venerdì 19 ottobre 2012

La super-segretaria del sindaco di Manzano



cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano

La super-segretaria del sindaco di Manzano

Nello staff del primo cittadino della capitale della sedia, Lidia Driutti una 21enne a 28 mila euro l’anno. Zamò tuona: assunzione “pilotata”

Manzano, 18 ottobre 2012
Di questi tempi contare su un contratto, seppur a tempo determinato, per 28.500 euro annui può sembrare un lusso, soprattutto se si è freschi di laurea e con poche o nulle esperienze lavorative. Lo stipendio in questione è quello che il Comune sta dando alla neoassunta Silvia Novello Berardi, giovane manzanese assegnata all’esclusivo supporto delle attività del sindaco Lidia Driutti (o meglio, all’ufficio staff del primo cittadino), selezionata sulla base di una procedura che, pur nella sua apparente regolarità, per il consigliere d’opposizione Lucio Zamò presenta «seri dubbi di opportunità e correttezza.
L’iter procedurale ci porta a ritenere che vi siano state imprecisioni, omissioni e ambiguità forse finalizzate a scegliere una persona vincitrice già in partenza. L’avviso della selezione, per esempio, è stato ristretto al territorio di Manzano e ai soli frequentatori di bacheca e sito internet del Comune, da cui peraltro è stato fatto sparire in fretta e furia. Si è omesso di comunicare anche attraverso altri canali quali centri per l’impiego, banche dati e soprattutto il sito della Regione, diversamente da quanto fanno normalmente gli altri enti anche in caso di selezioni diverse da concorso ufficiale».
I requisiti previsti dall’avviso, poi, «sono generici, non prevedendosi alcuna particolare competenza tranne esperienze in campo turistico, requisito che non si capisce come si intrecci nelle attività quotidiane del sindaco». Secondo Zamò, dunque, la selezione sarebbe stata svolta esclusivamente dalla Driutti «come se si trattasse di individuare una persona da adibire ad attività private e con risorse private, senza che vi fosse in affiancamento una commissione valutatrice e neppure un funzionario comunale che ne accertasse trasparenza e regolarità. La selezione non si è basata su un chiaro criterio di merito e metodo, tant’è che non esiste neanche una graduatoria pubblica e verificabile, né punteggi, né motivi che giustifichino la scelta del nome.
Eppure è un procedimento amministrativo, sottoposto a precise regole, prime tra tutte trasparenza e pubblicità. Tutto invece è avvenuto in modo oscuro e privatistico». Data la crisi, la piccola selezione per un posto precario ha destato entusiasmo e interesse «e l’amministrazione che fa? Assume una persona priva di esperienza e con un diploma generico – rincara Zamò – solo perché è strettamente imparentata con una dei leader del Pdl del luogo. E così, con i soldi di Manzano e destando finte speranze nei giovani, si pagano i debiti politici: questa è la verità».
Il consigliere d’opposizione aggiunge anche che se fosse stato dato l’incarico a un ragazzo della lista giovani, «lista finta e strumentale creata per gettare fumo negli occhi, l’avremmo anche accettato; in fondo, senza quell’escamotage elettorale, il risultato di maggio sarebbe stato per il sindaco ancor più scadente, dato che proprio grazie ai giovani è riuscita a superare la soglia del 50% dei consensi. Invece, si è preferito usare 30 mila euro di denaro pubblico per dare un incarico sulla base di una logica familiaristica solo malamente mascherata da una parvenza formale».

Rosalba Tello©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sito web :  www.rosariogenova.it


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