«Nessuna opera fognaria per tre anni
dal Poiana»
Manzano, Iacumin e Zamò
solleveranno il caso domani in consiglio comunale «Noi snobbati nonostante
il 11,5% nella spa, disagi in vista per aziende e privati»
Manzano, 19 maggio 2013
Nessun’opera di fognatura a Manzano compare nel piano
triennale delle opere redatto dall’Aquedotto Poiana. Aziende e privati
delle aree artigianali e commerciali non coperte dall’attuale rete fognaria
comunale, perciò, allo scadere dell’autorizzazione allo scarico – validità
4 anni – non potranno rinnovare il servizio se non a costo di rilevanti
interventi da sostenere a proprie spese. L’opposizione compatta porterà il
caso domani sera in consiglio comunale sotto forma di interrogazione. «Già
l’assenza di tali infrastrutture porta una riduzione dell’attrattività
delle nostre zone industriali – spiegano Iacumin e Zamò –, ora col
decadimento dell’agibilità per le attività esistenti ci saranno ulteriori
conseguenze».
La minoranza chiede al sindaco Lidia Driutti come mai nel
programma 2013-2015 del Poiana compaiano interventi di completamento e
adeguamento della rete fognaria (per un investimento di 21.300.000 euro) in
vari Comuni, ma non a Manzano. «Eppure il nostro Comune è socio della Spa
con l’11,539% delle quote.
Questo la dice lunga su quanto conti la nostra amministrazione
comunale». Anche il piano triennale delle opere pubbliche del Comune non
prevede la realizzazione di nuovi tratti di fognatura, «e nemmeno esiste –
si legge nell’interrogazione – un piano programmatico all’interno
dell’ufficio tecnico per la gestione di tale rete.
Lasciate a se stesse, le aziende prive di fognatura comunale
per rinnovare l’autorizzazione allo scarico dovanno, alla luce delle nuove norme,
mettere a distanza di 50
metri dalla condotta potabile i pozzi perdenti e di 10 metri le vasche
settiche (Imhof). «Richieste che nelle nostre realtà – commentano Iacumin e
Zamò – sono praticamente impossibili da soddisfare: non ci sono lotti
disponibili con spazi compatibili con i vincoli richiesti. E i tempi per
adeguarsi sono strettissimi: dieci giorni: chi resta fuori rischia di dover
chiudere l’attività».
Rosalba Tello
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