giovedì 31 gennaio 2013

«Grandi opere? Il sindaco pensi al patto di stabilità»







cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano
«Grandi opere? Il sindaco pensi al patto di stabilità»
Manzano, il consigliere di minoranza Iacumin richiama Lidia Driutti sulle priorità «Preoccupa l’impossibilità di cantierare anche lavori con iter in fase avanzata» 

Manzano, 31 gennaio 2013
 
Da quando l’assessore regionale Riccardi ha dato il via libera alla bretella Palmanova-Manzano, che porterà – seppur tardivamente, come hanno ribadito molti sindaci del territorio – nuova linfa al Distretto della sedia, nel Manzanese non si parla d’altro che della nuova viabilità. C’è però chi guarda più vicino, e cioè alle piccole opere di casa, come il consigliere comunale di minoranza Mauro Iacumin, il quale si chiede se, al di là delle grandi infrastrutture, Manzano abbia gli elementi per portare avanti i suoi cantieri. «Allo stato della legislazione – spiega –, sembra molto difficile avviare nuove opere pubbliche. Quello che più preoccupa è l’impossibilità di cantierare anche le opere per le quali l’iter progettuale è già in fase avanzata o conclusa e questo a causa del nuovo patto di stabilità, che vincola in modo determinante le disponibilità di spesa degli enti pubblici indipendentemente dalla presenza o meno di contributi esterni. Chiedo quindi alla nostra amministrazione di attivarsi nei confronti della Regione, assieme agli altri Comuni che già si sono confrontati sul tema (come Remanzacco), per far modificare le regole del patto di stabilità e permettere quindi l’uso di fondi già stanziati». Iacumin spinge a intervenire con urgenza «senza farsi condizionare dalle imminenti elezioni regionali: è infatti necessario muoversi subito. L’esigenza di operatività dei Comuni non può attendere l’insediamento della nuova giunta del Fvg». A farne le spese, secondo Iacumin, potrebbe essere anche la nuova caserma dei carabinieri: «In mancanza di tali modifiche dubito che possa essere realizzata, restando a carico del Comune solo il mutuo già contratto e allontanando l’incasso dell’affitto della struttura». Collegandosi poi all’invito del consigliere Zamò di istituire una commissione formata da consiglieri, tecnici e cittadini per valutare il futuro assetto della nuova rotonda sulla Sr 56, Iacumin dice di essere «felice di poter far parte del gruppo, ma prima di tutto dovrebbe essere il Comune a valutare se la cosa sia realizzabile, confrontandosi con l’ente che ha predisposto il progetto dell’opera». Le prescrizioni progettuali previste da Friuli strade prevedono, dice il consigliere, solo la possibilità di schermare il fascio luminoso dei veicoli provenienti di fronte mediante pendenza del terreno interno e piccoli arbusti, e vieta l’installazione di simboli, sculture o altri elementi decorativi che Zamò suggeriva di collocare. «Vista la dimensione importante della costruenda rotonda, ritengo che tale limite progettuale possa essere bypassato, in accordo con Friuli strade e codice della strada, in nome dellamaggiore utilità della rotonda ai fini promozionali». Rosalba Tello





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