Rassegna Stampa - Ottobre 2015
cav. Rosario Genova
Consigliere Comunale
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Fusione con San Giovanni, ci sono le
firme
Raggiunto l’obiettivo, referendum forse
già nel 2016. Ancora polemiche in consiglio sull’Uti
Manzano, 25 ottobre 2015
Obiettivo
raggiunto. Il comitato promotore del
referendum per la fusione di Manzano e San Giovanni al Natisone ha
raccolto le firme necessarie per chiedere la consultazione popolare. In
settimana i
proponenti terranno una riunione nella quale sarà deciso il giorno della
presentazione ufficiale delle sottoscrizioni all’ufficio
elettorale regionale. A questo punto l’iter prevede che la Regione ha 70
giorni per verificare i documenti e recepire il parere dei due consigli
comunali. Trascorsi due mesi, il consiglio regionale fisserà la data del
referendum. Già nel 2016 i residenti di Manzano e San Giovanni
potrebbero andare al voto sull’aggregazione dei due Comuni. Nel
frattempo, l’altra sera lo statuto dell’Uti del Natisone non ha
passato il primo banco di prova al consiglio di Manzano. Determinanti i
no della minoranza. Sarà necessaria una seconda convocazione
dell’assemblea, domani sera, quando l’Uti dovrebbe passare. Resteranno
le polemiche per la nuova realtà istituzionale. A sollevarle
sono i gruppi di opposizione. «Se non saranno posti correttivi allo
statuto – tuona Daniele Macorig, capogruppo di Ricostruiamo Manzano
– il nostro territorio sarà svenduto al Cividalese. Non vorremmo mai che
Manzano e il suo sindaco diventassero un Comune e un primo
cittadino di periferia». «Le Uti – aggiunge il collega di lista Rosario Genova
– portano alla frantumazione
del territorio e della sua autonomia. Anziché semplificare si va in una
direzione medievale». Tutta in friulano è stata invece la
relazione in consiglio di Lorenzo Alessio, capogruppo di Progetto
Manzano: «Perché – ha detto – la nostra lingua nello
statuto dell’Uti del Natisone è stata messa al pari della minoranza
slovena. È inaccettabile. Questa unione territoriale nasce
all’insaputa degli amministratori, che la approvano per fare bella
figura con la governatrice Serracchiani». A ribattere le accuse il
sindaco Mauro Iacumin. «L’Uti è un percorso obbligato e migliorativo
rispetto alla fusione. L’area vasta permetterà di
affrontare e risolvere problemi a cui difficilmente due Comuni, anche se
uniti, possono venire a capo».
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