venerdì 24 febbraio 2012

I sacerdoti: salvate il Distretto della sedia


                     

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sezione: Manzano
venerdì
17 febbraio 2012

 

I sacerdoti: salvate il Distretto della sedia

L’appello alla Regione dei religiosi della Forania di Rosazzo per il Manzanese. «Vanno offerte opportunità a chi ha perso il lavoro e a chi non riesce a trovarlo»

Manzano, 17 febbraio 2012 

Crisi, commesse in calo, perdita di posti di lavoro, cassa integrazione, mobilità, famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Tutti connotati di una situazione pesante, alla quale non sfugge il Distretto della sedia, area produttiva che continua a soffrire e per la quale si alza la voce di una dozzina di “testimoni qualificati” di un disagio sociale sempre più profondo e diffuso. Si tratta dei sacerdoti e dei diaconi della Forania di Rosazzo, che si rivolgono con un appello «ai responsabili delle istituzioni civili perchè siano offerte nuove opportunità per il futuro» del Sistema sedia.
«Ci pensi la Regione», dunque. I religiosi - il cui intervento trova ampio spazio sul settimanale diocesano “La vita cattolica”, in edicola oggi - rilevano come Confartigianato conti «100 addetti persi solo nell’ultimo anno», i dati della Camera di commercio sugli ultimi mesi 2011 indichino «un calo dell’occupazione del 3,4%» e come i numeri della solidarietà facciano ancora più paura: «In 10 anni le persone beneficiarie delle borse di alimenti della Caritas sono passate da 30 a 300 solo tra San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo».
Sacerdoti e diaconi, convinti «che non si possano più tacere la sofferenza e l’angoscia che stanno patendo le nostre comunità», lanciano un appello «a tutti i responsabili delle istituzioni civili e soprattutto politiche, perché si dia l’attenzione necessaria a una crisi che ha, e soprattutto potrà avere, drammatiche conseguenze anche nell’ambito sociale». Mossi dalla volontà di far sentire la loro «vicinanza alle persone che hanno perso il lavoro, ai giovani, alle donne che non riescono a trovarlo», i religiosi sottolineano «l’urgente necessità di aprire il Distretto della sedia ad altre produzioni, che offrano nuove opportunità per il futuro». Ma fanno anche appello alle comunità, chiedendo «una rinnovata attenzione nei confronti di chi è in difficoltà».
Il settimanale diocesano raccoglie anche le voci di alcuni tra i tanti che stanno vivendo la crisi sulla loro pelle. Dall’imprenditore Alessandro Lovato, del gruppo Crabo di Manzano, che nei tempi migliori ha toccato i 50 milioni di euro di fatturato e i mille addetti e che oggi conta appena 50 dipendenti, la maggior parte in cassa integrazione; a Maurizio Zof, di San Giovanni al Natisone, la cui impresa da 5 anni chiude il bilancio in rosso, nonostante gli strenui tentativi di rilanciare l’attività. Ma ci sono anche le testimonianze di Ulderico e Daniele Musig, alla guida di Palma Spa, di Medeuzza, che nel 2011 ha visto aumentare il fatturato del 10%; e Marco Costantini, della Quattroventi di Corno di Rosazzo, che ha investito con successo sulla flessibilità, passando dalla lavorazione conto terzi all’arredamento per grandi alberghi e navi, alla produzione di arredi sacri.
«È l’altra faccia del Distretto - si rileva -, quella che resiste ai colpi della crisi e dimostra che una ripresa è possibile». Un fascio di luce in fondo al tunnel, al quale proprio politica e istituzioni possono fare riferimento per «offrire nuove opportunità» a imprese, lavoratori e famiglie.
Michele Fontana©RIPRODUZIONE RISERVATA

 Rassegna stampa a cura
dell’Assessore al Commercio, Territorio, Turismo,
Agricoltura, e Innovazioni tecnologiche
cav. Rosario Genova

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