domenica 7 giugno 2015

Uti Natisone: la minoranza spinge per il referendum

Rassegna Stampa - Giugno 2015

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
Uti Natisone: la minoranza spinge
per il referendum

Manzano, 6 Giugno 2015
  Proseguono gli incontri dei capogruppo di opposizione dei Comuni di Manzano e San Giovanni che, anche in risposta alla recente decisione della Regione di non accogliere la richiesta del Comune di Pavia di Udine di aderire all’Uti Natisone, si sono fatti promotori di un referendum per la fusione per evitare che con la riforma degli enti locali il manzanese venga relegato a “quartiere” di Cividale del Friuli. «Per avviare il percorso per raggiungere la fusione – spiega Daniele Macorig, capogruppo di Ricostruiamo Manzano – è necessaria la costituzione del comitato dei promotori». La legge prevede che sia formato da 50 persone per ciascuno dei due comuni che dovranno sottoscrivere tale proposta che a sua volta verrà depositata in Regione. Una volta verificati i dati verrà dato il via libera per la raccolta delle firme dei sottoscrittori che dovranno essere almeno il 15% degli aventi diritto al voto per ciascun comune. Infine la richiesta con tutte le firme verrà inviata dal consiglio regionale verrà inviata ai consigli comunali per l’approvazione della richiesta di fusione a fronte delle petizione popolare. «Gli elementi che spingono il comitato a tale iniziativa sono in primis il taglio dei costi di gestione ma anche una riformulazione organizzativo-burocratica dell’ente.
A questo si aggiunge un aumento – sottolinea Cesare Mangoni per Movimento Libero San Giovanni al Natisone – dei trasferimenti di risorse economiche da parte della regione e soprattutto la deroga per 5 anni al patti di stabilità vero freno amministrativo agli investimenti». «Un’operazione che vuol far partecipare i cittadini che consapevolmente possono scegliere e decidere del proprio futuro – precisa Lorenzio Alessio di Progetto Manzano a cui fa eco Giusto Maurig (Progetto Comune) – che evidenzia come l’interesse della gente c’è “i cittadini vogliono sapere e poter dire la loro”». (s.r.)

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