giovedì 31 gennaio 2013

I sindaci divisi sulla “bretella”







cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano
I sindaci divisi sulla “bretella”
Tra «opera tardiva» e «meglio di niente», l’entusiasmo di Driutti (Manzano) e Costantini (San Giovanni)
Manzano, 30 gennaio 2013
E bretella fu, dopo anni di attese e di non poche polemiche. Opera tardiva, secondo alcuni sindaci del Distretto della sedia, «meglio di niente» per altri; poi ci sono i soddisfatti, a prescindere dai tempi che il progetto della Palmanova-Manzano ha impiegato per venire alla luce, in primis Lidia Driutti, sindaco di Manzano: «Non abbiamo mai perso le speranza. Il collegamento autostradale è uno dei cardini su cui si basa il futuro del distretto, senza tale opportunità saremmo orfani dell’ambizione di essere competitivi e accogliere nuovi investimenti e insediamenti. Certo, siamo consapevoli che ciò non basta allo sviluppo e infatti ci siamo mossi per la Zona franca urbana». Nessun dubbio sulla validità dell’opera anche da parte del sindaco di San Giovanni al Natisone, Franco Costantini: «A chi dice, come il sindaco di Palmanova, che l’opera non serve più rispondo da ex imprenditore: proprio nei momenti di crisi si investe in infrastrutture e si cerca di stimolare anche insediamenti alternativi. Per il nostro territorio è particolarmente importante perché serve due accessi: la Zi Medeuzza, dove sono disponibili 250 mila mq, e la Zi La Brava. Usufruire della nuova viabilità scorrevole sarà una grande opportunità, speriamo in tempi brevi di vederla realizzata». Il sindaco di Trivignano, Roberto Fedele, condivide la soddisfazione e aggiunge che «è scontato oggi dire che l’opera è tardiva, ma non fare nulla non crea ricchezza. In ogni caso le infrastrutture hanno sempre effetti positivi per le prospettive di un territorio: guardiamo alle future generazioni, che grazie alla nuova viabilità opereranno in un contesto europeo». Sulla stessa lunghezza d’onda il primo cittadino di Pradamano, Gabriele Pitassi: «Ovvio che la bretella va realizzata e anche se è vero che andava fatta quando il Triangolo andava a gonfie vele è pur sempre benzina per l’economia. Inoltre, libera dal traffico la Sr 56, per cui sono favorevole». Pur non coinvolto direttamente, il sindaco di Pavia di Udine, Mauro Di Bert, si unisce ai commenti positivi: «Va bene lo sviluppo industriale, ma mettiamoci vicino qualcos’altro, come il turismo». «Era ora – chiude Giusto Maurig, presidente di Asdi sedia, che aveva compreso l’opera nel suo piano di sviluppo –, ora ci auguriamo che i tempi di realizzazione siano veloci». E poi ci sono i sindaci perplessi, come quello di Chiopris Viscone, Carlo Schiff: «Un progetto così importante andava accelerato nei tempi; sono opere pensate in tempi maturi, ma se si trascinano per anni intanto il mondo imprenditoriale cambia. Non vuol essere una critica al commissario, però si poteva mandare avanti l’iter della bretella in modo più spedito». Più severo il sindaco di Moimacco, Manolo Sicco: «Quest’investimento è tardivo, intende rilanciare l’economia di una zona che è stata tagliata fuori da investimenti per decenni: 20 anni fa l’opera aveva un senso, per esempio quello di aprirsi all’est. Oggi sono soldi sprecati, la Regione avrà evidentemente fatto altre considerazioni». Rosalba Tello

Appello da Corno di Rosazzo e Premariacco: «Palmanova-Manzano per sedia e turismo»


E’ il Comune più estremo e distante dal casello autostradale, ma anche Corno di Rosazzo entra a pieno titolo tra i paesi interessati dalla Palmanova-Manzano. Il sindaco Loris Basso esprime soddisfazione per il via libera alla bretella e propone anche altri possibili sbocchi legati all’infrastruttura. «Bene hanno fatto Tondo e Riccardi ad aver concretizzato l’opera – afferma –, che però non riguarda solo il futuro del distretto e la produzione della sedia. Viene infatti incontro ad altri comparti come il turismo e l’enogastronomia; la nostra è una zona di viticoltori, agriturismi, qui accanto abbiamo una città Unesco, Cividale». Il sindaco di Premariacco, Rocco Ieracitano, ribadendo comunque che l’opera «andava fatta 30 anni fa» e che non si dichiara certo «che il ritardo sia recuperabile per il distretto», concorda con Basso sulla possibilità di fruire della bretella per sviluppare altri settori come il turismo «magari con iniziative coordinate a livello sovraccomunale». (r.t.)




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