aggregazione delle aziende è quello della fiscalità di vantaggio. A Manzano sono intervenuto l’assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti e il presidente della Commissione Lavoro Alessandro Colautti. «Nello studio Antonini – 100 pagine che la giunta regionale sta elaborando per arrivare al federalismo fiscale, ndr – sono previsti sconti fiscali, purchè le conseguenze economiche di una riduzione dell’aliquota d’imposta nazionale applicabile alle imprese regionali non siano compensate direttamente o indirettamente da sovvenzioni». Come dire: se la Regione toglie 700 milioni di Irap alle aziende (tanto incassa ogni anno) deve far rientrare la stessa cifra nelle casse tagliando o riorganizzando altri servizi. «Questo non toglie – ha aggiunto Colautti – che l’Irap non possa essere eliminata, ma senza fare distinzioni fra settori aziendali o gruppi di aziende. Un vantaggio fiscale – con altra legge – è garantito invece alle reti d’impresa»
«In prospettiva però – secondo l’assessore Seganti –, occorrerà ripensare il modello di governance dei distretti del Friuli Venezia Giulia perché, in alcuni casi, sono espressione degli Enti territoriali e non delle imprese, puntando a coinvolgere in modo attivo e diretto gli imprenditori». (r.d’a.)
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