Il Pd: va conservata Villa Codelli
Manzano, la Capone contro la possibile realizzazione di
una casa di riposo privata
Manzano, 10 novembre 2012
«Macché Centro per anziani. Se andasse in porto il
progetto di Villa Codelli il Comune ne farebbe una casa di riposo privata
che arricchirebbe solo i suoi gestori». Sabina Capone, per due mandati
consigliera comunale nei banchi dell’opposizione, interviene in merito al
futuro della dimora storica di Via Natisone tracciando un po’ di storia:
«Il pasticcio avvenne all’epoca del primo mandato dell’ex sindaco Macorig,
quando si rifece il piano regolatore generale del comune. Ricordo che
l’attenzione verso le poche (ahimè) bellezze architettoniche e naturali
ancora presenti sul territorio fu veramente scarsa. Fra i bei
luoghi sacrificati alla necessità impellente di cubature ci fu proprio
la villa Codelli, che a quel tempo poteva ancora essere riconosciuta
come una dimora storica, un po’ decadente ma dal fascino intatto». Il
nuovo Piano regolatore del Comune, però, secondo quanto riportato dalla ex
consigliera, escluse le pertinenze della villa da ogni tutela, «e
così il viale, il parco e alcune parti edificate vennero
spazzate via. Quello che ora si vede della storica villa ha ben poco del
passato. Da quanto si apprende, invece, la sua destinazione
potrebbe essere molto di attualità; gli amministratori di Manzano pensano
di farne un “centro diurno ludico ricreativo per anziani” che significa una
casa di riposo privata. Uno spazio così grande, d’altra parte, non sarebbe
gestibile economicamente solo come centro diurno». Secondo Capone
c’è il rischio che «quel poco che resta di Villa Codelli diventerebbe un
parcheggio privato per anziani vantaggioso per chi lo gestirà e per le
sue tasche». In Regione, continua l’ex consigliera, previsioni di nuove
case di riposo pubbliche non ce ne sono, «anche perchè medici ed
esperti di politica sanitaria dicono che è molto meglio che le persone
anziane vivano in casa e siano aiutate a domicilio. Se poi questa
amministrazione regionale trovasse delle risorse, ovvero il milione e mezzo
di euro che l’assessore ha intenzione di chiedere come contributo pubblico,
dovrebbe anche spiegare alle molte famiglie, che hanno il nonno o la nonna
da assistere, come mai, dopo aver già contribuito a pagare per la
costruzione di case di riposo in regione, dovrebbero anche
sborsare mensilmente 1500 o 2 mila euro per la retta del loro
parente».
Rosalba Tello ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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