A Manzano è finita l’epoca dei partiti: in
campo solo civiche
Mentre Iacumin e Zamò da avversari diventano alleati a
centro-destra si dividono le strade di Macorig e Alessio
Manzano, 17 Maggio 2014
Sono tutte civiche le liste che sosterranno i
tre candidati Alessio, Iacumin e Macorig. Un bel cambio di rotta, e
forse anche di prospettiva, per un Comune che da sempre ha visto i
simboli di
partito sostenere negli anni i diversi candidati. Ma ora le cose sembra
cambiate e i tre gli aspiranti alla carica si sindaco si presentano
senza
bandiere, con un orientamento certo definito, ma apparentemente lontano
da colori di partito. Centro-destra spaccato, con Lorenzo Alessio
sostenuto da
Progetto Manzano da una parte e Daniele Macorig con Ricostruiamo
Manzano, che nel 2012 assieme avevano sostenuto la Driutti: dall’altra
c’è Mauro Iacumin. con uno schieramento centrista (appoggiato dall’ex
collega Zamò) che guarda anche all'elettorato di
centro-sinistra. «Nelle passate amministrative - spiega Alessio -
abbiamo deciso di sostenere una figura scelta dal Pdl. Un’unione di
esperienze e competenze che doveva fare da collante e che faceva
presagire un buon governo. Invece, coloro che l’anno proposta e
sostenuta per
ben due volte hanno poi deciso che l’ex sindaco Driutti non andava più
bene e l’anno stroncata riportando Manzano alle elezioni
dopo solo due anni. Di qui la scelta di Progetto di scendere in campo da
soli, forti di una presenza sul territorio di vent’anni, per tenere
fede alle promesse fatte agli elettori nella passata tornata elettorale,
e disattese non da loro, che hanno sostenuto il primo cittadino fino
alla
fine, ma da qualcun altro». Il riferimento, neanche troppo velato, è
all’ex capogruppo di maggioranza Macorig. Il quale però
replica sottolineando che le dimissioni di 11 consiglieri su 16 sono
segnali evidenti di una frattura insanabile. «Impossibile portare avanti
un
progetto con tali tensioni interne che non avrebbe che fatto peggiorare
la già critica situazione del Comune». Una scelta non presa a
cuor leggero, fa capire Macorigm che spiega la sua ridiscesa in campo
ricordando come negli anni in cui lui era sindaco (dal ’98 al 2006)
Manzano ha visto un notevole rifiorire di attività di ogni genere,
dall’associazionismo alla promozione delle eccellenza, oltre alla
riqualificazione del territorio. Cocci che si poteva tentare di
rimettere insieme, invece, secondo Iacumin, che giudica uno spreco -
soprattutto di
tempo - queste nuove elezioni. Ma anche un’occasione importante per
Manzano per cambiare rotta, abbandonando vecchi giochi di palazzo.
Contatti
erano stati presi dall’ex Driutti prima delle dimissioni di massa, ma
gli obiettivi non erano gli stessi e allora l’opposizione ha fatto
l’opposizione. Nel 2012 Iacumin e Zamò erano “avversari”. ma, dopo due
anni in minoranza assieme e di lavoro, i metodi e gli
obiettivi erano convergenti. E così, andando oltre appartenenze
politiche, senza rinnegare ovviamente il passato sostegno del Pd nel
2012, ma
sottolineando la propria autonomia, Iacumin si è rimesso in gioco con
uno schieramento centrista. In questi ultimi giorni di campagna
elettorale, gli incontri e i dibattiti entrano nel vivo. La campagna di
Alessio terminerà il 22 maggio in piazza Chiodi. Iacumin e Macorig
invece concluderanno venerdì 23: il primo in piazza Chiodi e il secondo
al bar Da Romea.
Silvia Riosa
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