Nessun rimpianto tra gli amministratori «Non hanno portato
alcun beneficio»
Manzano,
7 ottobre 2012
La notizia
del sequestro eseguito dalla polizia del club privè per scambisti ha creato
un certo sollievo tra gli amministratori di Manzano.
«Così come
sono arrivati, adesso se ne possono pure andare: non hanno portato alcun
beneficio, nè ricchezza al nostro paese».
Questo è
stato il commento a caldo del vicesindaco
di Manzano, Rosario Genova, nei confronti del provvedimento
di sequestro dell’attività di intrattenimento. Genova, che come assessore ha
le deleghe a innovazioni tecnologiche, personale, patrimonio, viabilità e
polizia locale, sottolinea dunque che «del Valalta club privè, se dovesse
rimanere chiuso, non si sentirà davvero la mancanza».
Comunque,
l’amministrazione comunale manzanese, dal sindaco Lidia Driutti
all’assessore Lorenzo Alessio, si era infatti da subito dissociata
dall’attività del privè, inaugurato quest’anno in via Trieste, lungo la
strada regionale 56.
L’apertura
del club per scambisti aveva infastidito parecchi cittadini, in primis chi
lì accanto ci lavorava, come Irene Revelant: l’imprenditrice nei mesi
scorsi aveva spostato la sua scuola di lingue nel vicino Comune di Buttrio
perché, a suo parere, il passaggio della clientela pomeridiana del Valalta
mal si concilava con la frequentazione dei bambini che fanno lezione alla
“Business voice”.
«Come
volevasi dimostrare – afferma ora Irene Revelant –, oltre il danno la
beffa: io sono dovuta andare via, ma era evidente che si trattava di una
attività a dir poco discutibile.
E lo dico
senza alcun falso moralismo: in un edificio direzionale mi pare inopportuno
ospitare un locale per scambisti e adesso si viene a scoprire che non è
neanche regolare».
A Manzano,
considerato anche il momento delicato che l’intero territorio sta
attraversando dal punto di vista socio-economico, molti sono coloro che
temono che il progressivo degrado della zona possa accompagnarsi a segnali
poco positivi dal punto di vista prettamente sociale.
Da questo
punto di vista, osservano ancora a Manzano, non aiuta nemmeno la poco
edificante attività della sala gioco, recentemente aperta all’altezza della
rotonda, gestita da alcuni cinesi. (ro.te.)
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