sabato 17 maggio 2014

In scena la resa dei conti Driutti-Macorig

Rassegna Stampa - Aprile 2014

cav. Rosario Genova

In scena la resa dei conti Driutti-Macorig
 Scoppiettante botta e risposta. L’ex sindaco: e se Tondo vinceva le regionali? La replica: perché non ti sei ripresentata?

Manzano, 16 Maggio 2014
I sassolini da levare dalla scarpa erano tanti e Lidia Driutti, l’ex sindaco di Manzano, se li è tolti ieri sera in chiusura del confronto pubblico fra i tre candidati alla sua successione organizzato dal nostro giornale. Un attacco diretto all’ex capogruppo di maggioranza Daniele Macorig, in corsa con la lista Ricostruiamo Manzano, nella quale compaiono anche tre dei quattro «traditori», come li ha definiti la stessa Driutti, che hanno condannato il Comune a nuove elezioni a due soli anni dalle amministrative 2012. Un complotto che l’ha accoltellata alle spalle, ordito dopo le elezioni regionali che hanno visto Macorig escluso dal consiglio. Un’accusa pesantissima che la Driutti ha lanciato, senza preamboli o peli sulla lingua a Macorig, che da parte sua ha ascoltato col consueto aplomb, replicando rapidamente a sua volta senza giri di parole. In apertura di confronto il candidato di Ricostruiamo Manzano aveva esordito dicendo che era necessario ridare dignità ai cittadini. Dignità che, per la Driutti, i cittadini non hanno mai perso, al contrario invece di una «certa politica» che poco ha a che fare con il bene della comunità. Colpi ben assestati anche sul programma, giudicato «banale», una sorta di copia-incolla di quello da lei presentato due anni fa, ma incompleto e senza idee innovative «a meno che Macorig non creda che le case dei pipistrelli piazzate nei ruderi del castello siano la novità esclusiva di Manzano». Ma la Driutti ne ha per tutti, a partire dallo «scaldaposto», l’ex assessore alla cultura Antonio Tessaro, dimessosi pochi giorni prima della Festa della sedia. O per i tre componenti della maggioranza che si sono dimessi per approdare nella lista di Macorig. «Uno di questi mi ha confidato che si vergogna», ha detto. Accuse che il candidato non ha raccolto, sottolineando che «se 11 assessori su 16 hanno deciso di rassegnare le dimissioni forse qualche problema c’era nella maggioranza guidata dalla Driutti. Il Comune era fermo ed era sotto gli occhi di tutti». Situazione che avrebbe, per Macorig, spinto Manzano ancora più in basso di quanto non lo sia già. Progetti già attivati, come per esempio la Cittadella del design, nati sotto la giuda Driutti, ma che ora possono essere ripresi e portati avanti concretamente. «La parola spetta ai cittadini che valuteranno le esperienze messe in campo dai candidati e decideranno. Se qualche punto del nostro programma non piace, allora potranno scegliere quello di altri». E all’affondo della Driutti «se Tondo avesse vinto le regionali, Macorig ora dove sarebbe?», il candidato con un po’ di sarcasmo ha replicato che «se l’ex sindaco ne avesse avuto le capacità poteva scegliere di ricandidarsi. Invece lei, o chi per lei, ha scelto di restare fuori dai giochi». Silvia Riosa


Le tre ricette per lo sviluppo e il risparmio
Alessio, Iacumin e Macorig si sono misurati su caserma, fognature, città del design e strada dell’olio

