«Sedia, per Manzano nessuna
sconfitta»
Maggioranza e opposizione concordi: il trasloco
al Catas è solamente un’opportunità per il Polo del legno-arredo
Manzano, 2 Novembre 2014
Il trasferimento della sede di Asdi sedia a
San Giovanni al Natisone per Manzano non è una sconfitta, ma una nuova
opportunità. Questa il punto di partenza unanime delle diverse
forze politiche che governano l’ex Capitale della sedia. La notizia
dell’unione logistica di Asdi con Catas, che quindi andranno a formare
un unico Polo del legno-arredo, ha raccolto un consenso pressoché
unanime, anche se con alcune differenze di posizioni e
opinioni.
Il sindaco
Per il primo cittadino,
Mauro Iacumin, il trasferimento non significa togliere qualcosa a
Manzano – i nuovi uffici si trovano a soli quattro chilometri rispetto
alla
sede attuale – e la scelta del cda di Asdi non pregiudicherà in alcun
modo gli obiettivi strategici di sviluppo. Al contrario, invece,
con questo trasferimento si potranno ridurre i costi di gestione,
liberando maggiori risorse da mettere a disposizione delle imprese. Asdi
da sempre
lavora per l’intero distretto, che non è rappresentato ovviamente
soltanto da Manzano. L’unione logistica con Catas, quindi –
è la conclusione –, non potrà che accrescerne il potere economico che
andrà a beneficio di tutto il distretto industriale
del legno.
L’opposizione
Anche dalle
forze di minoranza l’unione e il trasferimento nel vicino comune è una
cosa che ha evidentemente riscontri positivi, ma non mancano i
“però”. Per il capogruppo di Ricostruiamo Manzano, Daniele Macorig,
è indubbio che lo spostamento
rappresenta un indebolimento locale, che però può essere accettato in
ottica di rafforzamento dell’ambito distrettuale della
sedia. Questa soluzione rappresenta, secondo il capogruppo
d’opposizione, una grande opportunità per i comuni di Manzano e di San
Giovanni al Natisone per ritrovare e ridare al distretto una posizione
di rilievo nei confronti dei distretti del Cividalese e di Trieste. E
ancora
una occasione di confronto volta a trovare un equilibrio e un potere di
negoziazione anche in vista della riforma regionale degli enti locali.
Per
Lorenzo Alessio, di Progetto Manzano, invece, il trasferimento è un
passaggio naturale e una scelta obbligata volta alla necessità di
collaborazione tra gli enti. Indubbiamente – precisa però l’altro
referente della minoranza manzanese – non si può
negare che Manzano così stia perdendo la sua centralità. E' necessario
quindi discutere e lavorare per ridare a quella che è
stata la Capitale della sedia la sua posizione e il ruolo che negli
ultimi anni è andata indubbiamente perdendo.
Il distretto
Qualche segnale di
risveglio, anche se ancora non si può parlare di ripresa, dalle imprese
c’è. L’aumento del traffico pesante sulle strade,
soprattutto sulla strada regionale 56, è quello più visibile. Il
progetto, poi, di creare uno “showroom” collettivo, che
raduni i prodotti delle aziende del distretto, è stato accolto con
favore dalla maggior parte delle aziende. I presupposti, quindi,
sembrano
essere quelli giusti. Silvia Riosa
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