sabato 22 novembre 2014

Sedia, la fuga dei sindaci Ma è polemica a Manzano

Rassegna Stampa - Novembre 2014

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
Sedia, la fuga dei sindaci
Ma è polemica a Manzano
 Scontro politico per la vendita delle quote Asdi che anticipa la riforma regionale Perplessità delle opposizioni. Se ne parlerà in consiglio comunale il 27 novembre

Manzano, 22 Novembre 2014
  I Comuni escono dall’Asdi mettendo in vendita le proprie quote, ma non tutti fanno i salti di gioia. Già il trasferimento della sede da Manzano a San Giovanni al Natisone, negli uffici del Catas, aveva innescato le polemiche perchè - secondo alcuni - la capitale della sedia è stata privata di uno dei suoi simboli. In questo clima la decisione di liberare l’Asdi da vincoli pubblici non poteva non sollevare perplessità. Il sindaco Iacumin sottolinea come la scelta, condivisa da tutti gli undici sindaci del distretto, anticipi la riforma degli enti locali, ma ad alcuni la decisione sembra fin troppo affrettata. È l’opinione del gruppo di opposizione “Progetto Manzano” che tramite il capogruppo Lorenzo Alessio esprime perplessità per la repentinità della decisione. «Ci dobbiamo fidare della linea intrapresa dal sindaco Iacumin - dice Alessio - che d’accordo con gli altri sindaci ha messo in vendita le quote. Ma la legge verrà approvata solo nel 2015 perciò era necessario attendere e approfondire meglio tutti gli aspetti». Mancano, secondo “Progetto Manzano”, dei parametri di riferimento che con la legge ancora in lavorazione non sono chiari. Quindi la scelta, seppur condivisa da tutti gli altri amministratori, poteva attendere. «Uscire dall’Asdi significa per le amministrazioni rinunciare ad avere voce in capitolo su una fetta importante delle decisioni economiche del distretto. Una scelta che avrà riflessi importanti e sulla quale ora non si può tornare indietro». Per il sindaco Iacumin, al contrario, si tratta di una scelta di responsabilità che vede per una volta le amministrazioni arrivare prima - anticipando gli inevitabili tempi lunghi della burocrazia - facilitando il percorso indicato della Regione ed evitando perdite di tempo quando la legge sarà approvata. Per Iacumin questo ulteriore passo dell’Asdi è in linea con la strategia che vuole trasformare la società in una realtà al servizio delle imprese e non di mera promozione. La posizione dei Comuni cambierà, ma non per questo saranno tagliati fuori sostiene Iacumin. Anzi liberare l’Asdi dai vincoli pubblici permetterà di ampliare i servizi anche a favore della amministrazioni dell’ambito. «Alcuni Comuni hanno già da tempo votato l’uscita quando ancora non si parlava di riforma regionale» ricorda Iacumin. Della questione Asdi se ne parlerà anche nel consiglio comunale di giovedì 27 novembre. Il gruppo “Ricostruiamo Manzano”, in merito proprio al trasferimento della sede operativa a San Giovanni al Natisone, interroga il primo cittadino sulla questione chiedendo anche se ne era al corrente oppure no. Per ora la sede legale rimane nella capitale della Sedia - potrà essere trasferita solo dalla prossima assemblea dei soci a inizio 2015 - e quindi “Ricostruiamo Manzano” si chiede se sia nei piani del primo cittadino sottoscrivere un accordo di programma con il comune di San Giovanni al Natisone per pianificare il futuro percorso di sviluppo economico del territorio distrettuale, soprattutto ora che il Comune non avrà più quote nell’Asdi. Silvia Riosa 


bolzonello
«È la strada giusta, esempio da seguire»
Asdi Sedia sta andando verso la direzione indicata dalla Regione in vista della riforma regionale del sistema industriale. Così l’assessore regionale, Sergio Bolzonello, interviene sul recente incontro con i sindaci e Asdi Sedia, che ha formalizzato l’uscita dei Comuni dalla compagine; operazione che lascia l’agenzia libera di agire, non più vincolata dal pubblico, a favore del Distretto della sedia in forma più snella e leggera. Ci sono realtà come Asdi Sedia, sottolinea l’assessorato alle attività produttive della Regione, che stanno precorrendo i tempi e con ottimi risultati, l’auspicio è che anche altri distretti, possibilmente prima dell’entrata in vigore della legge, seguano questa strada che consentirà all’amministrazione regionale di essere vicina alle azioni che saranno proprie delle Asdi in futuro, in particolare marketing e commercializzazione. Il superamento della concezione distrettuale, e, quindi, territoriale, va a favore di un sistema di filiera sovraterritoriale come tracciato dalla Regione. «L’Asdi Sedia - hanno confermato i sindaci - ha saputo negli anni rinnovarsi garantendo qualità e continuità alle attività offerte alle aziende distrettuali. In tale ottica è stata in grado di sviluppare servizi specifici a favore del comparto, come le certificazioni multisito green, unico caso in Italia di Fsc e Pefc multisito con quasi 80 certificati, o i percorsi di aggregazione, quali la gestione di reti di impresa o di attività per l’internazionalizzazione. Oltre alle aziende del distretto della Sedia, anche il territorio stesso ha indubbiamente tratto benefici dall’attività dell’Asdi «basti pensare a quanti giornalisti nazionali e internazionali hanno promosso le nostre eccellenze».(s.r.) 


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