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«Progetto
fallito, per questo Tessaro ha lasciato la Driutti»
I
rappresentanti dell’opposizione Iacumin e Zamò: è paralisi su
viabilità, scuola, illuminazione, caserma, piscina
Manzano, 5
settembre 2013
«Le
dimissioni dell’assessore Tessaro non sono un fulmine a ciel
sereno, ma solo la punta dell’iceberg di un disagio che fin
dall’inizio della legislatura alberga nella giunta Driutti»:
così i rappresentanti dell’opposizione in consiglio, Lucio
Zamò e Mauro Iacumin, commentano l’addio del superassessore.
Ben 5, infatti, le deleghe che gli erano state assegnate, tra cui
istruzione, cultura, turismo, territorio. Secondo la Driutti, non
sarebbe stata una decisione politica. Ma la minoranza non ci
crede: «Al di là delle formalità – dicono Zamò e Iacumin –,
ringraziamo Tessaro per il lavoro svolto e l’onestà
intellettuale con cui ammette implicitamente il fallimento del
progetto amministrativo Driutti. Noi crediamo nei fatti: scelto
dal sindaco come assessore esterno, nomina fiduciaria, ha
rassegnato le dimissioni con lettera raccomandata. Crediamo che
già il mezzo usato sia un segnale del disagio nei rapporti in
giunta». Tessaro lascia in un momento delicato, a pochi giorni
dalla festa della sedia, la manifestazione più importante del
comune. «Tra poco inizierà la scuola e non abbiamo un assessore
che la rappresenti; il nostro Comune, inoltre, tramite il suo
assessore è capofila dell’associazione Aster Cultura, che
raggruppa molti enti locali del territorio. Non crediamo che ci
si dimetta solo per motivi di lavoro; piuttosto, i problemi
ancora irrisolti hanno inciso sulla scelta di Tessaro. Parliamo
di asilo di Case, biblioteca, Pro loco, mancanza di sviluppo di
opere previste». Ora il sindaco Driutti dovrà gestire ben 8
assessorati: «Finalmente la vedremo in Comune – proseguono i
due consiglieri –, che è alla paralisi più completa per
quanto riguarda viabilità, scuole, illuminazione, caserma,
piscina. I cantieri dell’impianto natatorio da oltre un
anno mezzo non sono aperti, addirittura non sono stati affidati i
lavori di progettazione con soldi spendibili subito e ciò
sta creando quasi il blocco dell’operatività degli uffici
preposti. E non nascondiamoci dietro al patto di stabilità».
Zamò e Iacumin chiudono ricordando che Manzano, un tempo tra i
paesi friulani più ricchi, «negli anni passati è sceso
all’ultimo posto in tutte le fasce di reddito fra i Comuni piu
importanti della provincia, dove oltre il 50% dei cittadini vive
con meno di 10 mila euro l’anno. Dovremmo preoccuparci un po’
di più di questi problemi». Rosalba Tello
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giovedì 5 settembre 2013
«Progetto fallito, per questo Tessaro ha lasciato la Driutti»
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