MANZANO 16 maggio 2014
Un dibattito senza esclusione di colpi che l’altra sera nel confronto fra i tre candidati per la carica di sindaco ha visto Lorenzo Alessio, Mauro Iacumin e Daniele Macorig, confrontarsi su vari temi dall’economia all’industria. Una panoramica su progetti e idee a cui dare impulso per il rilancio del comune che nell’ultimo decennio ha perso terreno e importanza rispetto anche a realtà vicine. Nuova caserma dei carabinieri per la cui costruzione sono stati stanziati 3 milioni dalla Regione, per la quale sono già stati spesi oltre 350 mila euro per l’acquisto dell’area in via Zorutti, e circa 150 mila di progettazione. Un progetto già cantierabile, i cui tempi e modi d’avvio saranno nelle mani della prossima giunta. Un bando del Poiana di 21 milioni per interventi nel triennio 2013-2016 al quale Manzano non ha avuto accesso per il rifacimento della rete fognaria della zona industriale. Fondi di un milione per la Città del design che il Comune sta già incassando, ma che restano fermi. E ancora la rinuncia a 12 milioni di euro di fondi Ue per il progetto Strada dell’olio in cui Manzano doveva essere capofila. Una serie di occasioni forse perse che ora forse dovrebbero essere recuperate. Su tali temi i candidati sembrano avere idee chiare. Sulla caserma, Alessio si dice pronto a rimettere sul piatto il progetto che è però da rivisitare. Un intervento necessario, per dare risposte alle forze dell’ordine da un lato e ai cittadini per la loro sicurezza. Dello stesso avviso anche Macorig, che sottolinea come sia impensabile rinunciare a 3 milioni di risorse pubbliche. «Valuteremo la possibilità di dirottare i soldi stanziati per cambiare il progetto in favore dei cittadini. Se non sarà possibile, porteremo avanti il discorso caserma col vincolo di non superare il budget riducendo se necessario l’intervento». Iacumin, a fronte di soldi già spesi e stanziamenti che, sottolinea, sono vincolati al progetto, vede nei lavori di costruzione un’occasione di lavoro per le ditte della zona. «Ci sono interventi più urgenti – dice –, ma con soldi già stanziati cercheremo di far partire tutto nel più breve tempo possibile». Tutti pronti a lavorare seriamente anche sugli altri progetti. E in tempi di spendig review, per far quadrare i conti e riversare le risorse dove serve, Alessio e Iacumin annunciano di voler rinunciare al segretario particolare del sindaco, forse anche in risposta alle pesanti polemiche che questa figura si era portata dietro nella passata amministrazione. Macorig, invece, su questo tema afferma che i risparmi non avvengono tagliando figure professionali, ma rendendo le stesse produttive attraverso la riorganizzazione degli uffici. (s.r.)


Volontariato come risorsa, politica fuori dalla Pro loco
MANZANO 16 maggio 2014
Il volontariato, una grande risorsa da capitalizzare attraverso il coinvolgimento delle associazioni. Pro loco per cominciare, ma anche tutte le altre realtà che nel comune sono da sempre molto attive. Argomento anche questo di confronto fra Alessio, Iacumin e Macorig, che hanno esposto alcune “ricette” previste nei propri programmi da mettere in campo una volta eletti. Partendo dai giovani, Alessio propone una commissione per creare una rete tra i ragazzi ripartendo da quello che già oggi è un grosso punto di riferimento per tutto il comune, cioè parrocchia e oratorio. Rete che va attuata anche tra le associazioni, che unite rappresentano una grande forza e risorsa per la comunità. Per gli anziani, già nella passata amministrazione si era parlato dell’apertura di un centro anziani a Manzano, idea che ora per il candidato di Progetto Manzano si punta a riprendere in mano attraverso convenzioni con il pubblico, ma anche con il privato. Di rete parla anche Iacumin, che però sottolinea come «oggi giorno sono i giovani con le nuove tecnologie che ci insegnano come fare, ma è nostro dovere supportarli e seguirli in questo». Tra le proposte per il sociale, convenzioni con le università per avviare tirocini assistenziali, da un lato obbligatori per gli studenti e indispensabili per i cittadini che ne hanno bisogno. «Nella mia squadra c’è chi ha avuto esperienze simili e sa perfettamente come muoversi e attivarsi». Un cambio di posizione della ludoteca «oggi in una posizione infelice» da ricollocare in altri spazi più consoni restituendo il centro di Manzano alle associazioni per farlo rivivere. Macorig guarda al futuro attraverso la certezza del lavoro per i più giovani. Dare impulso al centro dell’impiego implementando le risorse, restituendo al punto lavoro la centralità di un tempo. Molte le risorse anche di fondi europei che devono essere fatte conoscere e con esse work exsperience e tirocini. «Aver spostato l’assistente sociale centralizzando tutto a Cividale ha portato alla mancanza di un rapporto fidelizzato con l’assistito. Bisogna sopperire a questo attraverso il volontariato, traendo spunto dalle esperienze dei Comuni vicini come per esempio l’attivazione di AutoAmica». Sulla questione Pro loco, tutti d’accordo: la politica deve restare fuori non solo da questa realtà, ma in generale dal settore delle associazioni. (s.r.) 


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