sabato 14 febbraio 2015

Cento amministratori ricorrono al Tar contro la riforma

Rassegna Stampa - Febbraio 2015

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
Cento amministratori ricorrono al Tar contro la riforma
 La decisione è stata assunta ieri al vertice dei “dissidenti” Contestati i confini delle Uti. Fi studia un referendum

Udine, 14 Febbraio 2015
  La pistola è posata sul tavolo. Carica. I sindaci riuniti ieri a Udine hanno deciso di impugnare la delibera di perimetrazione delle unioni territoriali intercomunali. La via che porta alle aule di tribunale pare al momento l’unica in grado di fermare l’iter della norma, che a sentire i primi cittadini minaccia l’autonomia e la rappresentanza degli enti locali della regione. Solo un segnale da parte della giunta Serracchiani potrà fermare la macchina messa in moto ieri. Un segnale di disponibilità a rimaneggiare la riforma sugli enti locali che i sindaci ritengono, confortati da un gruppo di legali, incostituzionale. La richiesta è perentoria. In assenza di risposte positive, l’attacco sarà sferrato. Venuti anche da goriziano e destra Tagliamento, gli oltre 100 amministratori riuniti ieri a palazzo Belgrado a Udine, in rappresentanza di un’ottantina di Comuni della regione, sono pronti a dar battaglia. L’orizzonte è quello del Tar, davanti al quale sarà impugnata la delibera di perimetrazione delle Uti e posta la questione d’incostituzionalità della norma. Non solo. Contro la legge 26 si sta muovendo anche il centrodestra in consiglio regionale. In particolare Fi che ha allo studio – lo ha annunciato ieri sera il capogruppo Riccardo Riccardi - la sostenibilità giuridica di un referendum abrogativo. «Misure che saranno adottate solo in extremis, perché – ieri lo ha chiarito Riccardi e con lui diversi amministratori - non siamo ostili al cambiamento, bensì agli effetti di questa norma». Una legge, è stato detto in coro, che azzera la rappresentanza, esautora i consigli comunali, svuota i municipi, che si pone in contrasto – stando alla relazione dell’avvocato Teresa Billiani del foro di Trieste - con alcuni articoli della Carta costituzionale così come dello Statuto di autonomia. «Prepariamoci alla guerriglia istituzionale», ha incalzato la platea il sindaco di Fogliano Redipuglia, autore del primo atto contro l’invisa legge 26. «Inventiamo insieme qualsiasi trucco o meccanismo di ostruzionismo», gli ha fatto uno dei tanti amministratori presenti. «Non diciamo no alla legge Del Rio, diciamo no alla legge Panontin. Fate ostruzionismo – ha incalzato la folta platea l’avvocato Enrico Bulfone -. Non approvate gli statuti». Al via oggi la strada per il Tar. «Istituiremo subito un piccolo gruppo di lavoro assieme agli avvocati per istruire il ricorso. Non c’è tempo da perdere», ha annunciato il sindaco di Talmassons, Pier Mauro Zanin, regista della chiamata alle armi assieme a Pierluigi Molinaro (Forgaria) e a Renato Carlantoni (Tarvisio). «Non siamo attaccati alle poltrone – ha aggiunto -, non allo status quo. Siamo per il cambiamento, per i risparmi, per l’efficienza dei servizi, obiettivi che però la legge non c’entra». Da parte sua l’assessore Paolo Panontin ha annunciato che metterà online sul sito della Regione un testo esplicativo della riforma. Maura Delle Case 


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