Inverno in tenda per il papà separato
L’Ater: non ha i requisiti per i bandi-casa. Lui rimane accampato sul
Natisone a Manzano: riceverò ancora qui i miei figli
Manzano, 21 Novembre 2013
Rischia di passare l’inverno in
tenda il papà separato di 53 anni, lavoratore precario, che da giugno
protesta per avere una casa in cui accogliere i due figli.
Dall’Ater, su cui l’uomo aveva riposto le speranze dopo l’incontro col
vicepresidente Bini e l’assessore Alessio, è
infatti giunto il niet: la via che l’Ater intendeva percorrere per dare
una mano al senzatetto non ha dato esito positivo. L’uomo non
è in possesso dei requisiti per accedere ai bandi riservati a genitori
separati. «Abbiamo messo tutta la buona volontà, avevamo
detto che avremmo verificato i requisiti e purtroppo non ci sono – si
legge in una nota Ater –. Nella sentenza di separazione non si fa
riferimento alla destinazione dell’abitazione familiare e ai figli.
Abbiamo attivato i servizi sociali, quello che ora può fare
l’uomo è iscriversi a un nuovo bando nel Comune di residenza o dove
lavora; l’albergaggio a Premariacco sarebbe la soluzione
tampone». L’Ater ha scritto al sindaco di San Giovanni, Costantini (che
s’era interessato al caso in quanto l’ultima residenza
del 53enne risulta in quel Comune), comunicando l’impossibilità di
concedere una casa perché l’uomo non rientra nelle
graduatorie. «Nostro malgrado – scrive il direttore dell’Ater, Degano –
non vi sono le condizioni per l’assegnazione
diretta di un alloggio». L’interessato, intanto, continua la sua lotta:
«Io dalla tenda non mi muovo, è l’unico modo
per vedere i miei figli, a Premariacco non vado». E tappezza di
volantini il paese (sede dei carabinieri e municipio compresi) per
sensibilizzare i cittadini. Dispiaciuto l’assessore Alessio: «La porta
era aperta, ma il Comune di residenza è San Giovanni».
Rosalba Tello
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