«Un’inutile trincea»: accuse a San
Lorenzo per la complanare
Manzano, 18 novembre 2012
MANZANO “1940-45: 2a guerra mondiale. 2012: la guerra
non c’è, ma continuiamo a costruire trincee”.
La frase a effetto, scritta
su uno striscione a San Lorenzo, nel cantiere della complanare, è lo sfogo
di vari cittadini della frazione che si sono visti erigere davanti alle
proprie case un muro alto 4
metri. «Ci si affaccia alla finestra e sembra di
stare in trincea», affermano contrariati i residenti.
La nuova opera della
Provincia, progettata anni fa per alleggerire il traffico della zona
industriale in vista anche del raccordo Palmanova - Manzano, non è stata
diferita dagli abitanti: troppo impattante, anacronistica e forse inutile.
«In 10 anni - commenta il consigliere di opposzione Lucio Zamò - la situazione
economica è cambiata, nel frattempo il Comune avrebbe potuto fare
osservazioni sull’infrastruttura».
Disturba in primis l’altezza della
complanare, necessaria per fare il sottopasso: la frazione si trova a un
livello più basso.
L’opera taglia di netto in due il paese.
La popolazione
ha già chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco Driutti e l’assessore
privinciale Mattiussi.
Ma c’è poco da fare: la compatibilità urbanistica
del progetto provinciale è stata data nel 2010, peccato che in giunta non sia
stato presentato e discusso e che molti assessori non ne fossero a
conoscenza.
Una lettera inviata da Palazzo Torriani alla Provincia per
chiarimenti sull’opera testimonia che sono insorte altre perplessità.
Manzano insomma eredita, suo malgrado, un’infrastruttura concepita prima
che la crisi colpisse l’intero Paese, poco condivisa e dall’iter piuttosto
travagliato, dato che l’appalto è stato dato solo quest’anno.
Difende il
progetto Patrik Stacco, ai tempi assessore alla viabilità: «La filosofia
dell’infrastruttura resta valida per lo sviluppo della zona industriale.
Si
collegherà alla Palmanova - Manzano dando l’opportunità all’area della
grande sedia di essere rilanciata accedendo ad autostrada e interporto di
Nogaro.
Vero è che il progetto è stato approvato anni fa, dovremmo
immaginare la strada con le fabbriche intorno».
E ieri sera è spuntato un
altro striscione, stavolta lungo la
Sr 56, sulla rotonda all’incrocio della Calligaris: «Una
strada che non produce grano, ma grane».
Rosalba
Tello ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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