giovedì 29 maggio 2014

Centro-destra ko - Iacumin sindaco

Rassegna Stampa - Maggio 2014

cav. Rosario Genova

Centro-destra ko
Iacumin sindaco
La svolta: si afferma il candidato di “Ascolto” e“Innova” Terzo il favorito Macorig, superato anche da Alessio
 
Manzano, 27 Maggio 2014
Manzano volta pagina e sceglie Mauro Iacumin. Sembrava una sfida persa in partenze, invece il candidato sostenuto da Manzano Innova e Ascolto Innovazione Lavoro vince le amministrative con quasi 7 punti di vantaggio sul secondo Lorenzo Alessio e poco più di 8 da Daniele Macorig. La vittoria quasi scontata di Macorig, che sulla carta aveva tutti i voti per affermarsi con un consenso plebiscitario, si è invece trasformata nel successo del più giovane dei tre. Una campagna elettorale serrata, che ha visto tutte le liste impegnate su tutto il territorio per la presentazione del programma. Nessuna bandiera però ad accompagnare i candidati, anche se gli orientamenti erano ben chiari. Questa volta, tuttavia, i cittadini sono andati oltre la politica, scegliendo la persona. E l’impegno di Iacumin, a guardare i numeri, è stato premiato. Perché battere un “titano” come l’ex vicepresidente della Provincia e già sindaco per due volte, e comunque nel panorama politico di Manzano da almeno due decenni, non era impresa facile. Forse questa volta la concomitanza del voto per il parlamento europeo ha fatto da filo conduttore, trascinando alla vittoria un candidato centrista che non ha mai nascosto l’attenzione anche per l’elettorato di centro-sinistra. Anche quello sull’affluenza è un dato da considerare. In un clima di generale sfiducia, più forte negli ultimi mesi con la caduta della giunta e il commissariamento, i cittadini che si sono recati alle urne hanno superato il 70% (70,18 per la precisione). Nel 2012 l’affluenza era stata di poco superiore al 67%. Gli elettori che hanno scelto Iacumin sono stati 1.401 su 3662 voti validi, in percentuale 38,26. Ricostruiamo Manzano di Daniele Macorig rimane comunque la lista con il maggior numero di preferenze, seguita da Progetto Manzano. La spaccatura del centro-destra - è indubbio - ha premiato chi ha scelto di unirsi. Il passo indietro di Zamò, candidato nel 2012 e ora a supporto di Iacumin, ha forse dato quel senso di unità che gli elettori cercavano. Altro punto a favore, che molti aveva quasi giudicato un autogol, è stato il supporto di Debora Serracchiani, che sul finale di campagna elettorale è arrivata a Manzano a sostegno di Iacumin. Un rischio, forse, in un Comune dove per molti anni hanno predominato i governi di centro-destra. E invece, sull’onda del cambiamento che si è respirato anche per le europee, la presenza della presidente della Regione sembra aver aiutato Iacumin, che comunque ha sempre rivendicato la propria autonomia e la non appartenenza a nessun partito politico. La sfida per il nuovo sindaco sarà ora quella di riportare, con l’aiuto di tutti, fiducia e prospettive a Manzano. Silvia Riosa Quei “semi del paradiso” simbolo di una volontà di rinascere Una campagna elettorale che a Manzano, al di là di qualche colpo basso, non ha registrato azioni eclatanti. Sicuramente denigrabile l’affissione della foto di un candidato su una tomba nel cimitero del capoluogo. Fatto deplorevole, ma non così nuovo. Ha fatto sorridere, invece, la scelta di uno dei candidati di far pervenire alle famiglie del Comune, accanto al materiale di propaganda per la propria lista, i “semi del paradiso”. Una bustina con dei semi da mettere a dimora simbolo della volontà di far rinascere Manzano. Un gesto che anche chi non ha comunque scelto quel candidato è stato accolto con piacere. Una cosa diversa che ha un po’ alleggerito il clima di preoccupazione tra gli elettori che nei giorni prima del voto aleggiava tra le vie del territorio comunale. Sfiducia che, però, gli elettori hanno messo da parte recandosi numerosi ai seggi. (s.r.)
Increduli ma felici:
«La nostra gente voleva cambiare»
Il neo-eletto: subito al lavoro, i problemi non aspettano Zamò: stavolta ha vinto il rinnovamento oltre i partiti
 
