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Chiude
l’hotel a Manzano «Qui non ero accettato»
Enzo
Centra, titolare del Natisone, lascia il Friuli per tornare a
Roma, la sua città «Dopo 5 anni sconfitto dalla crisi ma anche
da tanti pregiudizi nei miei confronti»
Manzano, 31 luglio 2013
Ha
resistito 5 lunghi anni, i peggiori per il Manzanese dopo
l'esordio di una crisi che ha colpito l'intero paese. Ora Enzo
Centra, romano, titolare dell'Hotel Natisone, ha mollato:
l'albergo ha chiuso. Sulle serrande abbassate è esposto il
cartello "affittasi-vendesi". «Basta con Manzano, qui
non mi hanno mai accettato - commenta amareggiato l'ex gestore
dell'hotel -. Sto organizzando il mio futuro a Roma, la mia
città, accanto ai miei familiari». Troppi gli ostacoli che
Centra avrebbe incontrato lungo il suo percorso in Friuli: «dopo
tanti sacrifici l'hotel non ce l'ha fatta a resistere alla
pressione fiscale, alla crisi ma soprattutto ai pregiudizi, visti
i rapporti non facili con il Comune e la stessa comunità. Una
struttura sempre denigrata: non mi risulta che nessun parente o
amico di locali sia mai stato mandato dai noi. Preferisco morire
di fame a Roma che restare a Manzano, un'esperienza davvero
deludente». L'accusa dell'ex titolare della struttura (un 3
stelle dotato di 25 camere), protagonista di un articolo
("L’albergo vuoto nel paese dei morti'", novembre
2012) che lo ha reso inviso a molti manzanesi, è di non essere
stato accettato. «Poiché venivo da fuori sono stato trattato
peggio dei profughi che ho ospitato. Il figlio della mia compagna
albanese è stato bocciato e messo alla berlina dai compagni,
invitato a giocare a calcio altrove, dove "c'era più
spazio". Ho proposto idee, eventi, iniziative per i
residenti, dal karaoke alle serate danzanti: nulla da fare.
L'unico che mi ha offerto supporto è stato il proprietario
dell'Hotel Natisone, Fausto Weber, un uomo per bene, speciale.
Sono scappato via da Manzano senza salutarlo, quasi
vergognandomi: ho 10 mesi di affitto arretrato e le bollette da
pagare. Mi spiace per lui, sono rammaricato, presto mi rifarò
vivo. Lo ringrazio tanto e saluto i miei unici amici: il cantante
calabrese Ciccio, la volontaria Daniela, il macellaio Franco, e
poi tutta la famiglia Andresini e chi mi ha voluto bene, dandomi
così la forza di sopportare un ambiente in cui non mi sono mai
integrato. Non porterò un buon ricordo di Manzano. Invece ho
vissuto benissimo a Trieste per 8 anni: altra gente. Eppure con
l'assessore comunale Lorenzo Alessio avevo un buon rapporto e
tanti progetti». Centra sta cercando a Roma, dove ha 3 figli, 9
nipoti e 11 fratelli, di trovare occupazione come ristoratore,
suo vecchio lavoro. In Friuli tornerà presto, per mettere i
conti a posto ma non solo: «torno per sposarmi con Fatima. Ho
residenza a Manzano e quindi sarà più facile coi documenti.
Così saluterò anche i miei pochi - ma veri - amici». Rosalba
Tello
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mercoledì 31 luglio 2013
Chiude l’hotel a Manzano «Qui non ero accettato»
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