domenica 13 gennaio 2013

Crisi, corsi mirati per i disoccupati







cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano

Crisi, corsi mirati per i disoccupati

Patto tra sindacati e Confindustria sotto l’egida della Provincia: saranno formati con finanziamenti di Fondimpresa

ROBERTO MURADORE Basta con la formazione fine a se stessa: l’inglese e l’informatica ormai lasciano il tempo che trovano


Manzano, 11 gennaio 2013

Il mercato del lavoro diventa il motore della formazione. È l’uovo di Colombo, ma al momento la cinghia di trasmissione fra domanda e corsi per il ricollocamento lavorativo non funziona a dovere. Lo testimoniano oltre 4 mila persone in mobilità al terzo trimestre del 2012 nella sola provincia di Udine. Per loro il ritorno al mondo produttivo potrebbe passare dall’accordo che, ieri, a palazzo Belgrado, ha fatto sedere dalla stessa parte del tavolo Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Tutto sotto la regia dell’assessorato al Lavoro, promotore dell’iniziativa. La crisi continua a farsi sentire. Le commesse sono in calo e così i turni. Sempre che la situazione non degeneri con l’approdo alla cassa integrazione, alla messa in mobilità e poi al licenziamento. In questo quadro, il mercato del lavoro non è fermo. Esistono posizioni aperte, ma servono i titoli. Ed è proprio il punto in cui il patto fra sindacati e “padroni” intende fare leva: valutare le competenze necessarie e formare i disoccupati con un obiettivo ben preciso. «Basta con corsi di inglese e informatica che lasciano il tempo che trovano», ha detto il segretario generale della Cisl Udine, Roberto Muradore, a margine della sottoscrizione dell’accordo. «Siamo onorati di essere stati promotori del tavolo tecnico provinciale per la definizione dei piani formativi finanziati attraverso il sistema Fondimpresa», ha detto l’assessore provinciale al Lavoro, Daniele Macorig. Perché l’accordo nazionale fra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil mette a disposizione ben 50 milioni di euro per la formazione continua. Fondi interprofessionali con accesso tramite bando. «Il ruolo della Provincia passa attraverso l’azione diretta dei Centri per l’impiego – spiega Macorig –: compito loro la presa in carico dei soggetti, l’affiancamento e la definizione di politiche e programmi specifici». C’è un solo nemico da sconfiggere: la crisi. Ne è certo il numero uno di Confindustria Udine, Adriano Luci. «Dobbiamo dare speranza a chi è escluso dal lavoro o a chi lo cerca - ha detto -. Per i giovani non sarà facile entrare nel mondo del lavoro a causa anche dei pensionamenti ritardati introdotti dalla riforma Fornero. Di positivo c’è questa intesa che fa incontrare domanda e offerta e mette sul piatto della bilancia competenze adeguate e risorse significative riferite anche alla disponibilità del fondo ad hoc di Fondimpresa». Soltanto il primo passo secondo il segretario generale della Cgil di Udine, Alessandro Forabosco. «Non è la panacea di tutti i mali – avverte –. L’accordo può aiutare, ma non è la soluzione dei problemi occupazionali. Consente però maggiore incontro fra domanda e offerta e lancia una formazione mirata per i lavoratori in mobilità. Insomma, rende più fluido un passaggio traumatico». All’incontro ha partecipato anche Renata Della Ricca delegata alla formazione della Cisl Udine.




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