Caso Oleis, la
Lega: sbagliato snobbare il “patto sicurezza”
Manzano, 2 ottobre 2012
Ragazzi
fragili, famiglie in difficoltà, lavoro precario: nel fenomeno dei rave
party ci sono tutti gli ingredienti di una società sempre più in crisi.
Così don
Nino Rivetti, parroco di Manzano, commenta le conseguenze drammatiche di
queste feste e l’episodio accaduto nei boschi di Oleis sabato sera alla
19enne monfalconese colta da malore e ricoverata nel nosocomio di Udine.
«L’abbiamo
ripetuto tante volte: la chiesa offre spazi, luoghi e opportunità di
relazione - afferma don Nino -, ma sta nella disponibilità della persona
farsi accogliere. Molto dipende da amicizie e mode; bisogna avere la
capacità di affrontare i problemi che ogni giorno viviamo e cercare le soluzioni».
Quando accade un episodio così grave, poi, è inevitabile che sul territorio
ricadano certe domande:
«Di questo
evento eravamo all’oscuro – dice l’assessore alle politiche sociali,
Lorenzo Alessio
I casi di
nostra conoscenza sono monitorati e seguiti grazie anche alla grande
collaborazione tra parrocchia, scuola e Comune.
Abbiamo
segnalazioni, ma non vedo criticità particolari, sebbene ogni giorno
riceviamo richieste di persone in difficoltà». Esprime «sincera
preoccupazione per i dettagli poco edificanti emersi della festa a Oleis»
Ugo De Mattia, consigliere regionale e comunale della Lega Nord:
«Il Comune
ha deciso di non sottoscrivere un accordo sulla sicurezza che garantisce un
controllo costante ed efficace del territorio attraverso una collaborazione
sinergica tra Polizia municipale, Carabinieri e Polizia.
Il nostro
territorio è talvolta sguarnito, permeabile; le forze del solo Comune non
sono sufficienti a garantire una copertura costante. Polizia e Cc fanno i
salti mortali, ma si trovano costretti a lavorare in eterna emergenza.
Cosa
sarebbe successo a quella ragazza se gli agenti non fossero intervenuti?
Proprio grazie al sollecito intervento delle forze dell’ordine si è salvata
una vita, evitando che il rave party degenerasse.
Anche alla
luce di quanto avvenuto a Oleis la scelta del Comune di non aderire al
patto locale per la sicurezza si è rivelata miope e profondamente
sbagliata.
Altro che
caserma da 3 milioni di euro, qui servono uomini e mezzi». (r.t.)
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