venerdì 16 marzo 2012

Bonanni: «Regioni come Stati anche il Fvg deve dimagrire»


                   
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sezione: Manzano

mercoledì
14 marzo 2012

Bonanni: «Regioni come Stati
anche il Fvg deve dimagrire»

Il segretario nazionale Cisl ieri a San Giovanni al Natisone e Trieste: «I piccoli Comuni si consorzino». «Il distretto della sedia, come altri in Italia, poteva salvarsi se avesse puntato su ricerca e fusioni»
Trieste, 14 marzo 2012

«Abbiamo Regioni che sembrano Stati, compreso il Friuli Venezia Giulia: deve dimagrire». Ne è convinto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ieri in visita in Regione; al mattino a San Giovanni al Natisone per i lavori del consiglio generale della Cisl Fvg, nel pomeriggio a Trieste al convegno Etica e lavoro. «I Comuni – ha continuato Bonanni che, come riferiamo a pagina 3, ha bocciato la riforma Fornero sul lavoro e sugli ammortizzatori – devono consorziarsi,
le Province non hanno senso di esistere, così come molti altri enti pubblici non hanno senso. Le municipalizzate sono giustificate solo dalla politica, per gestirle come fossero un campo di famiglia». Quindi la specialità non ha senso? «C’è specialità e specialità, per esempio la vostra e quella della Sicilia. Qui funziona e so – da giovane ho vissuto qua – quanto è importante per i friulani e i giuliani. Quindi tenetevela, ma utilizzatela ancora meglio».
Distretto della sedia. «E’un fatto simbolico essere oggi in Friuli Vg – aveva anche detto Bonanni, al mattino, ai lavori del sindacato –, in una scuola professionale che ha servito moltissimo il distretto di Manzano, che conosco e dove ho lavorato anch’io. Mi ricordo quando ci si gonfiava il petto parlando di questo distretto. Da quello che capisco e ho annusato, quei consigli di mettersi insieme e di fare più innovazione non sono stati ascoltati e credo che ci siano migliaia di casi del genere nel nostro Paese».
Crescita. «L’Italia – ha continuato il segretario nazionale della Cisl – deve affrontare con forza alcuni temi, trovare l’energia per porsi fuori da questa condizione di grande precarietà, dovuta al fatto che abbiamo un debito e non lavoriamo sugli investimenti. E finchè non avremo investimenti, i nostri giovani, il lavoro e il benessere non troverà pace. È dalla buona economia che viene il lavoro. E in questo quadro quello che serve è una controversia di massimo un mese, come in Germania, e non anni come da noi. Devono esserci infrastrutture; l’energia deve costare di meno e non si può continuare a perdere tempo».
Val di Susa. «È un altro esempio di un’Italia che non va. Tutti gli europei hanno fatto le loro infrastrutture, i francesi stanno aspettando da 5 anni e mezzo. Da 10 anni i governi hanno trattato, garantito, assicurato e l’unica cosa che si fa è violenza. E sembra pure progressista bloccare un’opera di quel tipo!».
Il Governo. Per Raffaele Bonanni è un fatto «assolutamente anomalo un governo fatto di soli tecnici, senza un politico. I partiti sono usciti dal governo per non prendersi le proprie responsabilità, impedendo anche la concertazione. Io spero si abbia la forza di fare un patto sociale, si deve tirare dalla stessa parte, come si è fatto negli ultimi giorni sulla Tav, persino la Camusso: era ora. Ho la sensazione, però, che questo governo, con le scelte di queste ore, voglia sfidare davvero la gente. Tagliando nel tempo ed economicamente gli aiuti a chi perde il lavoro e, contemporaneamente, obbligandoci a rimanere nel mondo del lavoro sempre più tempo e con pensioni sempre più povere, si prende una responsabilità pericolosa: quella di rottura sociale del Paese che, sia chiaro, noi non vogliamo. Bisogna lavorare tutti per la coesione sociale».
Demanio e tasse. Infine, Bonanni, chiude così: Un debito di 2 mila miliardi di euro significa svuotare la vasca man mano che la riempiamo. Quello che consigliamo al governo è di vendere i beni demaniali per assottigliare il debito di un terzo. Di vendere i beni e non le persone). E poi bisogna il sistema fiscale: le tasse superano l’aliquota del 50%; il 45% ufficializzato, anche ieri, dalla Corte dei Conti non è reale».
Renato D’Argenio ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 Rassegna stampa a cura
dell’Assessore al Commercio, Territorio, Turismo,
Agricoltura, e Innovazioni tecnologiche
cav. Rosario Genova

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