Uti Natisone: la minoranza spinge
per il referendum
Manzano, 6 Giugno 2015
Proseguono gli incontri dei capogruppo di
opposizione dei Comuni di Manzano e San Giovanni che, anche in risposta
alla recente decisione della Regione di non accogliere la richiesta del
Comune
di Pavia di Udine di aderire all’Uti Natisone, si sono fatti promotori
di un referendum per la fusione per evitare che con la riforma degli
enti
locali il manzanese venga relegato a “quartiere” di Cividale del Friuli.
«Per avviare il percorso per raggiungere la fusione –
spiega Daniele Macorig, capogruppo di Ricostruiamo Manzano
– è necessaria la costituzione del comitato dei
promotori». La legge prevede che sia formato da 50 persone per ciascuno
dei due comuni che dovranno sottoscrivere tale proposta che a sua volta
verrà depositata in Regione. Una volta verificati i dati verrà dato il
via libera per la raccolta delle firme dei sottoscrittori che
dovranno essere almeno il 15% degli aventi diritto al voto per ciascun
comune. Infine la richiesta con tutte le firme verrà inviata dal
consiglio regionale verrà inviata ai consigli comunali per
l’approvazione della richiesta di fusione a fronte delle petizione
popolare.
«Gli elementi che spingono il comitato a tale iniziativa sono in primis
il taglio dei costi di gestione ma anche una riformulazione
organizzativo-burocratica dell’ente.
A
questo si aggiunge un aumento – sottolinea
Cesare Mangoni per Movimento Libero San Giovanni al Natisone – dei
trasferimenti di risorse economiche da parte della regione e soprattutto
la
deroga per 5 anni al patti di stabilità vero freno amministrativo agli
investimenti». «Un’operazione che vuol far partecipare
i cittadini che consapevolmente possono scegliere e decidere del proprio
futuro – precisa Lorenzio Alessio di Progetto Manzano a cui fa eco
Giusto Maurig (Progetto Comune) – che evidenzia come l’interesse della
gente c’è “i cittadini vogliono sapere e poter
dire la loro”». (s.r.)
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