Sanità, l’opposizione abbandona il
consiglio
Botta e risposta in aula sugli emendamenti
all’ordine del giorno per la riforma regionale
Manzano, 26 Settembre 2014
Dopo
la calma, apparente, dei primi mesi, che
aveva fatto supporre un certo clima disteso tra maggioranza e
opposizione, l’altra sera le prime scintille sfociate nell’abbandono
della
minoranza della seduta consiliare. Oggetto della discussione l'ordine
del giorno che Ricostruiamo Manzano e Progetto Manzano
hanno
portato in consiglio riguardante il riordino dell’assetto istituzionale e
organizzativo del servizio sanitario. Stesso odg che lo scorso 15
settembre era stato votato nel consiglio allargato dei 17 Comuni a
Cividale e sul quale il sindaco Iacumin si era astenuto. Linea che poco
era
piaciuta alle opposizioni, che invece si aspettavano un appoggio
incondizionato agli altri sindaci. Al documento portato in votazione
l'altra sera (lo
stesso votato a Cividale) la maggioranza, con l’assessore alla sanità
Pittino ha però risposto con una serie di emendamenti, che
reintroducevano alcune modifiche al testo, risultato del confronto tra
più Comuni, in parte però non accolte da quello finale presentato
dal sindaco Balloch a Cividale e che aveva portato all’astensione di
Iacumin. Emendamenti che a Macorig di Ricostruiamo Manzano
poco sono piaciuti e che ha definito come «una prova di forza e una
scorrettezza politica di quelli della maggioranza, che vogliono imporre
modifiche a un documento non presentato da loro». «A parola data non si
torna indietro – ha detto Lorenzo Alessio, capogruppo di
Progetto –: nell’incontro di agosto con gli altri sindaci Iacumin aveva
dato il suo appoggio». «La decisione di astenersi a
Cividale è una scelta della maggioranza di cui ci prendiamo la
responsabilità a fronte di una seria valutazione del documento arrivato
da Balloch e dei contenuti della riforma. Totale chiusura invece dalle
opposizioni, che interpellate prima del consiglio allargato non hanno
fatto
prevenire la propria posizione se non il giorno prima, o rispondendo che
era una decisione della maggioranza», è stata la chiosa Iacumin
prima di procedere al voto sugli emendamenti che hanno raccolto il voto
contrario delle minoranze, che poi hanno abbandonato l'aula prima di
votare il
testo finale. Silvia Riosa

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