Canzone friulana, in giuria arriva
il grande Mogol
Sabato il gran
finale di una rassegna che coniuga identità e modernità. L’autore di tanti
hit con Lucio Battisti consegnerà anche il Premio della critica
Manzano,
26 settembre 2012
Sarà Mogol
a presiedere la giuria del Festival della canzone friulana.
Sabato
prossimo, al Giovanni da Udine, Giulio Rapetti, in arte Mogol, celeberrimo
paroliere che ha fatto la storia della musica leggera italiana, anche (ma
non solo) nello straordinario sodalizio con Lucio Battisti, consegnerà il
Premio della critica dedicato al patron della rassegna, Bruno Sincerotto,
recentemente scomparso. Nulla è lasciato al caso.
Mogol è
autore di un brano epocale, 29 settembre, la data in cui la giuria
decreterà la canzone vincitrice del festival, organizzato dai Comuni
dell'Aster Noi Cultura, guidati dal Comune di Manzano. «Annunciando la sua
presenza – ha detto il direttore artistico Valter Sivilotti –, Mogol ha
dimostrato di apprezzare il festival e per noi è motivo di grande orgoglio,
perché dà alla nostra vetrina una dimensione nazionale e non solo locale».
Diciotto cantanti e cantautori che hanno passato le selezioni.
A
scegliere le canzoni vincitrici (in palio 3 mila euro per la prima
classificata, 2 mila per la seconda e mille per la terza e il Premio della
critica intitolato a Bruno Sincerotto) una giuria composta da Nicola Cossar
(Messaggero Veneto), William Cisilino (Arlef), Andrea Ioime (Il Friuli),
Renato Miani (Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine), Andrea Flego (Radio
Capodistria), oltre che dal pubblico e dall'orchestra. La serata si
prennuncia di bel livello artistico. I cantanti, infatti, sono tutti già
affermati e durante l’estate, inoltre, hanno frequentato due laboratori
estivi.
Grazie
all’intervento dei docenti Franca Drioli, William Cisilino e Valter
Sivilotti, gli interpeti in gara hanno potuto affinare la tecnica vocale,
linguistica e compositiva e insieme al docente Walter Mramor si sono
concentrati sull’interpretazione scenica.
In
contemporanea, sempre in estate, si è svolto il festival Atôr Atôr,
un’anteprima della serata del 29 settembre, che ha visto i corpi bandistici
di Manzano, di Corno di Rosazzo e di Pradamano esibirsi in altrettanti
concerti con un repertorio di canzoni tratte dall’edizione 2010 del
festival.
«Il
festival rappresenta un esempio di valorizzazione – ha detto ieri alla
presentazione udinese il presidente della Provincia, Pietro Fontanini –
della nostra cultura».
Con una
visione nuova. Perché «permette di recuperare la tradizione - ha
sottolineato l'assessore regionale all'istruzione, Roberto Molinaro – con
un tocco di modernità».
A
«rilanciare nel 2010 il festival, che vanta una lunga storia con la prima
edizione nel 1959, i Comuni che aderiscono all'Aster» – hanno tenuto a
rimarcare il sindaco e l'assessore alla cultura di Manzano, rispettivamente
Lidia Driutti e Antonio Tessaro.
E Dario
Zampa ne fa fatto un po’ di storia: «La rassegna nasce a Pradamano su idea
della Scuele Libare Furlane e grazie all’impegno di esperti della lingua e
delle tradizioni friulane come i professori Domenico Zanier, Tarcisio
Todero e il maestro Mario Argante.
Nel giro
di pochi anni diventa la manifestazione musicale più importante di tutta la
regione, tanto da richiamare non solo cantanti locali, ma anche
protagonisti come Enzo Tortora, Wilma De Angelis, Enrico Montesano, Gino
Bramieri, Cochi e Renato e tanti altri».
Dalla
nascita il festival ha contribuito a promuovere le tradizioni friulane, le
storie degli emigranti, il senso dell’identità.
E oggi sta
al tempo con i tempi. Ricordate come mitiche le tre serate estive di
spettacolo che si tenevano a villa Giacomelli di Pradamano.
Nel 1977
la rassegna arriva al Palasport Primo Carnera di Udine per poter contenere
tutto il pubblico, sempre più numeroso.
L’ultima
edizione al palazzetto è datata 1986.
Nel 2010,
come si è detto, il rilancio grazie all’interesse dell’Aster e
dell’imprenditore Bruno Sincerotto. (r.c.)
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