Caso Nardin, la minoranza attacca
Manzano, Macorig e Stacco: «Meglio
accorpare il servizio con altri Comuni»
Manzano, 23 Settembre 2014
Le reazioni al reintegro di Nardin a capo
dell'ufficio tecnico, dopo il demansionamento sotto la giunta Driutti e i
conseguenti malumori nella maggioranza, sfociati poi nella caduta del
primo
cittadino, arrivano dai banchi dell’opposizione. Nulla da eccepire sulla
figura del geometra da parte di entrambi i gruppi di minoranza, ma le
perplessità non mancano. In primis quella del capogruppo di Ricostruiamo Manzano, Macorig:
anche parlando di
scelta naturale riferendosi quella operata dal sindaco Iacumin nei
confronti di Nardin, punta il dito sulla non lungimiranza amministrative
e politica
di un governo che doveva rappresentare il nuovo e che invece ripristina
posizioni che 10 anni fa potevano avere un senso, non oggi. «La
situazione economica è decisamente cambiata e quindi il sindaco, cui
spetta questa scelta, doveva cogliere l’opportunità di
accorpare i servizi in un’ottica di distretto, anche in base alla futura
riforma degli enti locali» affonda Macorig. Una
scelta, quella del primo cittadino, che avvalora le ferme posizioni - l’anno scorso - dell’allora assessore Venturini, che con
Macorig era al governo - sul “caso” Nardin.
Assolutamente fuori luogo, per il consigliere Stacco, in forze a
Progetto
Manzano, che nella passata legislatura sedeva in maggioranza con l’ex
sindaco (di cui aveva sempre appoggiato e rispettato le decisioni), la
scelta di riunire i dipendenti dell’area tecnica nella sala consiliare
per comunicare il ripristino di Nardin. Un gesto a dir poco
«anomalo» che richiede una spiegazione. A questo si aggiunge anche un
fattore economico che vede appesantiti, con l’aumento del
Tpoi, i costi per il Comune, cosa che invece negli ultimi anni si era
cercato di ridurre. Silvia Riosa

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