«Sul delitto di Manzano i carabinieri non mollano»
Il capitano Pasquariello ospite del Lions
Udine Host ha parlato del caso Tulissi «Nessun confronto con il duplice
omicidio di Lignano, sono casi troppo diversi»
Manzano, 29 novembre 2012
«Stiamo lavorando con il massimo impegno per individuare
l'assassino, come promesso alla famiglia Tulissi». Il Comandante del Nucleo
investigatori dei Carabinieri di Udine, capitano Fabio Pasquariello, ospite
al Lions Club Udine Host, lo ha puntualizzato: sarebbe l’unico suo caso
irrisolto e, dopo il successo delle indagini di Lignano, ora l’impegno si
riconcentra sul delitto di Tatiana Tulissi, uccisa da mano ignota 4 anni fa
nella villa del suo compagno Paolo Calligaris. Dopo l’archiviazione di
Paolo e di suo figlio Giacomo, risultati negativi all’esame dello stub (ha
sostituito il guanto di paraffina che rileva tracce di polvere da sparo),
«le indagini sono riprese in maniera più vasta - ha detto il capitano -,
una squadra ci sta lavorando intensamente e speriamo tutti di farcela,
anche adottando tecniche che 4 anni fa non c’erano». Inutile chiedere se i
sospetti ricadono sulla pista familiare o sulla rapina: la stampa, viene
appositamente sviata per evitare che si vanifichino le ricerche. «Purtroppo
le notizie che danno giornali e tv possono nuocere» ha detto l’ospite,
rispondendo alle domande dei soci Lions che hanno seguito l’intervento con
vivo interesse. Pasquariello ha mostrato un video in cui si ripercorreva
l'iter delle indagini del delitto di Lignano, che, a differenza di quello
di Manzano, ha da subito offerto maggiori possibilità di soluzione: «Non vi
è stata un'azione fulminea come nel caso Tulissi, a Lignano gli assassini
si sono fermati un’ora o più, lasciando e portando con sé tracce». La scena
del crimine è poi, nei due casi, completamente diversa: nel cortile
lastricato della villa di Calligaris non sono rimaste impronte, al
contrario dell’abitazione dei coniugi Burgato, dove è stato ritrovato un
piccolo pezzo di carta igienica con il dna degli assassini. Un mese di
lavoro intensissimo, in cui le nuove indagini tecniche (i Ris di Parma) si
sono sposate perfettamente con quelle tradizionali (gli uomini dell’Arma
hanno percorso via Udine, dove i Burgato avevano il negozio e la madre
degli assassini la gelateria, centinaia di volte), basate su esperienza e
intuito. Prima di ricevere dal presidente Lions Club Udine Host, l’ingegner
Carlo Brunetti, una targa e il gagliardetto del club, il capitano
Pasquariello ha fornito utili indicazioni ai presenti per evitare truffe e
rapine: per aprire le porte di accesso ai bancomat basta inserire una
semplice tessera magnetica («mai usare il bancomat, sennò i ladri copiano i
dati»); disturbare il “lavoro"”dei ladri in casa disponendo sul
pavimento bottiglie di plastica, non lasciare chiavi e borse all’entrata o
il portafogli in luoghi “classici” come il comodino; in caso di rapina non
reagire, piuttosto “catturare” particolari utili poi per una testimonianza.
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