sabato 5 ottobre 2013

Manzano, centro sempre più vuoto

Rassegna Stampa – 5 ottobre 2013




















cav. Rosario Genova

Vice Sindaco - Comune di Manzano







Manzano, centro sempre più vuoto
Serrande abbassate al pub “Country”: «Crisi e Comune inerte». E a Natale chiuderà anche l’oreficeria
Manzano, 5 Ottobre 2013
Chiuso per crisi e per assenza delle istituzioni. Questo è il “cartello” che avrebbe voluto scrivere e appendere fuori al suo locale Ivo Favaretto, 65 anni, titolare del pub-trattoria “Country” di via Roma, in pieno centro a Manzano. Da questa settimana le serrande di questo storico bar sono abbassate: dopo tre anni, infatti, Ivo molla, non senza aver tentato di sollevare le sorti del locale, rimasto chiuso circa quattro anni prima che Favaretto lo prendesse in gestione. Purtroppo, tutte le sue aspettative sono state tradite. «Sbaracco tutto e vado via per mancanza di supporto e a causa - accusa - di un’amministrazione menefreghista. Non si tratta solo della crisi: io punto il dito contro chi ignora le sorti del commercio manzanese; non c’era mai un referente con cui confrontarsi. Sono deluso e disgustato, qui un sacco di cose non funzionano, altro che crisi». In Friuli da un quarto di secolo, veneziano («ma triestino di mentalità», aggiunge), Ivo fa questo mestiere da 40 anni. Non è dunque l’ultimo arrivato, eppure la sua attività a Manzano non ha mai decollato: «Tre anni qui bastano e avanzano, meglio ritirarsi prima che si aggravi la situazione. Non mi sono preso neanche la briga di trovare qualcuno che subentri, basta andar via». Favaretto chiude una trattoria con cucina e una sala da pranzo con circa 70 posti; ampio 150 metri quadrati, situato in pieno centro, questo locale ha almeno 100 anni. Negli ultimi tempi non ha avuto fortuna, ma la colpa, secondo Ivo, «è anche dei friulani, non tutti hanno voglia di lavorare. Qui c’è da sgobbare 13-14 ore di lavoro al giorno, molti allora preferiscono la cassa integrazione e starsene a casa». Favaretto ha salutato clienti e vicini, dispiaciuti, anche perché ci sarà meno giro pure per i loro affari (accanto al “Country” lavorano una penetteria e una oreficeria). Adesso il rischio è che la piazza diventi sempre più deserta: poco più avanti, di fronte alla Bcc di Manzano, la profumeria “Monique” ha traslocato in un negozio più piccolo, lasciando il grande locale che si affaccia su via Roma desolatamente vuoto. Non molto tempo fa aveva chiuso lo storico negozio di abbigliamento Cantarutti, fondato nel dopoguerra da una famiglia manzanese doc, ora sostituito da una banca. Uno spopolamento graduale che sconforta chi finora ha tenuto duro: «Se le cose non cambiano, a dicembre chiudo anch’io», anticipa Nello Coppeto, da 20 anni titolare dell’oreficeria-gioielleria-orologeria “Nell’oro”, vicino di casa del “Country pub”. Appare necessario e urgente, dunque, un incontro dei commercianti con l’associazione di categoria e l’amministrazione comunale per arginare l’esodo, scongiurando così la tristissima ipotesi di un completo svuotamento della piazza centrale nel capoluogo del Triangolo della sedia”. Una ipotesi che, ovviamente, richiede un’adeguata riflessione sul difficile momento che anche Manzano sta attraversando in questo lungo periodo di crisi economica dalla quale, purtroppo, tutti faticano a uscire. Rosalba Tello

Lontani i tempi in cui gli imprenditori acquistavano gioielli per milioni di lire

Son ben lontani i tempi in cui gli imprenditori manzanesi acquistavano nell’oreficeria-gioielleria di Nello Coppeto bracciali con brillanti e solitari per milioni di vecchie lire. Oggi la parte commerciale è ferma, «si lavora solo con le riparazioni: sono più i clienti che mi chiedono di vendere l’oro di quelli che comprano», commenta. Coppeto ha iniziato l’attività a Udine, in via Gemona nel 1977; nel ’94 ha deciso di spostarsi a Manzano, «perché era una buona piazza, si lavorava bene, mi era stata offerta un’opportunità». Poi tre-quattro anni fa la crisi, «quest’anno il culmine. Ora devo dire basta, non riesco a coprire più neanche le spese. Pagherò l’affitto tutto l’anno e a dicembre valuterò se chiudere, farò una svendita natalizia». Coppeto intende concentrare le forze nel negozio di Udine che ha riaperto da pochi anni nella stessa via Gemona, «soprattutto sul laboratorio. Certo, anche in città la crisi si sente, ma va benino, c’è più gente. Purtroppo, da Manzano devo andar via». (r.t.)


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