sabato 24 marzo 2012

ELEZIONI»MANZANO AL VOTO


                   
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sezione: Manzano

venerdì
23 marzo 2012

ELEZIONI»MANZANO AL VOTO

Manzano, 23 marzo 2012 

Nel 2007 Lidia Driutti, che amministra l’azienda di famiglia, fu eletta sindaco di Manzano con il 62,01% dei voti. Si era candidata con la lista Progetto Manzano-Udc ed era sostenuta anche dalla lista di Forza Italia (all’opposizione c’era la Lega e il Centrosinistra). I prossimi 6 e 7 maggio si giocherà la sua riconferma alla guioda della cittadina con Lucio Zamò, imprenditore ed ex presidente della Pro loco e Marco Iacumin, ingegnere e neofita della politica. La Driutti dovrà fare i conti con la scomposizione e la ricomposizione del centro destra che lei stessa inaugurò quando diede l’addio a Progetto Manzano-Udc e si iscrisse al Pdl. Ma la sua maggioranza subì altri scossoni con due importanti defezioni. «Non due defezioni – precisa il sindaco – ma un allontanamento spontaneo e una sorta di licenziamento». Il primo riguarda il capogruppo di maggioranza, Annamaria Chiappo, che passò, armi e bagagli all’opposizione con il Carroccio. Sia lei che il sindaco sostengono che ci furono tentativi per far entrare i leghisti in maggioranza, ma che dall’alto non arrivò il via libera. Il “licenziamento” riguardò invece l’allora vicesindaco, Cristiano Fornasarig, reo di avere rilasciato al nostro giornale un’intervista al vetriolo sui mali di pancia della giunta e della maggioranza di centrodestra. E proprio Fornasarig sarà uno dei prossimi avversari del sindaco uscente giacchè sarà il capolista della civica di centro destra “Un’altra Manzano”, che proprio ieri ha suggellato l’accordo con l’Udc (che dunque abbandona la Driutti). E assieme al Carroccio e a un’altra civica sosterranno la candidatura di Zamò. Lapidario il commento del sindaco: «Mi spiace per la Lega che aveva annunciato una candidatura forte e che, invece, si è adattata ad appoggiare Zamò. Il quale precisa di essere in pole position, ma di non avere ancora sciolto tutti i dubbi sulla sua candidatura. Ma deciderà in settimana. Dunque: il Pdl deve rinunciare all’accordo con l’Udc nel mentre si era visto sfilare qualche possibile candidato che ha optato per la lista dei bandelliana di Un’altra Manzano. Tuttavia, la Driutti tira fuori dal cilindro la neonata civica “La Giovane Manzano”, composta da ragazzi tra i 20 e i 30 anni, «la vera novità di questa competizione». «Sarà comunque una sfida aspra», ammette la Driutti, consapevole che Zamò pescherà giocoforza tra lo stesso elettorato.
Per questo il Pdl è corso ai ripari. Inizialmente qualcuno avrebbe preferito l’avvicendamento della Driutti, ma alla fine è prevalsa la regola dei due mandati. Tuttavia la candidatura come capolista del Pdl dell’ex sindaco di Manzano (quasi due legislature) e attuale vice presidente della Provincia, Daniele Macorig, ha il sapore di una mossa candidatura pianificata dal partito proprio per rafforzare l’immagine e la forza d’urto di un Pdl in difficoltà come tutti i partiti. La Driutti sostiene, però, che la sua riconferma non è mai stata in discussione: «Non ho mai temuto – aggiunge – che il sostegno del mio partito mi potesse venire meno». Insomma, lei lo strappo del centrodestra non lo teme anche perché, ad esempio, ritiene che «il radicamento dei bandelliani sul territorio sia molto scarso». Inoltre, si dice certa che il bilancio del suo quinquennio «è più che positivo. Non abbiamo realizzato tutto, ma sono state compiute scelte ancora più positive come ad esempio investimenti produttivi e razionalizzazione delle spese con u risparmio di 400 mila euro l’anno».
Già, ma cosa rimproverano gli avversari alla Driutti? Zamò si affida a uno slogan delle sue liste: «Fatti e non parole, lavoro e innovazione» che sarà anche il canovaccio della sua campagna elettorale. «Credo che quello del lavoro che è un diritto sancito dalla Costituzione sia davvero la questione principale perché significa sviluppo del territorio, ma anche serenità delle famiglie». No, nessuna critica particolare da Zamò, che preferisce parlare di un progetto per il rilancio di Manzano, «un progetto che dica ai manzanesi quale dovrà essere lo sviluppo e il futuro della loro comunità».
Anche Iacumin preferisce non attardarsi su «critiche all’amministrazione uscente. Non è questa la mia intenzione e la mia strategia. Io parlerò soltanto del nostro progetto amministrativo». Mauro Iacumin correrà con la lista “Manzano innova” e avrà anche il sostengo del centro sinistra “canonico”: Pdl, Sel e Idv, ma sul simbolo della lista non ci sono ancora certezze. Neofita della politica («Non ho mai militato in alcun partito», assicura che il suo vero obiettivo sarà l’innovazione. «Ma puntiamo – aggiunge – anche a dare una ringiovanita all’esistente, cercando di annullare o limitare i collegamenti di persone che hanno diretti interessi con la pubblica amministrazione». Sfida non facile, quella del centro sinistra che però guarda con ottimismo al polo bifronte degli avversari. «Come minimo – dice ancora – vogliamo migliorare il risultato del 2007, ma è un risultato minimo come dicevo. Deciderà l’elettorato. Noi, siamo pronti con una bella squadra e con un programma che sottoporremo ai cittadini. E uno dei punti interrogativi della competizione di maggio sarà l’affluenza alle urne. Le prossime amministrative rappresentano, infatti, anche il primo test politico che arriva nel bel mezzo di una stagione dove la politica ha raggiunto il massimo dell’impopolarità: il 95% degli italiani in questo momento si sente lontano dai partiti, anzi, non li ama proprio, ma i tre candidati-sindaco manzanesi in lizza sostengono che le elezioni comunali sono più sentite dai cittadini e che in questo caso il palazzo deve quotidianamente confrontarsi con i problemi della gente. Resta il fatto che la situazione nei Comuni dove si voterà le prossime amministrative presentano situazione in fotocopia, vale a dire con i partiti tradizionali sempre più costretti ad appoggiarsi alle civiche proprio con l’obiettivo di attirare l’attenzione anche dei tanti elettori sfiduciati.
Domenico Pecile©RIPRODUZIONE RISERVATA

 Rassegna stampa a cura
dell’Assessore al Commercio, Territorio, Turismo,
Agricoltura, e Innovazioni tecnologiche
cav. Rosario Genova

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