MANZANO, 27 maggio 2014
Grande soddisfazione, quasi incredulità. Questo il clima che ieri si respirava in piazza chiodi, nella la sede della lista Manzano Innova, dove i sostenitori si erano radunati sin dalle 14. Per tutto il pomeriggio, dal momento dell'inizio dello spoglio fino alla fine, il clima di tensione era evidente. Dopo il primo seggio, Iacumin sembrava essere in svantaggio, ma poi, seggio dopo seggio, il risultato è cambiato, fino alla proclamazione del vincitore. Una vittoria sofferta ammette il nuovo sindaco, ma alla fine forse ancora più bella. Tanti i cittadini che sono andati al voto, molti di più rispetto al 2012. Un segnale importante - spiega Iacumin -, che evidenzia come i manzanesi avessero davvero voglia di cambiare. Quarant’anni, ingegnere, Iacumin si è affacciato alla politica del Comune solo nel 2012. Una bella differenza rispetto ai suoi avversari. Ma, anche se i pronostici iniziali non facevano ben sperare, il lavoro in queste settimane è stato tanto. Incontri, riunioni, confronti con i cittadini che a posteriori, hanno dato i loro frutti. «Ci metteremo subito a lavorare per Manzano, perché non c’è tempo da perdere - dice il neo-sindaco-. Per prima cosa incontrerò il commissario Silvia Zossi per il passaggio di consegne. Nei prossimi giorni poi prenderò contatti con i sindaci, molti nuovi, dei Comuni vicini, per cominciare quel lavoro di interazione e comunicazione indispensabile per amministrare». Grande soddisfazione per la vittoria arriva anche dall'alleato e capogruppo di Ascolto Innovazione Lavoro Lucio Zamò: «Noi manzanesi - spiega -siamo abituati a lavorare il legno, che sotto la sua durezza sa anche essere flessibile indispensabile per aprirsi al mondo. Questa volta ha vinto il rinnovamento oltre i partiti». Gran lavoro in questa settimane anche per la capogruppo di Manzano Innova Hellen Pittino, che con un sorriso a 360 gradi quasi non riesce ad esprimere la gioia di aver vinto una sfida così difficile: «Il nostro obbiettivo è iniziare subito a lavorare per tutti i cittadini, quelli che ci hanno votato e anche chi non ci ha scelto. La nostra idea è quella di riuscire ad instaurare un clima propositivo e di collaborazione anche da chi si siederà tra i banchi dell'opposizione». La squadra di governo con l'assegnazione delle cariche di assessori avverrà la prossima settimana. Nel frattempo, si riparte da un documento di bilancio approvato dal commissario nelle scorse settimane e dalle opere che sono in attesa di essere realizzate. «Ripartiremo da quello che è stato iniziato e lo porteremo avanti come è giusto che sia ma dando il nostro indirizzo di priorità» conclude Iacumin. (s.r.)
Nell’implosione della coalizione uscente ride Alessio«Progetto Manzano ha raddoppiato i voti».
E l’ex sindaco Macorig nonostante la delusione promette: lavorerò per il paese
 
