domenica 29 gennaio 2012

Ex vertici Bcc: 15 patteggiano, cinque rinviati a giudizio

Ex vertici Bcc: 15 patteggiano,
cinque rinviati a giudizio

 UDINE, 26 gennaio 2012
Assolto l’ex presidente del Cda. Già emesse sentenze per complessivi 17 anni di reclusione nei confronti degli imputati

Quindici patteggiamenti per complessivi 17 anni di reclusione, cinque rinvii a giudizio e due assoluzioni. Così ha deciso il gup Daniele Barnaba Faleschini nell’udienza di ieri in merito all’inchiesta sul presunto caso di riciclaggio di denaro che ha scosso i vertici della Banca di credito cooperativo di Manzano fino ad azzerarli.
Assolto perché il fatto non costituisce reato Ezio Cleri (66 anni di Manzano), ex presidente del Cda, assistito dagli avvocati Mario Formaio e Francesco Gabassi, che hanno richiesto il rito abbreviato. Accanto a lui a uscire di scena dall’inchiesta è anche il 57enne di Bagnaria Arsa Vanni Buiatti assistito dall’avvocato Paolo Viezzi, nei confronti del quale è stata pronunciata sentenza di proscioglimento per intervenuta prescrizione del reato contestato.
Quanto ai patteggiamenti, queste le pene concordate con il consenso della pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore Marco Panzeri: per Claudio Moratti, 57enne di Cividale, difeso dall’avvocato Maurizio Conti, un anno e 10 mesi di reclusione e 1.600 euro di multa, per Pierluigi Mansutti, 67enne di Colloredo di Monte Albano (avvocato Carlo Anzil) un anno 4 mesi e 20 giorni di reclusione più 700 euro di multa, per il 52enne udinese Gianberto Zilli (avvocato Carlo Strada) un anno e 8 mesi di reclusione e 1.400 di multa, per il 55enne cividalese Claudio Chiandetti (avvocato Carlo Anzil) un anno 11 mesi e 10 giorni di reclusione più 1.800 di multa, per il 48enne di Artegna Roberto Turrin (avvocato Bruno Malattia) un anno 4 mesi e 20 giorni di reclusione e 1.200 euro, per il 51enne di Corno di Rosazzo Giancarlo Furioso (avvocato Maurizio Conti) un anno 7 mesi e 800 euro di multa.
E, ancora, un anno di reclusione per il 48enne di Carlino Raffaele Belliato (avvocato Luca Ponti), la 39enne di Carlino, Tania Vassileva Taskova (Ponti), la 65enne cividalese Pia Gottardo (avvocato Carlo Monai), la 41enne cividalese Nicoletta Blasuttig (Monai) e il 45enne cividalese Michele Blasuttig (Monai). Per il 60enne cividalese Roberto Rosini (avvocato Alessandro Ventura) un anno 5 mesi e 600 euro, per la 45enne udinese Raffaella Currenti (avvocato Ventura) 4 mesi e 400 euro e per il 53enne di Pozzuolo Sandro Soldà (avvocati Bruno Malattia e Gian Paolo Carchio) 5 mesi 10 giorni di reclusione sostituiti con 40 mila euro di multa.
A tutti è stato concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena. Alla Banca di credito cooperativo è stata applicata la sanzione amministrativa pecuniaria di 300 quote dal valore di 500 euro a quota per complessivi 150 mila euro. Gli imputati Moratti, Zilli, Chiandetti, Turrin, Rosini e Currenti sono stati inoltre condannati alla rifusione delle spese di costituzione e parte civile della Banca d’Italia per complessivi 2.561 euro.
Disposto invece il rinvio a giudizio nei confronti dell’ex direttore della Bcc, il 64enne buttriese Dino Cozzi, difeso dall’avvocato Riccardo Seibold, come del resto per gli imprenditori cividalesi Andrea e Daniele Specogna (43 e 45 anni) entrambi difesi dall’avvocato Michele Coceani, per il 50enne romano Davide Bonetti, difeso dall’avvocato Lorenzo Contrada, e per il 69enne udinese Salvatore Capomacchia assistito dall’avvocato Ezio Franz, che dovranno presentarsi in tribunale in composizione collegiale l’8 maggio.
Partita da una serie di accertamenti fiscali condotti dai militari della Guardia di finanza nei confronti di Daniele e Andrea Specogna, titolari dell’omonima impresa edile di Cividale, l’inchiesta si è allargata fino a coinvolgere persone che, all’epoca dei fatti contestati (dal 1996 al febbraio 2010), ricoprivano incarichi amministrativi e di direzione per l’istituto di credito e le sue filiali. Diverse le accuse formulate nei confronti dei 22 imputati, chiamati a rispondere a vario titolo di reati che andavano dal riciclaggio all’appropriazione indebita.
 di Alessandra Ceschia

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