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Manzano,
apre la terza sala giochi
In
pochi mesi nonostante la campagna nazionale contro l’azzardo.
Le avvertenze contro la ludopatia
Manzano,
10
Ottobre 2013
Quando gli alimentari, le
trattorie, i negozi di abbigliamento chiudono perché la crisi ha
svuotato le tasche dei cittadini, c’è un’attività che
invece lucra proprio sulla penuria di soldi: le sale giochi. A
Manzano sono arrivate a quota tre nel giro di pochi mesi;
l’ultima, “Slot al quadrifoglio”, è stata aperta nella
frazione Case in un piccolo locale di 50 metri quadrati, al posto
di una salumeria-panetteria di prodotti del Sud che aveva chiuso
i battenti circa un anno fa. La crisi e la disoccupazione, si sa,
fanno salire la fame del guadagno facile e veloce, e le slot
machine, una volta reperibili soltanto nei casinò, sono sempre
più disponibili in bar e in luoghi di intrattenimento,
nonostante la campagna nazionale in atto contro i giochi
d’azzardo. E la possibilità di aprire una simile attività ha
ingolosito un giovane papà, il croato Bruno Ahmetovic, 29 anni,
residente a Udine e manzanese d’adozione (la suocera è la
titolare del New Bar Cafè, poco distante). Reduce da una lunga
serie di lavori precari, ha scelto di cambiare drasticamente
vita: «Ho fatto mille lavori, ma mai nulla di fisso. Da
metalmeccanico sono passato, quattro anni fa, a un altro settore,
la vigilanza. Gli orari però erano pessimi, lavoravo dalle 16
alle 18 ore e lo stipendio arrivava sempre in ritardo. Mi sono
dovuto licenziare, pur restando in buoni rapporti con l’azienda».
Qualche settimana dopo, tramite la suocera, contatta il
proprietario del locale di Case e poi il gestore delle slot, con
cui si accorda sui guadagni: metà a testa. «Purtroppo le slot
tassate al 70%», riferisce, ma il margine gli basta per avviare
l’attività. All’inaugurazione, a fine settembre, partecipano
oltre 100 persone tra amici e curiosi, presente anche il
vicesindaco Genova. «La prima settimana – riferisce Bruno –
è andata molto bene». Tra gli avventori anche molte donne, per
lo più avanti con l’età, «e gente che tenta la fortuna con
un euro in tasca». Poi ci sono le “new entry” di Manzano: i
cinesi. «Uno ha giocato 300 euro in una sola slot», racconta
Bruno. Quando si esagera, Ahmetovic mostra una informativa,
esposta in bacheca all’ingresso, con le avvertenze («il gioco
d’azzardo può creare dipendenza patologica») e l’elenco dei
principali segnali da tener d’occhio per evitare che si caschi
nel pericolo “ludopatia”. «Più che sul gioco d’azzardo io
punto sull’aggregazione – precisa Bruno –, infatti ho
suddiviso in due zone il locale, uno è dedicato ai minorenni.
Qui possono giocare a flipper, calcio balilla e freccette. Punto
a creare un ritrovo per gli amici, dove fare una partita e
chiacchierare». Niente alcol, al massimo un caffè o una bibita
dal distributore automatico. Tante le idee che animano questo
giovane, dalla scuola di freccette, di cui lui era campione (ha
giocato anche in serie A) alle pizzate: «Sabato organizzo un
piccolo rinfresco alle 17.30, in serata poi pizza per tutti.
L’importante è stare assieme». Rosalba Tello
Genova:
«È positivo l’avvio di una attività Compito dei gestori far
rispettare le regole»
Ieri,
a Milano, 80 sindaci hanno firmato il Manifesto contro il gioco
d’azzardo, proposta di legge di iniziativa popolare per
regolare un fenomeno pericoloso e in verticoso aumento, su cui i
Comuni non hanno potere decisionale. In Italia rappresenta una
piaga sociale in costante ascesa, che colloca il nostro paese al
primo posto in Europa e al terzo nel mondo: gioca oltre il 54%
della popolazione, 3 milioni sono a rischio patologico, quasi un
terzo è già cascato nella trappola “ludopatia”.
«L’autorizzazione all’apertura non è rilasciata dal Comune
– spiega il vicesindaco Genova (foto) –, ma il fatto
che vi sia una nuova attività è di per sè sempre positivo».
Poco conta, insomma, la tipologia del negozio, «l’importante è
che vi sia attenzione, in questo caso, da parte del gestore a
evitare la promiscuità tra le due attività di gioco. L’ingresso
è unico, ma una delle due zone è vietata ai minori e il gestore
ne risponde in prima persona. Sarà la pubblica sicurezza a
vigilare sul resto». (r.t.)
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giovedì 10 ottobre 2013
Manzano, apre la terza sala giochi
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