domenica 31 maggio 2015

«Le insegne dei cinesi? Mai stato contattato»

Rassegna Stampa - Maggio 2015

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
«Le insegne dei cinesi? Mai stato contattato»
 Il vicesindaco Zamò replica alla presidente dell’Acm. «Comunque se ne può parlare» 

Manzano, 31 Maggio 2015
«Il Comune e in particolare l’assessore al commercio non sono mai stati contattati dall’Associazione commercianti in relazione alle insegne del centro commerciale cinese»: così Lucio Zamò, vicesindaco e assessore competente, replica alle lamentele della presidente dell’Acm sulla scritta che ancora campeggia sui capannoni ex Sibiu che per un periodo fino al 2012 ospitavano un centro commerciale all’ingrosso gestito da cinesi. Poi, a fronte dell’apposizione dei sigilli per irregolarità anche sui dispositivi antincendio, non imputabili agli affittuari asiatici, ma alla proprietà, i commercianti hanno deciso di trasferirsi a Pradamano, dove pure esisteva un centro simile. La lamentela nasceva dal fatto che dalla chiusura l’insegna sui capannoni che affacciano sulla strada regionale 56 non era stata né rimossa né coperta «dando tra le altre cose una immagine sbagliata della capitale della sedia, troppe volta indicata come nuovo punto di sviluppo dei lavoratori cinesi». «Naturalmente condividiamo le preoccupazioni relative al degrado e alla qualificazione del nostro territorio anche sul piano commerciale. È a tutti nota la disponibilità del sindaco e mia – sottolinea Zamò – di prendersi carico di persona di ogni esigenza comunicata dai cittadini, così come la nostra disponibilità a incontrare – anche fuori dalle sedi istituzionali – realtà associative o singoli soggetti che desiderino sottoporre problemi di interesse collettivo. Il tema della tutela e dello sviluppo del commercio di Manzano sta a cuore a questa amministrazione e a me personalmente. Sono convinto che sia necessario mettere in campo nuove idee e nuovi progetti. Questo può essere fatto se tutti – amministrazione, associazioni e singoli commercianti – faranno la loro parte dialogando nelle sedi deputate, non certo a distanza a mezzo stampa».

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