«Zfu non solo a Manzano ma all’intera zona sedia»
I
sindaci di San Giovanni al Natisone e Chiopris Viscone criticano la collega
Driutti «Problemi comuni, gli aiuti servono a tutti». Maurig (Asdi): ci sia
un’azione corale
Manzano, 25 gennaio 2013
La necessità di ottenere una Zona franca urbana nell’area
del distretto della sedia per risollevare le sorti dell’intero comparto non
è una novità, essendo tra l’altro presente nel piano di sviluppo per il
rilancio del distretto della sedia elaborato un paio d’anni fa da Asdi.
Quel che lascia perplessi gli amministratori del territorio, però, è
l’iniziativa individuale del sindaco di Manzano, Lidia Driutti, che si
unisce ai due Comuni di confine, Gorizia e Tarvisio, per la richiesta del
riconoscimento. Questo è il pensiero espresso da due sindaci, Franco
Costantini per San Giovanni al Natisone e Carlo Schiff per Chiopris
Viscone, due dei Comuni storici del distretto della sedia. «Quello della
Zfu è certamente un necessità – afferma Costantini –, ma il problema deve
riguardare tutto il distretto e non un singolo Comune. Tutti gli strumenti
che si possono mettere in atto per vincere la crisi vanno sostenuti e
perseguiti, ma se si coinvolgono più forze c’è più possibilità di ottenere
un risultato». «Non dimentichiamoci – conclude il primo cittadino di San
Giovanni al Natisone – che proprio Asdi aveva fatto un’indagine
predisponendo un piano di livello distrettuale riguardante una fiscalità di
vantaggio per le imprese quale contrasto alla disoccupazione e alla depressione
sociale ed economica del nostro territorio». «Credo che ci siano proprio
tutte le condizioni per intavolare una discussione con la Regione – afferma il
sindaco di Chiopris Viscone, Carlo Schiff – che porti a riconoscere la Zona franca urbana a tutta
la zona del distretto della sedia, o perlomeno a tutti i Comuni dove vigeva
il lasciapassare. Questo perchè ritengo che tutti i Comuni abbiano lo
stesso problema di difficoltà economica e siano nella stessa condizione
come livello di disoccupazione e di criticità delle imprese insediate».
«Ecco dunque una richiesta esplicita di due sindaci per un’azione più
allargata, al fine di garantire una forte e tangibile ripresa delle
attività produttive permettendo a quanti stanno operando sul territorio di
poter competere con i produttori di oltre confine – interviene Giusto
Maurig presidente di Asdi sedia –. E’ necessario prevedere una serie di
forme di finanza di sviluppo per le imprese presenti nel distretto».
«Auspichiamo quindi – conclude Maurig – che ci sia un’azione corale per
dare forza alle richieste e ottenere una fiscalità di vantaggio per
l’intero distretto della sedia». Le zone franche urbane, ricordiamo, sono
caratterizzate da una fiscalità di vantaggio per le piccole imprese e
rappresentano strumenti di contrasto della disoccupazione e della
depressione sociale ed economica del territorio, in maniera del tutto
analoga a quanto già avviene in Francia, dove sono state delineate ben 85
aree di riqualificazione. La fiscalità di vantaggio, conformemente ai
principi comunitari, consiste in un sistema di esenzioni che può essere
applicato – a prescindere da espliciti riferimenti geografici – ad aree
individuate in base a indicatori di crisi e questo per il distretto della
sedia, a parere di tutti, è purtroppo una necessità.
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