MANZANO, 27 maggio 2014
In pochi se lo sarebbero aspettato. Per tutti il nome del nuovo sindaco era già scritto. Invece, questa volta i manzanesi hanno deciso di cambiare. Innegabile la delusione per i due candidati sconfitti Lorenzo Alessio e Daniele Macorig che nelle passate elezioni, uniti, si erano seduti sui banchi della maggioranza. Le tensione e le rivendicazioni, condite da qualche inevitabile veleno, delle ultime settimane forse ai cittadini non sono piaciute. E così colui che sembrava, sulla carta, già seduto a Palazzo Torriani, Daniele Macorig, forte di un’esperienza come sindaco e in generale nel panorama politico provinciale e regionale, questa volta siederà all’opposizione. Innegabile una certa delusione, ma che comunque non scoraggia il candidato di Ricostruiamo Manzano: «Ringrazio i tanti cittadini che mi hanno rinnovato la fiducia, e faccio un sentito in bocca al lupo al nuovo sindaco Iacumin» dichiara Macorig. L’obiettivo è quello comunque di lavorare per Manzano: «La nostra sarà un opposizione attenta, ma costruttiva. I cittadini hanno voluto cambiare, ma non per questo interromperemo il percorso iniziato in questi mesi di preparazione del programma e di campagna elettorale, dalla quale sono comunque emersi spunti interessanti da approfondire». Secondo Macorig, accanto alla frattura nel centro-destra, che ha sicuramente pesato sulla scelta dei cittadini, penalizzando le due liste opposte a Iacumin, anche l’“aria Renzi” ha avuto un suo ruolo. Dello stesso avviso è Lorenzo Alessio, che sottolinea, com’è probabile, che una precentuale dei voti convogliati nelle liste di Iacumin derivino dalla spinta del Pd a livello nazionale. «Progetto Manzano - spiega Alessio- ha raddoppiato i voti rispetto alla passata tornata elettorale. Davero un bel risultato». Nonostante l’esito delle elezioni infatti il candidato di Progetto Manzano si dichiara soddisfatto per il risultato. «Saremo propositivi e continueremo ad essere al servizio dei cittadini di Manzano« spiega, e per questo la nostra intenzione è quella di proseguire con gli incontri periodici con gli abitanti per tenerli aggiornati sull’andamento dell’amministrazione e sulle sue decisioni. La trasparenza rimane comunque il nostro punto di partenza. Vogliamo perseguire con il nostro obiettivo e cioè rendere trasparente il palazzo«. A quanto pare le premesse sembrano essere buone. La volontà, almeno all’inizio, di collaborazione e apertura è un buon punto di partenza. Forse il cambiamento deve proprio passare di qui, da strategie e condivisione di idee che per una volta vadano oltre quella linea immaginaria che da sempre vede l’opposizione contro la maggioranza a prescindere. I punti di vista sono e saranno inevitabilmente diversi, ma se la volontà come dichiarato è trovarsi a metà strada potrebbe essere questa la ricetta per riportare Manzano ai lustri di un tempo. (s.r.)
 
A Venturini non bastano le 111 preferenze Fuori Bergamasco, Beltramini la più votata
 
Cambia il volto del consiglio comunale di Manzano. Dei 16 seggi a disposizione 10 andranno alla maggioranza, equamente divisi tra Manzano Innova e Ascolto Innovazione Lavoro, e i restanti sei suddivisi tra Ricostruiamo Manzano (1.043 voti) e Progetto Manzano (987). Accanto ai due candidati sconfitti, Macorig e Alessio, che di diritto entrano a far parte del consiglio, siederanno i due più votati della lista a loro collegata. Inevitabile che qualche nome eccellente, a meno di dimissioni dei più votati, rimanga quindi fuori dai giochi. Tra gli esclusi, per ora, c’è anche chi nelle passata amministrazione ricopriva il ruolo di assessore come Valmore Venturini a cui non sono bastate 111 preferenze. Fuori anche Bruno Bergamasco, che con Macorig e altri 9 consiglieri si era dimesso facendo di fatto mancare il numero in consiglio tanto da giungere a nuove elezioni, e Cristiano Fornasarig. Una donna, Daniela Beltramini, la più votata (136 preferenze) forte del suo impegno prima in Pro loco e all’Inforamagiovani, seguita dall’ex vicesindaco Rosario Genova che ha raccolto 114 voti. Entrano in opposizione per Progetto l’ex assessore allo sport Patrick Stacco (175 voti) con Cristina Zamparo (134). Fuori per un soffio, per soli tre voti, Sarah Della Rovere ex capogruppo nell’ultimo mandato. Dato che salta subito all’occhio è la percentuale delle preferenze, che vede Ricostruiamo Manzano raggiungere quota 33,53 e Progetto Manzano poco più del 32. Le due liste assieme avrebbero superato il 60 per cento nelle preferenze conquistando quindi la vittoria. Premiata, dunque, la scelta di unione di Iacumin grazie anche al passo indietro di Zamò. (s.r.)

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