«Manzano abbia un suo segretario comunale»
Lucio Zamò spiega il voto contrario in
consiglio alla conferma del dirigente «Dispersiva la condivisione con Arta
e Bordano, serve una presenza costante»
Manzano, 23 dicembre 2012
Dopo il caso super-segretaria, ora la minoranza si scaglia sul
segretario del Comune. Stavolta per niente esclusivo, anzi, condiviso con
altri municipi non proprio vicinissimi: Arta Terme e Bordano. «Malgrado il
segretario comunale goda della nostra piena fiducia – precisa il
consigliere di opposizione Luciò Zamò –, in aula abbiamo dovuto votare
contro il rinnovo del suo contratto a causa del metodo con il quale
l’amministrazione è giunta a questa decisione. Infatti, quando lo scorso
settembre era scaduta la convenzione, avevamo espresso la necessità di
trovare una soluzione definitiva. Un Comune come Manzano, infatti, non può
non avere un segretario proprio, figura di grande importanza che svolge
fondamentali funzioni di direzione e gestione amministrativa che non
possono in alcun modo essere coperte dal sindaco o da un assessore, che non
posseggono lo stesso livello di preparazione tecnica, con il rischio poi di
creare confusione tra ambito politico e ambito amministrativo». Quello che
non va giù alla minoranza è che «un Comune che gestisce oltre 10 milioni di
euro e ha alle dipendenze 46 persone, sia diretto da un segretario per sole
18 ore la settimana, in condominio con altri due Comuni di altre zone del
Fvg. Ciò comporta inevitabilmente inefficienze, lungaggini e confusioni,
come più volte sottolineato. E ora il sindaco, smentendo quanto detto in
campagna elettorale e scritto nel programma, sostiene l’opportunità di
mantenere un segretario part time adducendo motivi di risparmio». Per Zamò
proprio l’assenza di un segretario unico avrebbe provocato disguidi: «In
primis la piscina, per cui non era attiva la convenzione, poi la pista di
pattinaggio senza collaudo, la provvisorietà della situazione della
biblioteca, gli errori grossolani nel piano delle opere pubbliche. Il punto
è che tanti ritardi ed errori si sarebbero evitati se solo la presenza del
segretario fosse stata quotidiana e costante. Mesi fa, quando ancora si
parlava del fantasioso tesoretto del Comune, si ipotizzava di dare priorità
all’estensione del contratto del segretario, che sarebbe costata 25 mila
euro l’anno, ma che ora non si può sostenere per esigenze di bilancio dopo
che si è deciso di spendere circa 30 mila euro per l’inutile nomina della
super-segretaria. Ed è per questo che abbiamo votato contro in consiglio
comunale, non certo perché osteggiamo la figura del professionista che oggi
ricopre l’incarico, ma perché contrari alla filosofia delle mezze decisioni
e della confusione che caratterizza la giunta Driutti».
Rosalba Tello ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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