Il sindaco sventa
in extremis il “golpe”
Manzano: la Driutti nega la discussione della
mozione Venturini che l’avrebbe fatta cadere. La tensione resta altissima
Manzano, 1 Dicembre 2013
Molto rumore per nulla. Al
consiglio di ieri mattina è prevalso il mantenimento dello status quo:
nessuna sfiducia al sindaco Driutti, niente ritiro delle deleghe al
“dissidente” assessore ai Lavori Pubblici Valmore Venturini, rientrato
anche il “golpe” di Macorig, da tanti segnalato come
l’aspirante sostituto del primo cittadino bersagliato da spaccature in
giunta. La mozione di Venturini sul caso del capoufficio tecnico (il cui
demansionamento deciso dalla Driutti avrebbe provocato la paralisi delle
opere pubbliche a Manzano, con relativa vertenza legale tra Comune e il
geometra Nardin) è stata ritenuta non ammissibile. L’ira di Venturini si
è dovuta ridimensionare davanti al fatto compiuto:
potrà solo ripresentare la mozione sotto altra veste, come consigliato
dallo stesso sindaco. A nulla è valso il vivace botta e risposta
che ha scandito le prime due ore del consiglio (seguito da parecchi
cittadini) tra Lidia Driutti e Venturini, in cui si sono alternati
interventi di
critica e sostegno al sindaco, che ha tenuto con determinazione il
punto: la mozione non s’ha da fare, non almeno con la formula usata dal
suo
assessore. Tanti però scommettono che la vicenda non finirà qui.
Un’occasione persa, comunque, per la minoranza (si è
sentita la mancanza di Zamò, impegnato all’estero per lavoro), che
avrebbe forse dovuto approfittare della palese debolezza della giunta
per chiedere oggi stesso le dimissioni del sindaco. «La mozione - ha
ribadito il primo cittadino - riguarda un contenzioso con un
procedimento
già instaurato e ha contenuti che non sono di competenza del consiglio
comunale». Venturini, prendendo atto delle dichiarazioni del
sindaco, ha chiesto se la mozione potesse essere almeno esposta, se non
discussa. Al no del sindaco, l’assessore ha annunciato di ripresentarla
sotto altra forma. «Sono mesi che pongo all’attenzione della giunta
questo problema; se un assessore è costretto, in modo anomalo,
a presentare una mozione significa che è necessario intervenire subito.
C’è timore ad affrontare l’argomento, la
problematica andava analizzata prima, tanto saremo tutti costretti ad
affrontarla». «Nessuno vieta di ripresentare la mozione sotto altra
veste – ha replicato Driutti -, comunque se i lavori pubblici sono fermi
al 2,9% una parte di responsabilità ce l’ha lei,
assessore. Qui c’è qualcuno che non lavora da parecchio tempo, e non
sono gli uffici, che invece operano con serietà ed
efficienza». «Mi sembra di capire che il sindaco non sia soddisfatto del
mio operato - ha chiuso Venturini -, allora prenda i
provvedimenti conseguenti». Rosalba Tello
L’opposizione: la maggioranza è alla
frutta
MANZANO
«Solidarietà all’assessore
Venturini: il suo assessorato è il più importante e il tema che pone
all’attenzione, in realtà, non lo si vuole
trattare». Gastone Piasentin, a nome del gruppo di minoranza del centro
sinistra e dei consiglieri di minoranza, ha tacciato il sindaco di
«incapacità di tenere unita la maggioranza e di gestire le problematiche
del personale degli uffici e dei suoi assessori, dalle repentine
dimissioni dell’assessore Tessaro alla mozione Venturini di cui non si è
discusso». Ripercorrendo le ultime vicende, che sembravano
mettere a repentaglio la poltrona della Driutti, Piasentin ha mosso
aspre critiche nei confronti del primo cittadino: «la spesa per opere
pubbliche 2013 non raggiunge il 10% delle già esigue cifre disponibili,
l’intrigato uso delle procedure d’urgenza per tamponare le
conseguenze di una programmazione insufficiente, le delibere di giunta
dell’ultimo minuto per non perdere finanziamenti, senza dare la
possibilità di valutare una destinazione più opportuna dei fondi, le
convenzioni e i progetti con aziende private (vedi piscina) di cui
non si vedono risultati, la mancanza di trasparenza sulla progettualità
di questa amministrazione». Il consigliere di opposizione ha
lamentato anche mancanze su turismo, infrastrutture (Manzano-
Palmanova), commercio, «senza contare che in sei mesi non è stato
risolto
il problema, seppur complesso, di una persona che vive in tenda vicino
al letto del fiume. Manzano ha bisogno di un’amministrazione forte,
innovativa, che sia fuori dagli schemi politici tradizionali e
soprattutto clientelari (vedi segretarie e varie). Continuare ad
amministrare in questo
modo non può far altro che portare la zona a un ulteriore declino e a
una scarsa considerazione negli enti e organi superiori». (r.t.)
Macorig, per molti il regista dell’operazione
«Chiudiamo
subito questa brutta pagina»
Era convinto che la mozione sarebbe stata finalmente discussa, il
forzista Macorig, tant’è che ieri mattina ha esordito con i
ringraziamenti ai consiglieri “dissidenti” e alla minoranza che, con la
plateale fuoriuscita dall’aula (compreso la sua) nel
consiglio in 1° convocazione, avevano smosso le acque per convincere
Driutti a integrare l’ordine del giorno. Invece la mozione di Venturini
non è mai arrivata in aula. Ciò nonostante Macorig ha invitato a girare
“questa brutta pagina” per tornare a lavorare
assieme, dopo aver ritrovato l’equilibrio. Un dietro front che ha
lasciato perplesso in primis il sindaco: «Non riesco a capire Macorig,
parla di ripristino della normalità - ha detto Driutti, non negando gli
evidenti problemi interni alla maggioranza -, ma era chiaro che la
mozione non poteva essere discussa. Questa polemica è una questione di
lana caprina su una parola che, come previsto dal regolamento, non
è obbligatorio citare, né abbiamo mai avuto la consuetudine di
aggiungere assieme alla interpellanze ed interrogazioni». (r.t.)
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