Rassegna Stampa - Novembre 2014
cav. Rosario Genova
Consigliere Comunale
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Sedia, la fuga dei sindaci
Ma è polemica a Manzano
Scontro politico per la vendita delle quote Asdi
che anticipa la riforma regionale Perplessità delle opposizioni. Se ne parlerà in consiglio comunale il 27 novembre
Manzano, 22 Novembre 2014
I Comuni escono dall’Asdi mettendo in
vendita le proprie quote, ma non tutti fanno i salti di gioia. Già il
trasferimento della sede da Manzano a San Giovanni al Natisone, negli
uffici del Catas, aveva innescato le polemiche perchè - secondo alcuni -
la capitale della sedia è stata privata di uno dei suoi
simboli. In questo clima la decisione di liberare l’Asdi da vincoli
pubblici non poteva non sollevare perplessità. Il sindaco Iacumin
sottolinea come la scelta, condivisa da tutti gli undici sindaci del
distretto, anticipi la riforma degli enti locali, ma ad alcuni la
decisione
sembra fin troppo affrettata. È l’opinione del gruppo di opposizione
“Progetto Manzano” che tramite il capogruppo Lorenzo
Alessio esprime perplessità per la repentinità della decisione. «Ci
dobbiamo fidare della linea intrapresa dal sindaco Iacumin -
dice Alessio - che d’accordo con gli altri sindaci ha messo in vendita
le quote. Ma la legge verrà approvata solo nel 2015 perciò
era necessario attendere e approfondire meglio tutti gli aspetti».
Mancano, secondo “Progetto Manzano”, dei parametri di riferimento
che con la legge ancora in lavorazione non sono chiari. Quindi la
scelta, seppur condivisa da tutti gli altri amministratori, poteva
attendere.
«Uscire dall’Asdi significa per le amministrazioni rinunciare ad avere
voce in capitolo su una fetta importante delle decisioni economiche
del distretto. Una scelta che avrà riflessi importanti e sulla quale ora
non si può tornare indietro». Per il sindaco Iacumin, al
contrario, si tratta di una scelta di responsabilità che vede per una
volta le amministrazioni arrivare prima - anticipando gli inevitabili
tempi lunghi della burocrazia - facilitando il percorso indicato della
Regione ed evitando perdite di tempo quando la legge sarà approvata. Per
Iacumin questo ulteriore passo dell’Asdi è in linea con la strategia che
vuole trasformare la società in una realtà al
servizio delle imprese e non di mera promozione. La posizione dei Comuni
cambierà, ma non per questo saranno tagliati fuori sostiene Iacumin.
Anzi liberare l’Asdi dai vincoli pubblici permetterà di ampliare i
servizi anche a favore della amministrazioni dell’ambito.
«Alcuni Comuni hanno già da tempo votato l’uscita quando ancora non si
parlava di riforma regionale» ricorda Iacumin. Della
questione Asdi se ne parlerà anche nel consiglio comunale di giovedì 27
novembre. Il gruppo “Ricostruiamo
Manzano”, in merito proprio al trasferimento della sede
operativa a San Giovanni al Natisone, interroga il primo cittadino sulla
questione chiedendo anche se ne era al corrente oppure no. Per ora la
sede legale rimane nella capitale della Sedia - potrà essere trasferita
solo dalla prossima assemblea dei soci a inizio 2015 - e quindi “Ricostruiamo Manzano”
si chiede se sia nei piani del
primo cittadino sottoscrivere un accordo di programma con il comune di
San Giovanni al Natisone per pianificare il futuro percorso di sviluppo
economico del territorio distrettuale, soprattutto ora che il Comune non
avrà più quote nell’Asdi. Silvia Riosa
bolzonello
«È la strada giusta, esempio da
seguire»
Asdi
Sedia sta andando verso la direzione indicata
dalla Regione in vista della riforma regionale del sistema industriale.
Così l’assessore regionale, Sergio Bolzonello, interviene sul
recente incontro con i sindaci e Asdi Sedia, che ha formalizzato
l’uscita dei Comuni dalla compagine; operazione che lascia l’agenzia
libera di agire, non più vincolata dal pubblico, a favore del Distretto
della sedia in forma più snella e leggera. Ci sono realtà
come Asdi Sedia, sottolinea l’assessorato alle attività produttive della
Regione, che stanno precorrendo i tempi e con ottimi risultati,
l’auspicio è che anche altri distretti, possibilmente prima dell’entrata
in vigore della legge, seguano questa strada che
consentirà all’amministrazione regionale di essere vicina alle azioni
che saranno proprie delle Asdi in futuro, in particolare marketing
e commercializzazione. Il superamento della concezione distrettuale, e,
quindi, territoriale, va a favore di un sistema di filiera
sovraterritoriale
come tracciato dalla Regione. «L’Asdi Sedia - hanno confermato i sindaci
- ha saputo negli anni rinnovarsi garantendo qualità e
continuità alle attività offerte alle aziende distrettuali. In tale
ottica è stata in grado di sviluppare servizi specifici a
favore del comparto, come le certificazioni multisito green, unico caso
in Italia di Fsc e Pefc multisito con quasi 80 certificati, o i percorsi
di
aggregazione, quali la gestione di reti di impresa o di attività per
l’internazionalizzazione. Oltre alle aziende del distretto della
Sedia, anche il territorio stesso ha indubbiamente tratto benefici
dall’attività dell’Asdi «basti pensare a quanti
giornalisti nazionali e internazionali hanno promosso le nostre
eccellenze».(s.r.)
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