In tempi di crisi spunta il matrimonio comunitario
Manzano: tre coppie si sono sposate assieme,
pranzo nuziale in oratorio Cerimonia essenziale: pochi addobbi. Don Nino:
speriamo sia solo l’inizio
Manzano, 10 luglio 2013
“Siete fidanzati, conviventi o sposati civilmente? Avete pensato
di sposarvi in chiesa, ma per vari motivi non siete mai riusciti a
realizzare questo sogno? Vi proponiamo un matrimonio comunitario, con altre
coppie, nello stile festoso della sobrietà”. Questo è quanto riportava il
volantino che la parrocchia di Manzano ha distribuito qualche mese fa ai
cittadini proponendo una formula di cerimonia nuziale davvero
all’avanguardia: la possibilità di frequentare un percorso prematrimoniale
personalizzato e di celebrare un “matrimonio comunitario” nel mese di
luglio insieme alle altre coppie, “in sobrietà e senza sfarzi”,
organizzando persino il pranzo nuziale in oratorio, naturalmente invitando
alla festa parenti e amici. Il tutto in semplicità, senza fronzoli e
richieste eccessive: l'usuale ricco banchetto nuziale viene infatti
sostituito dal saporito servizio cucina dell’oratorio, curato dai
volontari, mentre i bambini possono giocare in tutta libertà in uno spazio
già pensato per loro. La ricetta “anticrisi” è piaciuta a tre coppie di
sposi, che hanno detto “sì” all’inedita proposta di Don Nino Rivetti,
coadiuvato da Don Daniele Antonello. Sabato scorso, nella chiesa del
capoluogo, il parroco di Manzano ha officiato la liturgia per questi sposi
“anticonformisti”: Francesco e Daniela di San Lorenzo, Marco e Barbara di
Manzinello, Alberto e Michela di Manzano. Alla Messa anche tanti fedeli
delle parrocchie, che hanno voluto far sentire con la loro presenza il
calore di tutta la comunità. «E' una gioia immensa per tutta la comunità
cristiana della nostra zona pastorale, composta dalle 5 parrocchie, essere
riusciti a portare questo segno di speranza nel nostro territorio - ha
detto il parroco all’omelia -, una novità che si inserisce nel cammino che
stiamo facendo nel post-missione popolare parrocchiale». Protagonista della
giornata l’essenzialità: pochi addobbi floreali, musica a cura di un
organista e un trombettista che suonano nella Chiesa di Case, pranzo
“familiare” servito da camerieri volontari dell'oratorio. E tutti felici e
sereni anche senza menù luculliani; gli sposi riportano il clima semplice
di una festa soprattutto spirituale che ha conquistato tutti gli invitati.
Più volte Don Rivetti, al di fuori del contesto liturgico, ha affermato che
«non c’è solo la crisi economica: il problema è soprattutto la crisi
spirituale e dell'istituto matrimoniale. Ma è possibile andare
controcorrente, ed è bello che tre coppie abbiano deciso di mettersi in
gioco. E speriamo sia solo l’inizio: evangelicamente è come il granellino
di senapa, è piccolo, quasi non si vede, ma poi cresce in maniera
straordinaria». Rosalba Tello
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