«Le insegne dei cinesi? Mai stato
contattato»
Il vicesindaco Zamò replica alla
presidente dell’Acm. «Comunque se ne può parlare»
Manzano, 31 Maggio 2015
«Il Comune e in particolare l’assessore
al commercio non sono mai stati contattati dall’Associazione
commercianti in relazione alle insegne del centro commerciale cinese»:
così Lucio Zamò, vicesindaco e assessore competente, replica alle
lamentele della presidente dell’Acm sulla scritta che ancora
campeggia sui capannoni ex Sibiu che per un periodo fino al 2012
ospitavano un centro commerciale all’ingrosso gestito da cinesi. Poi, a
fronte
dell’apposizione dei sigilli per irregolarità anche sui dispositivi
antincendio, non imputabili agli affittuari asiatici, ma alla
proprietà, i commercianti hanno deciso di trasferirsi a Pradamano, dove
pure esisteva un centro simile. La lamentela nasceva dal fatto che
dalla chiusura l’insegna sui capannoni che affacciano sulla strada
regionale 56 non era stata né rimossa né coperta «dando
tra le altre cose una immagine sbagliata della capitale della sedia,
troppe volta indicata come nuovo punto di sviluppo dei lavoratori
cinesi».
«Naturalmente condividiamo le preoccupazioni relative al degrado e alla
qualificazione del nostro territorio anche sul piano commerciale.
È a tutti nota la disponibilità del sindaco e mia – sottolinea Zamò – di
prendersi carico di persona di ogni esigenza
comunicata dai cittadini, così come la nostra disponibilità a incontrare
– anche fuori dalle sedi istituzionali –
realtà associative o singoli soggetti che desiderino sottoporre problemi
di interesse collettivo. Il tema della tutela e dello sviluppo del
commercio di Manzano sta a cuore a questa amministrazione e a me
personalmente. Sono convinto che sia necessario mettere in campo nuove
idee e nuovi
progetti. Questo può essere fatto se tutti – amministrazione,
associazioni e singoli commercianti – faranno la loro parte
dialogando nelle sedi deputate, non certo a distanza a mezzo stampa».
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