«Crisi per dare una
poltrona a Macorig»
Manzano, l’ex coordinatrice Pdl, ora
alfaniana, Gallosi accusa i forzisti.
Oggi in consiglio resa dei conti tra Driutti e i
“falchi” il pd gongola «Uno spartiacque per la giunta: il centrodestra si è frantumato»
Manzano, 30 Novembre 2013
Manzano,
30
Novembre 2013 Si sfrega le mani il Pd, dopo il turbolento consiglio
comunale di mercoledì sera (rimandato a stamattina) che ha
sancito, secondo il segretario locale Alessio Di Dio, «uno spartiacque
per questa giunta comunale e la definitiva rottura del centrodestra
manzanese». Anzi, l’uscita dall’aula di Macorig, Venturini, Balutto e
Bergamasco "è il preludio a un commissariamento».
«C’è aria di elezioni anticipate - afferma Di Dio -. Vedere il sindaco
Driutti e il suo capogruppo Macorig, l’uomo che ha
preso per lei più preferenze alle ultime elezioni, attaccarsi
reciprocamente in quel modo, dà pienamente il senso di quanto i rapporti
siano logori all’interno della maggioranza. Auspicherei però una
partecipazione più numerosa da parte manzanesi alle sedute
pubbliche, affinché possano accertarsi coi loro occhi come troppo spesso
si antepongano interessi personali al bene generale». Il
segretario del Pd commenta il consiglio interrotto non risparmiando
critiche al primo cittadino: «il sindaco, pur conscio delle
difficoltà cui andava incontro per sua stessa ammissione, non ha fatto
nulla per evitare la polemica e lo scontro, anzi, per puro puntiglio e
orgoglio personale ha sfidato apertamente il consiglio, il quale ha
dovuto reagire e sancire la rottura di questo centrodestra che anche a
livello
nazionale non viaggia più unito. Che alla base della lotta intestina ci
siano altre motivazioni sarà il tempo a dirlo e soprattutto i
manzanesi quando potranno dire la loro. Certo è che non mi era mai
capitato di vedere un sindaco scaricare la colpa e attaccare l’operato
di alcuni dipendenti comunali per giustificare alcune mancanze, e vedere
nessuno della maggioranza aprire bocca per dire nulla in contrario».
Infine, parole di apprezzamento per gli esponenti del Pd in consiglio:
«la scelta da parte del Pd e del centrosinistra di appoggiare un
manzanese pacato, competente e trasparente come Mauro Iacumin, fuori dai
giochi di palazzo, si è rivelata la scelta migliore e più
lungimirante, attestato dal comportamento integerrimo tenuto sia da lui
che dalla Pittino in aula». La seduta si stamattina si preannuncia
“calda”: dopo il “golpe” di mercoledì, c’è la possibilità che la seconda
convocazione del consiglio
possa esprimere la sfiducia del sindaco. (r.t.)
«Stanno facendo lo sgambetto al sindaco per sistemare
manifestamente Macorig».
Clara
Gallosi,
coordinatrice dell’ex Pdl, passata ora al gruppo alfaniano, interviene
nel vivace dibattito politico che sta mettendo in difficoltà il
primo cittadino di Manzano, Lidia Driutti, abbandonata da alcuni dei
“suoi” fedelissimi. «Il partito non c’è
più, posso quindi esprimere la mia opinione - precisa Gallosi -. I
battitori liberi non stanno operando per il bene di Manzano, si assumano
la
responsabilità politica di ciò che fanno probabilmente per fini
personali. Basta giochetti: se vogliono sfiduciarla perché
interessati a fare il sindaco, lo dicano chiaramente». Sempre più sola -
ad appoggiarla restano comunque Progetto Manzano (Della Rovere,
Stacco e Alessio), Genova, Misano e Musolig dell’ex Pdl -, il sindaco
rischia la sfiducia: stamattina in consiglio (alle 10) saranno più
chiare le mosse dei suoi “avversari”, che oramai da tempo non siedono
più solo nei banchi della minoranza. Ieri Driutti non ha
voluto rilasciare interviste, preferendo attendere gli eventi o, forse,
elaborare una strategia difensiva efficace. Intanto, giovedì ha
integrato in extremis i punti all’ordine del giorno con la famigerata
mozione di Venturini, dopo la richiesta plateale dei capigruppo
fuoriusciti dal consiglio mercoledì in prima seduta, motivo del
contendere e fonte di malumore nella maggioranza. Oggi, in seconda
convocazione, Driutti darà quindi una risposta al suo assessore ai
Lavori Pubblici, che a gran voce chiede da mesi il reintegro del
responsabile dell’ufficio tecnico, il geometra Nardin; le opere a
Manzano, infatti, non procedono da quando è stato rimosso
(c’è una vertenza in piedi). Secondo l’ex coordinatrice, tutta
l’operazione anti-Driutti «è iniziata da quando
Macorig non ha vinto alle regionali. Il nucleo della questione sta
infatti nel capogruppo, che avrebbe dovuto evitare di far giungere la
mozione.
Lidia ora deve andare in mezzo alla gente e spiegare i motivi di questa
palese manovra concepita per dare lavoro a qualcuno». Gli
“ammutinati” ribadiscono che la questione non è assolutamente legata
alla supposta “sistemazione” di Macorig, ma va
rintracciata in una situazione di disagio che nasce da lontano, di cui
la mozione dell’assessore Venturini è solo la punta
dell’iceberg. «Nutro forti perplessità nei confronti di chi come
coordinatrice è stata calata dall’alto senza alcun
confronto col territorio - ribatte il consigliere Macorig -; inoltre,
che credibilità politica ha un candidato che alle ultime regionali a
Manzano ha preso solo 18 voti? Non ho interesse a fare il sindaco di
Manzano, visto che ho già ricoperto questa carica in passato con ottimi
risultati, e non ho nessuna intenzione di rifarlo. Mi batterò fino alle
fine affinché le istituzioni e i diritti di parola e
libertà vengano difesi e tutelati».
Rosalba Tello
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