I sindaci divisi sulla “bretella”
Tra «opera tardiva» e «meglio di niente»,
l’entusiasmo di Driutti (Manzano) e Costantini (San Giovanni)
Manzano, 30 gennaio 2013
E bretella fu, dopo anni di attese e di non poche polemiche.
Opera tardiva, secondo alcuni sindaci del Distretto della sedia, «meglio di
niente» per altri; poi ci sono i soddisfatti, a prescindere dai tempi che
il progetto della Palmanova-Manzano ha impiegato per venire alla luce, in
primis Lidia Driutti, sindaco di Manzano: «Non abbiamo mai perso le
speranza. Il collegamento autostradale è uno dei cardini su cui si basa il
futuro del distretto, senza tale opportunità saremmo orfani dell’ambizione
di essere competitivi e accogliere nuovi investimenti e insediamenti.
Certo, siamo consapevoli che ciò non basta allo sviluppo e infatti ci siamo
mossi per la Zona
franca urbana». Nessun dubbio sulla validità dell’opera anche da parte del
sindaco di San Giovanni al Natisone, Franco Costantini: «A chi dice, come
il sindaco di Palmanova, che l’opera non serve più rispondo da ex
imprenditore: proprio nei momenti di crisi si investe in infrastrutture e
si cerca di stimolare anche insediamenti alternativi. Per il nostro territorio
è particolarmente importante perché serve due accessi: la Zi Medeuzza, dove
sono disponibili 250 mila mq, e la
Zi La Brava. Usufruire della nuova viabilità scorrevole
sarà una grande opportunità, speriamo in tempi brevi di vederla
realizzata». Il sindaco di Trivignano, Roberto Fedele, condivide la
soddisfazione e aggiunge che «è scontato oggi dire che l’opera è tardiva,
ma non fare nulla non crea ricchezza. In ogni caso le infrastrutture hanno
sempre effetti positivi per le prospettive di un territorio: guardiamo alle
future generazioni, che grazie alla nuova viabilità opereranno in un
contesto europeo». Sulla stessa lunghezza d’onda il primo cittadino di
Pradamano, Gabriele Pitassi: «Ovvio che la bretella va realizzata e anche
se è vero che andava fatta quando il Triangolo andava a gonfie vele è pur
sempre benzina per l’economia. Inoltre, libera dal traffico la Sr 56, per cui sono
favorevole». Pur non coinvolto direttamente, il sindaco di Pavia di Udine,
Mauro Di Bert, si unisce ai commenti positivi: «Va bene lo sviluppo
industriale, ma mettiamoci vicino qualcos’altro, come il turismo». «Era ora
– chiude Giusto Maurig, presidente di Asdi sedia, che aveva compreso
l’opera nel suo piano di sviluppo –, ora ci auguriamo che i tempi di
realizzazione siano veloci». E poi ci sono i sindaci perplessi, come quello
di Chiopris Viscone, Carlo Schiff: «Un progetto così importante andava
accelerato nei tempi; sono opere pensate in tempi maturi, ma se si
trascinano per anni intanto il mondo imprenditoriale cambia. Non vuol
essere una critica al commissario, però si poteva mandare avanti l’iter
della bretella in modo più spedito». Più severo il sindaco di Moimacco,
Manolo Sicco: «Quest’investimento è tardivo, intende rilanciare l’economia
di una zona che è stata tagliata fuori da investimenti per decenni: 20 anni
fa l’opera aveva un senso, per esempio quello di aprirsi all’est. Oggi sono
soldi sprecati, la Regione
avrà evidentemente fatto altre considerazioni». Rosalba Tello
Appello da Corno di Rosazzo e Premariacco: «Palmanova-Manzano
per sedia e turismo»
E’ il Comune più estremo e
distante dal casello autostradale, ma anche Corno di Rosazzo entra a pieno
titolo tra i paesi interessati dalla Palmanova-Manzano. Il sindaco Loris
Basso esprime soddisfazione per il via libera alla bretella e propone anche
altri possibili sbocchi legati all’infrastruttura. «Bene hanno fatto Tondo
e Riccardi ad aver concretizzato l’opera – afferma –, che però non riguarda
solo il futuro del distretto e la produzione della sedia. Viene infatti
incontro ad altri comparti come il turismo e l’enogastronomia; la nostra è
una zona di viticoltori, agriturismi, qui accanto abbiamo una città Unesco,
Cividale». Il sindaco di Premariacco, Rocco Ieracitano, ribadendo comunque
che l’opera «andava fatta 30 anni fa» e che non si dichiara certo «che il
ritardo sia recuperabile per il distretto», concorda con Basso sulla
possibilità di fruire della bretella per sviluppare altri settori come il
turismo «magari con iniziative coordinate a livello sovraccomunale». (r.t.)
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