mercoledì 21 marzo 2012

Manzano, market: dopo il dissequestro Lovato contrattacca


                    
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sezione: Manzano

martedì
20 marzo 2012

 Manzano, market: dopo il dissequestro Lovato contrattacca

Manzano, 20 marzo 2012
È stato riaperto il Centro all’ingrosso Cina-Italia degli ex magazzini Sabot, sulla strada regionale 56, posto sequestro dalla Guardia di Finanzia un mese fa a causa dell’assenza di certificati antincendio. Sottoposta ai necessari interventi di adeguamento, la struttura è ora a norma e i gestori cinesi dei circa 30 negozi hanno potuto riavviare gli affari in sospeso. Sollevato il proprietario Roberto Lovato, che dopo il blitz della Gdf aveva commentato con amarezza la vicenda, definendola «un’ulteriore spallata alla già traballante economia del Manzanese. Hanno effettuato un sequestro preventivo senza le garanzie di un accurato esame della situazione, sia giuridica che di fatto. È stato mobilitato uno schieramento impressionante di forze dell’ordine che fra finanza, polizia, vigili e pompieri contava quasi una cinquantina di persone. Tutto questo per delle piccole mancanze nell’impianto di protezione antincendio». L’imprenditore manzanese aveva fatto presente che sull’immobile oggetto di sequestro vi era un piano «approvato dai vigili del fuoco e già realizzato al 99%; restavano da effettuare solo alcuni cablaggi, che la ditta esecutrice dei lavori non ha ritenuto di eseguire in quanto aveva dei crediti nei confronti del comittente cinese». Il 3 febbraio Lovato aveva dato l’incarico alla ditta di Giorgio Pozzetto di Manzano di completare i lavori del precedente esecutore dei lavori, opere che erano infatti in corso nei giorni del “blitz”, sollecitate durante la visita dei vigili del fuoco qualche giorno precedente al sequestro. «Parliamo di lavori del costo complessivo di 8 mila euro, che entro una settimana sarebbero stati terminati. Si consideri, a confronto, che il costo complessivo del riatto dell’immobile è stato di almeno 500 mila euro». Insomma, a Lovato l’intera vicenda dev’essere parsa quasi una beffa: mancava infatti davvero poco affinché risultasse tutto a posto. «Per un lavoro di poche migliaia di euro si è rischiato di distruggere uno dei pochi riusciti tentativi di riconversione degli immobili industriali del Distretto della Sedia, spazzando via un’attività che produce redditi utilizzati per pagare stipendi arretrati dei nostri dipendenti friulani, e mettendo in crisi altre 30 famiglie cinesi che, abitando prevalentemente a Manzano». (r.t.)
Rosalba Tello©RIPRODUZIONE RISERVATA

 Rassegna stampa a cura
dell’Assessore al Commercio, Territorio, Turismo,
Agricoltura, e Innovazioni tecnologiche
cav. Rosario Genova

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