Il LegnoArredo rischia il collasso
Calligaris:
noi teniamo (-3% nel 2012) ma la situazione generale è decisamente
preoccupante
Manzano, 13 gennaio 2013
Se la
Calligaris – società controllata per il 40%, dal 2007,
dal fondo di private equity L Capital (sponsorizzato dal gruppo francese
del lusso e della moda Louis Vuitton Moet Hennessy) – ha chiuso il 2012 con
una diminuzione del fatturato di solo il 3% (dai 142 milioni del 2011 ai
138,5), decisamente peggiore è la situazione generale del comparto del
legno-arredo: export in calo del 13%, fatturati giù del 33, più di 10 mila
aziende chiuse, quasi 52 mila addetti senza lavoro. «I nostri numeri –
spiega il presidente Alessandro Calligaris – sono abbastanza buoni grazie
all’export. I consumi interni hanno subito una diminuzione – seppur lieve
–, ma il nostro brand continua a crescere all’estero. La scelta di essere
presente sui mercati emergenti con il marchio Calligaris si è confermata
azzeccata». «Altra cosa è la situazione generale. I numeri li ha ricordati
recentemente il presidente nazionale di LegnoArredo, Roberto Snaidero. I
dati preconsuntivi del 2012 del settore LegnoArredo indicano un
peggioramento rispetto al 2011
a causa del crollo del mercato nazionale. I consumi
nazionali sono diminuiti del 17,6%, un decremento superiore a quello del
2009. Il consumo interno apparente che nel 2007 ammontava a quasi 34
miliardi di euro nel 2012 è sceso a poco più di 20 miliardi. La contrazione
degli acquisti nazionali dei prodotti legati alla casa ha investito tutti i
comparti dipendenti direttamente o indirettamente dall’edilizia, in
particolare il macrosistema arredamento per il quale il consumo nazionale è
crollato del 19,7%. La caduta dei redditi reali delle famiglie, superiore
al 2009, e il blocco dell’erogazione dei mutui hanno inciso pesantemente
sull’indotto della casa, causando un rinvio degli acquisti e data da
destinarsi». Ma non è tutto: «Nel 2012 solamente le esportazioni
d’arredamento hanno tenuto il passo; ma anche queste sono rallentate negli
ultimi mesi dell’anno. Se da un lato le esportazioni verso l’Ue 27 sono
calate circa del 2% nel periodo gennaio-agosto, l’export extra Ue è
cresciuto del 10% e rimane l’ancora di salvataggio del sistema LegnoArredo.
Il saldo commerciale del LegnoArredo, indicatore sostanziale della
competitività delle nostre imprese e delle loro capacità di generare
ricchezza per l’Italia, nel 2012 è aumentato dell’11% e ha raggiunto un
valore assoluto di quasi 8 miliardi di euro». In definitiva la filiera
LegnoArredo ha vissuto nel 2012 uno degli anni più drammatici della sua
storia. Negli ultimi 5 anni ha perso un terzo del fatturato complessivo.

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