Abitanti
ancora in calo, s’allontana quota 7 mila
Persi oltre 100 residenti dal 2008. Fra gli
stranieri, i cinesi “sorpassano” gli albanesi
Manzano, 20 gennaio 2013
Continua inesorabile il decremento demografico dei
residenti a Manzano. Al 31 dicembre 2012, secondo i dati che l’anagrafe
reputa comunque provvisori fino all'esito ufficiale del censimento, la
popolazione manzanese è pari a 6.684 residenti (3.443 femmine e 3.241
maschi), dieci unità in meno rispetto alla fine del 2011 e meno 46 rispetto
a due anni fa.
Il grande calo si era dunque sentito di più negli anni
scorsi, nel pieno della crisi, mentre oggi il saldo negativo appare meno
catastrofico.
Negli ultimi quattro anni, comunque, Manzano ha perso oltre
100 abitanti (nel 2008 erano 6.791).
Il decremento, nel 2012, riguarda
soltanto le donne (meno 17), gli uomini invece sono aumentati di sette
unità. Sono 35 i maschi manzanesi deceduti, 44 le donne, con un saldo
negativo rispetto ai nuovi nati (79 morti contro 39 neonati); 215 i
residenti che si sono cancellati, per contro 245 si sono iscritti
all'anagrafe, per lo più provenienti da altri Comuni della regione (201).
Le famiglie sono 2.935, con una sola convivenza (due in meno rispetto a un
anno fa).
Il decremento demografico è arginato, come sempre, dalla
popolazione straniera, formata da ben 733 residenti (più 25 rispetto a un
anno fa), percentuale che rappresenta circa l’11% dei residenti.
Maschi e
femmine si equiparano (le donne sono dieci in più); gli stranieri minorenni
nati dopo il 1993 sono 211, segno che i loro genitori si sono ormai
definitivamente stanziati nel nuovo Paese.
Il primato storico della
presenza albanese cede il passo, per la prima volta, ai cinesi, fino allo
scorso anno terzi nella classifica della nazionalità straniera più numerosa
a Manzano: gli albanesi, infatti, si fermano a quota 136 (nel 2011 erano
149), sorpassati dalle 157 presenze dei cinesi, aumentati di 20 unità
rispetto al 2011 e di 44 se si comparano i numeri con quelli del 2010).
Terzi i romeni, che continuano a crescere: nell’ultimo triennio sono
passati da 66 a
112, fino a giungere agli attuali 126.
In calo i tunisini, scesi da 51 a 45 (nel 2010 erano
addirittura 76), i bosniaci (da 45 a 40), i moldavi (da 26 a 16), quasi tutte
donne, i marocchini (da 24
a 17), i nigeriani (oggi sei, un quarto rispetto a
due anni fa).
Salgono, invece, di sei unità i senegalesi (35), più o meno
stabili i croati (22), mentre spariscono del tutto gli ex jugoslavi, che
nel 2011 erano 15. Rosalba
Tello
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